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Torviscosa: presidente Tesini visita la Caffaro

01.04.2005
15:26
(ACON) Torviscosa, 01 apr - RC - "Senza un settore manifatturiero solido e industrie all'avanguardia, è a rischio la ricchezza di tutto il territorio regionale e di tutta la collettività, un settore che da solo partecipa al 34% del PIL, più un altro 30% con l'indotto". Forte di questo concetto e non dimentico delle sue origini, il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Tesini, si è recato in visita al municipio di Torviscosa e poi, accompagnato dal sindaco Roberto Duz, dal vicesindaco Ilario Tomba e dall'assessore ai Lavori pubblici, Aldo Tessarin, ha fatto tappa agli stabilimenti della Caffaro, nonché alla mostra di ceramiche ospitata nella palazzina adiacente.

Le istituzioni regionali sono interessate al futuro della Caffaro e quindi dei suoi 366 dipendenti - ha detto Tesini al responsabile del personale e delle relazioni esterne dell'azienda chimica, Carlo Rastrelli, al direttore industriale, Guido Garone, e al direttore di stabilimento, Oliviero Trebbi. Il presidente ha quindi chiesto delle cause della crisi e ha paventato, tra queste, anche una mancata innovazione tecnologica, necessaria per restare sul mercato da leader del settore. Una cosa è comunque innegabile - ha sottolineato - ovvero che Caffaro, ma prima ancora SAICI e oggi SNIA, hanno dato tanto alla realtà locale (lo stesso Comune di Torviscosa è nato nel '40 mentre lo stabilimento nel '38, quando l'area era sotto il Comune di S. Giorgio di Nogaro), ma anche la popolazione ha fatto la sua parte permettendo all'azienda di diventare un colosso della chimica fine e applicata.

Il quadro generale della chimica italiana è incerto - hanno risposto i dirigenti della Caffaro - per non parlare del rapporto sfavorevole euro/dollaro, della domanda calante e dei costi di struttura più alti, in primis quello dell'energia elettrica che da noi è di 75 euro per chilowatt/ora contro il 25 della Francia e i 55 della Germania. Tutte queste ragioni ci impongono di congelare la realizzazione del nuovo impianto cloro-soda a membrane (50 milioni di spesa), ma non togliamo il nostro impegno, nonostante le difficoltà di bilancio, a proseguire negli investimenti per la bonifica del sito (35 mln), nell'ampliamento e ammodernamento degli impianti destinati alla chimica fine, nell'interconnessione tra la centrale a turbogas e lo stabilimento.

Purtroppo, però - hanno fatto sapere - lasceremo che il 14 aprile scadano i termini per ripensare alla messa in mobilità di 32 dipendenti. Ciò perché la fase a breve termine del recupero dei costi sostenuti dall'azienda prevede la razionalizzazione dei siti produttivi con la riduzione delle divisioni da 4 a una. La fase a medio-lungo termine che prevede l'impianto sodio-cloro è, invece, come già detto, sospesa.

Torviscosa sta andando verso la contrazione del Polo chimico - ha affermato il sindaco. Noi speriamo e puntiamo ad una sua riconversione verso altri settori, avulsi da questo. Ciò non significa che diciamo a Caffaro di andarsene, ma che noi dobbiamo ripensare al nostro sito industriale in altri termini. L'accusa che faccio a SNIA è di aver venduto il suo 50% della centrale termoelettrica e di non aver utilizzato i ricavi per sanare l'azienda, rilanciare il sito, bonificarlo.

Visitando i laboratori di chimica, Tesini ha appreso che Caffaro lavora per due terzi per industrie esterne, soprattutto farmaceutiche, ma anche di altri settori, vedi Pirelli. In una palazzina attigua, il presidente ha infine ammirato una ricca mostra di ceramiche prodotte a Torviscosa da Giuseppe Gini, Paolo De Poli, Fausto Melotti tra il 1954 e il 1988, curata e ideata da Sandra Rucci. I pezzi, un centinaio, resteranno in esposizione sino al 15 maggio mentre sino al 10 aprile saranno ammirabili altre 30 opere esposte nella chiesa di Sant'Antonio, a Udine.

La curatrice ha ricordato l'importanza della famiglia Marinotti quali mecenati e promotori, in Italia e all'estero, delle risorse artistiche di Torviscosa, già nota per il "grigio" delle sue fabbriche e che ora si mostra a tutti con i colori vivaci della sua ceramica. In un vecchio deposito accanto alla villa di Franco Marinotti, prese il via la produzione delle ceramiche artistiche. Il presidente Tesini si è impegnato a verificare la possibilità che il palazzo del Consiglio regionale, a Trieste, possa ospitare le teche delle ceramiche esposte a Udine.

(foto in e-mail; immagini e interviste alle tv)