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Margh: Disetti, no alle Province

31.03.2005
15:56
(ACON) Trieste, 31 mar - COM/AB - "Forse per la prima volta sono d'accordo al 100% con il presidente Illy".

Così, in una nota, il consigliere regionale della Margherita Virgilio Disetti, che non ha dimenticato di aver fatto per oltre dieci anni il sindaco di Gemona del Friuli, plaude alle recenti dichiarazioni del presidente della Regione sull'inutilità dell'Ente Provincia.

"Ma forse è più importante sapere - aggiunge Disetti - che la gran parte dei friulani condivide le forti perplessità sulla necessità che nel nostro ordinamento ci siano anche le Province. Un'eredità, questa, dell'organizzazione dello Stato sotto il regime fascista. Ma lasciando da parte l'ideologia, un'eredità che ormai ha fatto il suo tempo. Molti decenni sono passati, il mondo è completamente cambiato e un Ente come la Provincia appare proprio superato".

"D'altra parte - continua Disetti - nella campagna referendaria per la nuova Provincia della Carnia, di cui sono stato un fermo oppositore, nei numerosi incontri a cui ho partecipato spessissimo mi veniva posta la domanda: serve ancora la Provincia? No, rispondevo io e la condivisione di questo veniva sottolineata sempre con un grande applauso. Mi meraviglio, anche se è comprensibile nella sua posizione, che il presidente Strassoldo non se ne sia accorto. D'altra parte, credo proprio che sia evidente a tutti che la gente vede il suo primo e indispensabile riferimento nel Comune, l'Ente che è più vicino ai cittadini a cui, come ha ricordato lo stesso presidente Illy, vanno tutti poteri amministrativi".

"Allora - prosegue il suo ragionamento il consigliere della Margherita - se la Regione legifera e controlla, e ai Comuni spettano tutti i poteri amministrativi, a chi giovano le Province? I sostenitori della Provincia rivendicano la necessità di un Ente intermedio tra Regione e Comuni, considerata la loro dimensione, insufficiente, secondo loro, per affrontare problemi territoriali. Ma quanti Enti intermedi vogliamo? Nel corso di questi anni, infatti, i Comuni hanno già sperimentato forme di aggregazione amministrativa e territoriale, sia volontaria che prevista dalle leggi nell'ambito di aree con un significativo grado di omogeneità, proprio per affrontare e risolvere problemi che non si possono circoscrivere ai soli confini amministrativi di un Comune: nelle zone montane ci sono le Comunità Montane, nelle altre ci sono gli ATO (ambiti territoriali ottimali). Proprio in questi giorni si sta precisando e sta prendendo forma la nuova legge regionale sul riordino delle Autonomie locali, legge che ridefinirà gli ATO nella composizione territoriale, ma soprattutto dotandoli di competenze chiare e precise, il che rinvigorirà le Comunità Montane con una nuova iniezione di competenze, per di attrezzarle ad affrontare adeguatamente i problemi di una montagna sempre più in difficoltà e incentiverà le libere aggregazioni dei Comuni".

"Purtroppo non è competenza della Regione eliminare le Province, cui devono spettare solo compiti residuali, ma tra la Regione che legifera e il Comune che amministra, la struttura tecnico amministrativa della Provincia, che senz'altro in questi anni ha maturato professionalità importanti, potrebbe diventare un utile strumento di supporto tecnico al servizio dei Comuni e delle loro aggregazioni. Credo che così - conclude Disetti - si ridimensionerà la burocrazia, si rafforzeranno le capacità di intervento dei Comuni e potremo dimostrare alla gente che, per una volta almeno, la politica non significa una riproposizione continua di Enti inutili, forse con lo scopo di garantire qualche poltrona in più. Queste sono le cose che la gente condivide e capisce".