CR: pdl ERDISU, contenuti e relatore di maggioranza (6)
(ACON) Trieste, 20 apr - RC - La legge regionale 55/1990
istitutiva degli ERDISU necessitava da tempo di una revisione,
sia per la sopravvenuta legislazione nazionale sia per venire
incontro alle nuove esigenze degli studenti. Così Tamara Blazina
(DS), relatore di maggioranza della proposta di legge sul diritto
allo studio universitario come uscita dalla III Commissione, che
ha cercato di unificare le tre proposte iniziali (di Intesa
Democratica, dell'UDC e di Camber di FI).
Il dibattito in Commissione - ha ricordato la consigliera - si è
concentrato su alcuni punti, tra cui l'unificazione o meno degli
ERDISU. Tale soluzione non è al momento percorribile, perciò si è
deciso per un compromesso che, assumendo come valide le ragioni
da cui è nata l'ipotesi dell'unificazione, assegna rilevanti
funzioni programmatorie alla neo-istituita Conferenza regionale
per il diritto e le opportunità allo studio universitario
(sostituisce la Commissione regionale consultiva, prevista dalla
55/1990). Tra le sue funzioni, anche gli interventi per
l'integrazione dei servizi, soprattutto dove ci sono le sedi di
ambedue le università. Ciò dovrebbe portare ad una
razionalizzazione della spesa a vantaggio dei servizi per gli
studenti.
Inoltre, per dare adeguato peso e rappresentatività alla
Conferenza, nella stessa sono presenti i presidenti e i
vicepresidenti degli Enti, i rettori, due rappresentanti degli
studenti e due della Regione, i presidenti dei Consorzi
universitari di Gorizia e Pordenone, inoltre, quando gli
argomenti in discussione rendano opportuna la loro presenza,
possono essere invitati alle sedute i sindaci dei Comuni sedi di
università, anche decentrate, nonché i rappresentanti di altri
enti pubblici e privati.
Su questo tema - ha reso noto la Blazina - i Consiglieri di
maggioranza della Commissione hanno deciso di presentare in Aula
un ordine del giorno che impegni la Giunta a riferire al
Consiglio, entro 24 mesi, circa la fattibilità di una
unificazione degli ERDISU.
Le questioni su cui sono rimaste le divergenze tra maggioranza e
opposizione riguardano in particolare la sussidiarietà
orizzontale e verticale, ovvero il ruolo che viene dato ai
soggetti privati che erogano servizi ed agli enti locali, e la
composizione della Conferenza regionale e del Consiglio di
amministrazione dell'ERDISU, nonché le incompatibilità relative a
quest'ultimo.
Tra le innovazioni, oltre alla Conferenza, alcuni strumenti di
controllo dell'efficacia dei servizi offerti (clausola valutativa
e rimando al Piano regionale degli interventi la definizione dei
criteri di valutazione dell'efficacia delle azioni realizzate in
attuazione della legge; per la ridefinizione del Piano, è
previsto un passaggio nella Commissione consiliare competente) e
la "Carta dei servizi" con cui vengono stabiliti gli standard
qualitativi dei servizi stessi, pari opportunità di accesso
indipendentemente dall'università frequentata, forme di controllo
sulla qualità da parte degli studenti.
Non si manca, poi, di definire alcune tipologie di interventi:
borse di studio, prestiti d'onore, servizi di ristorazione e
abitativi, contributi per l'attività convittuale e per le
locazioni, e si disciplinano concessione e revoca dei benefici,
sanzioni, obbligo della pubblicità degli elenchi dei beneficiari
delle provvidenze.
(segue)