Torviscosa: presidente Tesini visita la Caffaro
(ACON) Torviscosa, 01 apr - RC - "Senza un settore
manifatturiero solido e industrie all'avanguardia, è a rischio la
ricchezza di tutto il territorio regionale e di tutta la
collettività, un settore che da solo partecipa al 34% del PIL,
più un altro 30% con l'indotto". Forte di questo concetto e non
dimentico delle sue origini, il presidente del Consiglio
regionale, Alessandro Tesini, si è recato in visita al municipio
di Torviscosa e poi, accompagnato dal sindaco Roberto Duz, dal
vicesindaco Ilario Tomba e dall'assessore ai Lavori pubblici,
Aldo Tessarin, ha fatto tappa agli stabilimenti della Caffaro,
nonché alla mostra di ceramiche ospitata nella palazzina
adiacente.
Le istituzioni regionali sono interessate al futuro della Caffaro
e quindi dei suoi 366 dipendenti - ha detto Tesini al
responsabile del personale e delle relazioni esterne dell'azienda
chimica, Carlo Rastrelli, al direttore industriale, Guido Garone,
e al direttore di stabilimento, Oliviero Trebbi. Il presidente ha
quindi chiesto delle cause della crisi e ha paventato, tra
queste, anche una mancata innovazione tecnologica, necessaria per
restare sul mercato da leader del settore. Una cosa è comunque
innegabile - ha sottolineato - ovvero che Caffaro, ma prima
ancora SAICI e oggi SNIA, hanno dato tanto alla realtà locale (lo
stesso Comune di Torviscosa è nato nel '40 mentre lo stabilimento
nel '38, quando l'area era sotto il Comune di S. Giorgio di
Nogaro), ma anche la popolazione ha fatto la sua parte
permettendo all'azienda di diventare un colosso della chimica
fine e applicata.
Il quadro generale della chimica italiana è incerto - hanno
risposto i dirigenti della Caffaro - per non parlare del rapporto
sfavorevole euro/dollaro, della domanda calante e dei costi di
struttura più alti, in primis quello dell'energia elettrica che
da noi è di 75 euro per chilowatt/ora contro il 25 della Francia
e i 55 della Germania. Tutte queste ragioni ci impongono di
congelare la realizzazione del nuovo impianto cloro-soda a
membrane (50 milioni di spesa), ma non togliamo il nostro
impegno, nonostante le difficoltà di bilancio, a proseguire negli
investimenti per la bonifica del sito (35 mln), nell'ampliamento
e ammodernamento degli impianti destinati alla chimica fine,
nell'interconnessione tra la centrale a turbogas e lo
stabilimento.
Purtroppo, però - hanno fatto sapere - lasceremo che il 14 aprile
scadano i termini per ripensare alla messa in mobilità di 32
dipendenti. Ciò perché la fase a breve termine del recupero dei
costi sostenuti dall'azienda prevede la razionalizzazione dei
siti produttivi con la riduzione delle divisioni da 4 a una. La
fase a medio-lungo termine che prevede l'impianto sodio-cloro è,
invece, come già detto, sospesa.
Torviscosa sta andando verso la contrazione del Polo chimico - ha
affermato il sindaco. Noi speriamo e puntiamo ad una sua
riconversione verso altri settori, avulsi da questo. Ciò non
significa che diciamo a Caffaro di andarsene, ma che noi dobbiamo
ripensare al nostro sito industriale in altri termini. L'accusa
che faccio a SNIA è di aver venduto il suo 50% della centrale
termoelettrica e di non aver utilizzato i ricavi per sanare
l'azienda, rilanciare il sito, bonificarlo.
Visitando i laboratori di chimica, Tesini ha appreso che Caffaro
lavora per due terzi per industrie esterne, soprattutto
farmaceutiche, ma anche di altri settori, vedi Pirelli. In una
palazzina attigua, il presidente ha infine ammirato una ricca
mostra di ceramiche prodotte a Torviscosa da Giuseppe Gini, Paolo
De Poli, Fausto Melotti tra il 1954 e il 1988, curata e ideata da
Sandra Rucci. I pezzi, un centinaio, resteranno in esposizione
sino al 15 maggio mentre sino al 10 aprile saranno ammirabili
altre 30 opere esposte nella chiesa di Sant'Antonio, a Udine.
La curatrice ha ricordato l'importanza della famiglia Marinotti
quali mecenati e promotori, in Italia e all'estero, delle risorse
artistiche di Torviscosa, già nota per il "grigio" delle sue
fabbriche e che ora si mostra a tutti con i colori vivaci della
sua ceramica. In un vecchio deposito accanto alla villa di Franco
Marinotti, prese il via la produzione delle ceramiche artistiche.
Il presidente Tesini si è impegnato a verificare la possibilità
che il palazzo del Consiglio regionale, a Trieste, possa ospitare
le teche delle ceramiche esposte a Udine.
(foto in e-mail; immagini e interviste alle tv)