Margh: Disetti, no alle Province
(ACON) Trieste, 31 mar - COM/AB - "Forse per la prima volta
sono d'accordo al 100% con il presidente Illy".
Così, in una nota, il consigliere regionale della Margherita
Virgilio Disetti, che non ha dimenticato di aver fatto per oltre
dieci anni il sindaco di Gemona del Friuli, plaude alle recenti
dichiarazioni del presidente della Regione sull'inutilità
dell'Ente Provincia.
"Ma forse è più importante sapere - aggiunge Disetti - che la
gran parte dei friulani condivide le forti perplessità sulla
necessità che nel nostro ordinamento ci siano anche le Province.
Un'eredità, questa, dell'organizzazione dello Stato sotto il
regime fascista. Ma lasciando da parte l'ideologia, un'eredità
che ormai ha fatto il suo tempo. Molti decenni sono passati, il
mondo è completamente cambiato e un Ente come la Provincia appare
proprio superato".
"D'altra parte - continua Disetti - nella campagna referendaria
per la nuova Provincia della Carnia, di cui sono stato un fermo
oppositore, nei numerosi incontri a cui ho partecipato
spessissimo mi veniva posta la domanda: serve ancora la
Provincia? No, rispondevo io e la condivisione di questo veniva
sottolineata sempre con un grande applauso. Mi meraviglio, anche
se è comprensibile nella sua posizione, che il presidente
Strassoldo non se ne sia accorto. D'altra parte, credo proprio
che sia evidente a tutti che la gente vede il suo primo e
indispensabile riferimento nel Comune, l'Ente che è più vicino ai
cittadini a cui, come ha ricordato lo stesso presidente Illy,
vanno tutti poteri amministrativi".
"Allora - prosegue il suo ragionamento il consigliere della
Margherita - se la Regione legifera e controlla, e ai Comuni
spettano tutti i poteri amministrativi, a chi giovano le
Province? I sostenitori della Provincia rivendicano la necessità
di un Ente intermedio tra Regione e Comuni, considerata la loro
dimensione, insufficiente, secondo loro, per affrontare problemi
territoriali. Ma quanti Enti intermedi vogliamo? Nel corso di
questi anni, infatti, i Comuni hanno già sperimentato forme di
aggregazione amministrativa e territoriale, sia volontaria che
prevista dalle leggi nell'ambito di aree con un significativo
grado di omogeneità, proprio per affrontare e risolvere problemi
che non si possono circoscrivere ai soli confini amministrativi
di un Comune: nelle zone montane ci sono le Comunità Montane,
nelle altre ci sono gli ATO (ambiti territoriali ottimali).
Proprio in questi giorni si sta precisando e sta prendendo forma
la nuova legge regionale sul riordino delle Autonomie locali,
legge che ridefinirà gli ATO nella composizione territoriale, ma
soprattutto dotandoli di competenze chiare e precise, il che
rinvigorirà le Comunità Montane con una nuova iniezione di
competenze, per di attrezzarle ad affrontare adeguatamente i
problemi di una montagna sempre più in difficoltà e incentiverà
le libere aggregazioni dei Comuni".
"Purtroppo non è competenza della Regione eliminare le Province,
cui devono spettare solo compiti residuali, ma tra la Regione che
legifera e il Comune che amministra, la struttura tecnico
amministrativa della Provincia, che senz'altro in questi anni ha
maturato professionalità importanti, potrebbe diventare un utile
strumento di supporto tecnico al servizio dei Comuni e delle loro
aggregazioni. Credo che così - conclude Disetti - si
ridimensionerà la burocrazia, si rafforzeranno le capacità di
intervento dei Comuni e potremo dimostrare alla gente che, per
una volta almeno, la politica non significa una riproposizione
continua di Enti inutili, forse con lo scopo di garantire qualche
poltrona in più. Queste sono le cose che la gente condivide e
capisce".