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II Comm: Piano grande distribuzione, i commenti (2)

06.04.2005
15:44
(ACON) Trieste, 06 apr - RC - Sono uno degli estimatori del Piano perché prosegue quanto da noi iniziato - ha esordito Sergio Dressi (AN) dando il via ai pareri al Piano della grande distribuzione presentato dall'assessore Bertossi. Se si possono aggiungere 400mila metri quadrati alla grande distribuzione, significa che le accuse che ci furono rivolte erano infondate. Il Piano definisce strategica, per l'ammodernamento della rete distributiva, l'area di Villesse, area che va incrementata. Per l'outlet - per il quale in passato l'allora Governo di centro-sinistra ci bloccò - non è vero che è necessaria la sua vicinanza a un confine.

Daniele Galasso (FI) ha quindi duramente criticato le prospettive del Piano quanto all'area udinese, in particolare per il Comune di Ronchis, che sarà penalizzato se non gli saranno ripristinai i 27mila mq già assegnatigli ad esempio dandogli i 30mila mq destinati all'outlet. Un pasticcio è stato fatto anche per Latisana; senza modifiche per queste realtà, il parere al Piano è decisamente negativo.

Giorgio Baiutti (Margh) ha ricordato che l'incremento per la grande distribuzione della regione manca dal '94, ovvero da quando è cessato il Piano del '90. A suo dire, si dovrebbe trovare il modo di incrementare la possibilità di insediarsi per le strutture della media distribuzione, settore del non alimentare.

L'evoluzione è inarrestabile - così Paolo Pupulin (DS) - ma va garantita continuità alle realtà dei centri urbani. I criteri e i vincoli inseriti nel Piano devono essere chiari e certi per tutto il territorio; è sfuggita la situazione di Roveredo in Piano (PN); sono d'accordo che si debba trovare una soluzione più congrua per Villesse perché è uno snodo strategico; gli effetti sulla viabilità devono essere condizionanti gli investimenti.

Carlo Monai (Citt) ha espresso parere favorevole generale al Piano, sebbene con alcune perplessità per quanto deciso per il polo udinese, visto quanto già stabilito per Pozzuolo. Meglio sarebbe alleggerire l'area di Udine e dei Comuni vicini, per evitare il depauperamento del commercio al dettaglio rispetto alla grande distribuzione.

Siamo in ritardo, ma possiamo recuperare il tempo perduto - così Franco Brussa (Margh). Condivido gli obiettivi del Piano e il desiderio di equilibrio tra piccolo e grande commercio. La questione outlet dovrebbe essere sospesa, solo 30mila mq non cambieranno le cose, meglio posticiparla.

Bruna Zorzini (PDCI) ha chiesto di essere rassicurata su costi e benefici, anche in fatto di viabilità, riguardo ai megacentri che si potranno insediare sul territorio e sul ruolo giocato dall'outlet, se risponde alle esigenze dell'imprenditoria da una parte e del consumatore dall'altra.

In linea con il Piano anche Pio De Angelis (PRC), che ha chiesto, però, se si è tenuta in considerazione la crisi occupazionale e spiegazioni quanto ai 25mila mq in più per Udine, alle scelte per il Pordenonese che avranno ricadute sulla viabilità e sul commercio già in crisi, a Gorizia e a Villesse. Forse - ha detto - sarebbe meglio puntare solo su pochi, grandi centri commerciali e collocati in posizione strategica.

Per Maurizio Salvador (Misto), si sono spese negli anni risorse enormi per la riqualificazione dei centri urbani, ma in modo sbagliato visto che li si è privati di un'attività fondamentale come quella commerciale; non deve mancare una parallela pianificazione viaria.

Mirio Bolzan (DS) ha affermato che esistono le potenzialità per superare il ritardo e i fenomeni di attrazione verso le realtà confinanti. Quanto già esiste in fatto di centri commerciali presenti sul territorio non può essere ignorato, così come non si possono ignorare i dettami europei; la politica può delineare il quadro di vendita, ma non certo cosa si può vendere. Presto il Consiglio regionale si interesserà anche del piccolo commercio.

(fine)