CR: mozione legittima difesa, dibattito (5)
(ACON) Trieste, 19 apr - RC - Sono in accordo con la mozione -
così Luigi Ferone (Part.Pens). Quando un cittadino vede i propri
cari e i propri interessi messi in pericolo è normale che la sua
reazione non sia proporzionata al millesimo all'offesa che sta
subendo. L'attenzione del Governo è da sempre scarsa verso le
risorse di cui hanno bisogno le Forze dell'Ordine, meglio allora
allargare il concetto di legittima difesa.
Nevio Alzetta (DS), invece, si è detto contrario a che l'Aula sia
chiamata a discutere di questa materia. I fatti di cui si tiene
conto nella mozione non sono certo frutto di fantasia, ma sono
materia di revisione dell'ordinamento giudiziario del Paese e
dunque avulsi dalle nostre competenze. Un'azione di un singolo
Consiglio regionale preoccupa, rinviamo al Parlamento il compito
di legiferare.
Massimo Blasoni (FI) ha, invece, spiegato che non si tratta di
modificare una norma di carattere nazionale, ma si propone di far
voto affinché vi sia una modifica che compete, questa sì, al
Parlamento. Ciò che oggi si pretende dal cittadino è saper
valutare nell'immediatezza la gravità del pericolo, cosa spesso
impossibile. Il consigliere ha quindi annunciato il suo ordine
del giorno riferito al G8 di Genova di luglio 2001, ad un'azione
volta a sostenere il carabiniere Mario Placanica, coinvolto
nell'episodio che vide la morte del "no global" Carlo Giuliani e,
in generale, un sostegno alle Forze dell'Ordine.
Modifiche di competenza del Parlamento anche per Adriano Ritossa
(AN), ma le riflessioni sono materia del Consiglio regionale. Il
cittadino e i suoi rappresentanti seduti in quest'Aula hanno il
diritto di registrare le proprie preoccupazioni e come
conseguenza mandare un segnale a chi ha il potere di modificare
le cose. Non c'è solo il diritto penale da tutelare - così il
collega Paolo Ciani - ma anche quello alla sicurezza e la
certezza di veder condannato chi compie un reato.
Per Maurizio Franz (LN), non si può liquidare un argomento così
delicato semplicemente girandolo al Parlamento. La mozione
intende tutelare la situazione emotiva di chi subisce un'azione
violenta. Quando vi è la morte dell'aggressore spesso non si
parla di legittima difesa, ma chi si è difeso diventa l'omicida:
questi casi non sono più tollerabili. Il ministro Castelli si sta
muovendo in tal senso, e anche il nostro Consiglio può esprimersi
sulla materia. Di tono simile il discorso del collega Claudio
Violino.
Dobbiamo permettere ai cittadini di dormire sonni tranquilli
nelle proprie case - così Gina Fasan (UDC). Chi è stato assalito
spesso rimane segnato da quell'episodio per tutta la vita.
Abbiamo il dovere di far sì che questi fatti cessino; i
malviventi devono avere almeno il timore di essere puniti.
Mauro Travanut (DS) ha respinto mozione e ordine del giorno
affermando che per i fatti di Genova e quanto accaduto la
responsabilità è anche del Governo Berlusconi. E' giusto dare al
Parlamento degli indirizzi, ma quelli voluti dalla maggioranza
sono diversi da quanto qui proposto.
Kristian Franzil (PRC) si è soffermato sull'ordine del giorno
affermando che, al G8 di Genova, era presente con un gruppo di
persone che ha manifestato in modo pacifico, perciò non accetta
che i fatti siano travisati; nessuno Stato ha il diritto di usare
la violenza per reprimere la libertà di pensiero, come avvenne a
Genova, ma anche a Napoli pochi giorni prima.
Piero Camber (FI) ha, allora, ricordato i Black Block che certo
non erano presenti da pacifisti, o chi va allo stadio per
fomentare l'odio. Non tutti sono i cattivi, ma non sono nemmeno
tutti buoni ed è verso questi che manca certezza di giustizia.
Nessun poliziotto si muove con l'intenzione di uccidere. Spesso
doversi difendere porta ad azioni poi giudicate eccessive.
Pio De Angelis (PRC) ha parlato di barbarie dell'ordine del
giorno perché risolve con le revolverate la difesa della
proprietà, si vuole dare a chiunque la possibilità di sparare
anche solo per il furto dell'autoradio. Così si ritorna al Far
West.
Giancarlo Tonutti (Margh) ha parlato di cultura della paura e di
impossibilità ad accettare, dalle opposizioni, forme provocatorie
di auspicio.
Chi si difende si trova spesso ad essere l'imputato principale, è
questo il concetto che sottende alla mozione - così Isidoro
Gottardo (FI). Sosteniamo quel documento, ma diamo libertà di
voto all'ordine del giorno di Blasoni.
(segue)