CR: legge comunitaria regionale, contenuti e dibattito (8)
(ACON) Trieste, 19 apr - RC - Prima legge comunitaria regionale
all'attenzione dell'Assemblea legislativa del Friuli Venezia
Giulia che, così facendo, applica per la prima volta la legge
regionale 10/2004 sulla partecipazione della Regione ai processi
normativi dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione
degli obblighi comunitari.
Con questo disegno - ha spiegato il relatore di maggioranza,
Mauro Travanut (DS) - da un lato si adegua periodicamente
l'ordinamento regionale a quello comunitario e dall'altro mette
al riparo la Regione da interventi sostitutivi dello Stato. Con
la legge regionale 10/2004, si prevede inoltre che la legge
comunitaria sia corredata di una relazione della Giunta regionale
sullo stato di conformità del nostro ordinamento al diritto
comunitario e sulle eventuali procedure di infrazione a carico
dello Stato.
Il provvedimento dà attuazione a tre direttive, due in materia di
ambiente, una di igiene degli alimenti.
Il Capo I dà attuazione alla direttiva 2001/42/CE relativa alla
valutazione degli effetti di determinati Piani e programmi
sull'ambiente. Con l'attuazione della cosiddetta "direttiva VAS"
(Valutazione ambientale strategica), la Regione promuove uno
sviluppo sostenibile e assicura un elevato livello di protezione
e miglioramento dell'ambiente.
Il Capo II dà attuazione alla direttiva 2003/4/CE sull'accesso
del pubblico all'informazione ambientale. Con la sua approvazione
si rafforzerà il diritto all'informazione ambientale e una più
attiva partecipazione dei cittadini ai processi decisionali.
Il Capo III dà attuazione alla direttiva 2003/78/CE relativa ai
metodi di analisi per il controllo dei tenori di patulina
(micotossina prodotta da diversi generi di funghi che può essere
presente in molti frutti, chicchi e in altri alimenti ammuffiti
nei prodotti alimentari). La Regione intende così garantire
alimenti sicuri ai consumatori, salvaguardare la loro salute.
Il Capo IV adegua, a seguito di una sentenza della Corte di
Giustizia della Comunità Europea, la legislazione regionale in
vigore relativamente alla materia dell'organizzazione di fiere ed
esposizioni di cui alla legge regionale 7/2003. Riferite a questo
adeguamento - ha ricordato Travanut - a febbraio il Consiglio
aveva già approvato delle norme inserite nella legge sullo
sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese, norme che
saranno abolite con questo disegno di legge.
La relazione dei consiglieri di minoranza Roberto Molinaro (UDC)
e Roberto Asquini (FI) è indirizzata, invece, ad affermare che ci
sono macroscopiche manchevolezze da parte della Giunta regionale
in relazione ai precetti della LR 10/2004, manchevolezze che
evidenziano una superficialità nella trattazione della materia,
mentre non manca il quotidiano risalto nei mass media alle
attività che hanno a che vedere con l'Unione europea.
A completamento delle caratteristiche dell'impianto generale, che
non si possono condividere - hanno aggiunto - sono da evidenziare
le modalità inusuali di adeguamento alla sentenza della Corte di
Giustizia della Comunità Europea del 15 gennaio 2002 scelte dalla
Giunta regionale, sinonimo quantomeno di una scarsa conoscenza
delle procedure di legislazione. E non mancano neppure obiezioni
di merito sui contenuti del provvedimento.
Unico a parlare nel dibattito generale, Antonio Martini (Margh),
che ha lamentato il fatto che, avendogli dato solo una valenza
amministrativa, il provvedimento è stato stravolto. La legge
comunitaria rimanga una sola - ha detto - e non si accettino
cambiamenti.
(segue)