60° liberazione: commemorazione e inaugurazione mostra
(ACON) Trieste, 19 apr - MPB -"E' dedicata ai consiglieri
regionali che hanno partecipato alla Resistenza e alla Guerra di
Liberazione la mostra fotografica "Memorie di Libertà",
realizzata per iniziativa della Presidenza del Consiglio in
collaborazione con il CRAF e ospitata negli spazi del Consiglio
regionale, che tratta del volto plurale, ma anche unitario della
Resistenza nella nostra regione".
Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale
Alessandro Tesini salutando, in una cerimonia in Aula - presente
anche il presidente della Regione Riccardo Illy con l'assessore
Roberto Cosolini - i consiglieri che hanno preso parte a
quell'epopea. Sono in tutto 35, di cui solo 15 ancora in vita e
tra loro, erano presenti Gastone Andrian, Silvano Bacicchi, Mario
Bettoli, Corrado Ceccotto, Emilio Del Gobbo, Galliano Donadel,
Libero Martinis e Paolo Sema. Non sono invece potuti intervenire
Bruno Lepre, Antonio Chieu, Manlio Cecovini, Alvise Coghetto,
Dusan Lovriha, Antonio Moschioni ed Eligio Simsig.
Tesini ha poi rivolto un pensiero grato a coloro che non ci sono
più: Giobatta Angeli, Fulvio Bergomas, Renato Bertoli, Alfredo
Berzanti, Arturo Calabria, Albino Cogo, Mario Colli, Antonio
Comelli, Tranquillo De Caneva, Mario Di Gallo, Giovan Battista
Metus, Enzo Moro, Giordano Pacco, Fabio Mauro, Giacomo
Pellegrini, Arnaldo Pittoni, Giovanni Proserpio, Giacomo Romano,
Carlo Siskovic, Spartaco Zorzenon.
Ricordando che il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani
perché quella data ha aperto una stagione di libertà e la strada
alla costruzione di una democrazia moderna - e proprio per questo
non è piegabile ad altri significati, né relegabile in un
generico ricordo - Tesini ha ripercorso la storia del Paese e
della stessa Regione, fino alla stesura del nuovo Statuto
regionale.
"Se siamo riusciti a costruire effettivamente, in questo lasso di
tempo, la quinta delle Regioni speciali, gran parte del merito
nel conseguire questo risultato è da attribuire a quei
consiglieri regionali che, seduti in banchi diversi e con diverse
responsabilità istituzionali, hanno avuto quale comune
denominatore l'esperienza della guerra di Liberazione. Come è
avvenuto per la giovane Italia democratica nel dopoguerra, i
diversi schieramenti, pur agendo in contrasto politico a volte
anche molto accentuato, si erano posti l'obiettivo comune di far
crescere le istituzioni, di far diventare l'autonomismo regionale
un valore e un riferimento per l'intera comunità del Friuli
Venezia Giulia cercando, nel contempo, di preservarne il
carattere unitario".
"Questo esempio di estrema coerenza democratica che riusciva a
travalicare le identità politiche è una grande lezione che ci
viene dalle donne e dagli uomini che hanno dato vita alla nostra
democrazia e alle forme istituzionali in cui essa si articola; è
il segno di un'etica radicata presente in ciascuno di essi, di un
senso di fedeltà negli interessi generali ben più forte
dell'attaccamento e della difesa delle proprie insegne".
"Il richiamo costante allo spirito resistenziale non è esercizio
di retorica - ha detto ancora il presidente del Consiglio - è la
consapevolezza di quanto esso resti ancora indispensabile per la
vita delle nostre istituzioni, vero elemento dinamico dello
sviluppo democratico".
"Nuove prospettive si aprono per la collocazione della Regione
nei confronti di un Est europeo in cui si costruiscono giovani
democrazie, parte delle quali già confluite nell'Unione europea;
nuove opportunità ci sono offerte da questi repentini
cambiamenti, prima fra tutte non essere più l'avamposto armato di
un sistema economico -politico, ma il luogo nevralgico di una
potenziale diffusione di tecnologie e di esperienze democratiche,
nonché essenziale punto del rafforzamento dell'unità europea e
del suo allargamento".
"Tutto ciò sarà possibile - ha concluso Tesini - se la lezione
dei Padri costituenti, di quelli cioè che in quest'Aula, anche
dando vita a confronti serrati, seppero comunque difendere e
consolidare uno strumento che oggi ci appare indispensabile per
le nuove opportunità, non sfumerà nei ricordi e come loro sapremo
dimostrarci all'altezza dei compiti e delle sfide che ci è dato
affrontare".
La mostra è visitabile fino al 30 giugno, dal lunedì al giovedì
dalle 9.30 alle 18.30, il venerdì al mattino; e inoltre, nelle
domeniche 15 maggio e 12 giugno dalle 9.30 alle 13.00. Sono
esclusi i giorni in cui si svolgono i lavori del Consiglio
regionale.
La mostra documenta momenti significativi della Resistenza in
Friuli Venezia Giulia: fasi drammatiche e comunque dolorose per
quest'area di confine vengono riproposte attraverso le immagini
fotografiche dell'epoca, scattate non da grandi nomi della
fotografia, ma piuttosto da "anonimi fotografi" che hanno fissato
momenti, situazioni, personaggi: il risultato non è semplicemente
proporre un grande reportage di guerra ma evidenziare i valori di
giustizia, libertà, rispetto della dignità umana, solidarietà che
animarono le persone in quei giorni, talvolta fino all'estremo
sacrificio.
(foto in e-mail; immagini alle tv)