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CR: mozione legittima difesa, dibattito (5)

19.04.2005
13:20
(ACON) Trieste, 19 apr - RC - Sono in accordo con la mozione - così Luigi Ferone (Part.Pens). Quando un cittadino vede i propri cari e i propri interessi messi in pericolo è normale che la sua reazione non sia proporzionata al millesimo all'offesa che sta subendo. L'attenzione del Governo è da sempre scarsa verso le risorse di cui hanno bisogno le Forze dell'Ordine, meglio allora allargare il concetto di legittima difesa.

Nevio Alzetta (DS), invece, si è detto contrario a che l'Aula sia chiamata a discutere di questa materia. I fatti di cui si tiene conto nella mozione non sono certo frutto di fantasia, ma sono materia di revisione dell'ordinamento giudiziario del Paese e dunque avulsi dalle nostre competenze. Un'azione di un singolo Consiglio regionale preoccupa, rinviamo al Parlamento il compito di legiferare.

Massimo Blasoni (FI) ha, invece, spiegato che non si tratta di modificare una norma di carattere nazionale, ma si propone di far voto affinché vi sia una modifica che compete, questa sì, al Parlamento. Ciò che oggi si pretende dal cittadino è saper valutare nell'immediatezza la gravità del pericolo, cosa spesso impossibile. Il consigliere ha quindi annunciato il suo ordine del giorno riferito al G8 di Genova di luglio 2001, ad un'azione volta a sostenere il carabiniere Mario Placanica, coinvolto nell'episodio che vide la morte del "no global" Carlo Giuliani e, in generale, un sostegno alle Forze dell'Ordine.

Modifiche di competenza del Parlamento anche per Adriano Ritossa (AN), ma le riflessioni sono materia del Consiglio regionale. Il cittadino e i suoi rappresentanti seduti in quest'Aula hanno il diritto di registrare le proprie preoccupazioni e come conseguenza mandare un segnale a chi ha il potere di modificare le cose. Non c'è solo il diritto penale da tutelare - così il collega Paolo Ciani - ma anche quello alla sicurezza e la certezza di veder condannato chi compie un reato.

Per Maurizio Franz (LN), non si può liquidare un argomento così delicato semplicemente girandolo al Parlamento. La mozione intende tutelare la situazione emotiva di chi subisce un'azione violenta. Quando vi è la morte dell'aggressore spesso non si parla di legittima difesa, ma chi si è difeso diventa l'omicida: questi casi non sono più tollerabili. Il ministro Castelli si sta muovendo in tal senso, e anche il nostro Consiglio può esprimersi sulla materia. Di tono simile il discorso del collega Claudio Violino.

Dobbiamo permettere ai cittadini di dormire sonni tranquilli nelle proprie case - così Gina Fasan (UDC). Chi è stato assalito spesso rimane segnato da quell'episodio per tutta la vita. Abbiamo il dovere di far sì che questi fatti cessino; i malviventi devono avere almeno il timore di essere puniti.

Mauro Travanut (DS) ha respinto mozione e ordine del giorno affermando che per i fatti di Genova e quanto accaduto la responsabilità è anche del Governo Berlusconi. E' giusto dare al Parlamento degli indirizzi, ma quelli voluti dalla maggioranza sono diversi da quanto qui proposto.

Kristian Franzil (PRC) si è soffermato sull'ordine del giorno affermando che, al G8 di Genova, era presente con un gruppo di persone che ha manifestato in modo pacifico, perciò non accetta che i fatti siano travisati; nessuno Stato ha il diritto di usare la violenza per reprimere la libertà di pensiero, come avvenne a Genova, ma anche a Napoli pochi giorni prima.

Piero Camber (FI) ha, allora, ricordato i Black Block che certo non erano presenti da pacifisti, o chi va allo stadio per fomentare l'odio. Non tutti sono i cattivi, ma non sono nemmeno tutti buoni ed è verso questi che manca certezza di giustizia. Nessun poliziotto si muove con l'intenzione di uccidere. Spesso doversi difendere porta ad azioni poi giudicate eccessive.

Pio De Angelis (PRC) ha parlato di barbarie dell'ordine del giorno perché risolve con le revolverate la difesa della proprietà, si vuole dare a chiunque la possibilità di sparare anche solo per il furto dell'autoradio. Così si ritorna al Far West.

Giancarlo Tonutti (Margh) ha parlato di cultura della paura e di impossibilità ad accettare, dalle opposizioni, forme provocatorie di auspicio.

Chi si difende si trova spesso ad essere l'imputato principale, è questo il concetto che sottende alla mozione - così Isidoro Gottardo (FI). Sosteniamo quel documento, ma diamo libertà di voto all'ordine del giorno di Blasoni.

(segue)