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Morte Papa :dichiarazione presidente Tesini

02.04.2005
22:36
(ACON) Udine, 02 apr - MPB - "Ho avuto modo di essere più volte ricevuto da Giovanni Paolo II, l'ultima il 26 gennaio scorso quando è stato presentato al Santo Padre il progetto San Floriano della Arcidiocesi di Udine".

Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini alla notizia della morte del Papa, esprimendo il suo cordoglio, ricorda così quell'incontro: "Quella è stata l'ultima udienza generale che il Papa ha tenuto nella Sala Nervi in Vaticano. In quella occasione l'ho ringraziato - a nome delle istituzioni e delle comunità del Friuli Venezia Giulia - per il contributo decisivo portato all'allargamento e all'integrazione dell'Europa, obiettivi che - come egli stesso ha riconosciuto - hanno visto la nostra regione e le sue genti protagonisti impegnati e credibili.

I segni della malattia e della profonda sofferenza di un uomo che è riuscito a comunicare anche con il silenzio, erano più che evidenti. Dall'espressione del volto emergeva comunque tutta la sua forza, tutta la sua volontà di compiere fino in fondo quella missione che 27 anni fa gli era stata affidata.

Giovanni Paolo II è stato il Papa dei cambiamenti epocali; un Papa che ha dato una indelebile impronta alla Storia e alla Storia della Chiesa moderna. Un gigante della spiritualità, un comunicatore che ha saputo parlare alla gente, soprattutto ai giovani che gli hanno risposto entusiasti in ogni occasione e in ogni parte del mondo. Mi è impossibile dimenticare quella marea di giovani presenti a Roma in occasione della Giornata mondiale della Gioventù, anche questa una invenzione di Giovanni Paolo II, partita in sordina tra lo scetticismo di molti e divenuta oggi una manifestazione di fede cristiana senza alcuna soluzione di continuità.

Questo Papa ha voluto portare la parola di Cristo in tutto il mondo; una missione di evangelizzazione che ha svolto precorrendo i tempi ma anche accettando l'onere del tempo che segna la vita.

Non solo il popolo dei credenti, ma anche quello dei non credenti e dei non cristiani oggi esprime un sentimento unico e unitario di riconoscenza e di riconoscimento per il contributo imprescindibile che Giovanni Paolo II ha portato alla causa della libertà da tutte le forme di oppressione - a partire dalle ideologie, con ciò affermando la vera laicità della politica - e della pace, dello sviluppo e della crescita equilibrata e attenta alle necessità dei più deboli e indifesi. Una causa purtroppo ancora più persa che vinta in troppe parti del mondo e che rende la voce del Papa ancora più grande proprio perché a lungo isolata".