CR: pdl Erdisu, dibattito generale (9)
(ACON) Trieste, 20 apr - MPB - Sul senso politico della legge
si è soffermato Bruno Zvech (DS) che ha ricordato come una bozza
di legge era già stata elaborata nel 2001 e quindi l'idea che
questo percorso sia stato messo in piedi per rimuovere dei
dirigenti è singolare. Il testo esce dalla Commissione modificato
e migliorato, sono stati rimessi al centro gli studenti che,
attraverso le loro rappresentanze, hanno chiesto non una legge
per loro ma con loro. Il punto, per Zvech, è a che tipo di
sistema stiamo pensando: l'esistenza di due atenei con ricche
articolazioni nelle province e una Regione che interviene ci
consente di guardare a un unico campus del Friuli Venezia Giulia,
con elementi non di concorrenzialità ma di complementarietà.
Questi interventi non sono assistenziali, ma dei veri e propri
investimenti.
Per Kristian Franzil (PRC) la proposta di un Erdisu unico era per
costruire un sistema razionale nella convinzione che il diritto
allo studio debba avere livelli qualitativi uniformi. Un
coordinamento a questo deve servire per una razionalità di
sistema, ha insistito Franzil sottolineando che nessuno vuole
tornare indietro, a una sola università, ma dicendosi convinto
che nel processo di integrazione europea occorra un sistema
Friuli Venezia Giulia anche per la formazione e che la
competizione tra Udine e Trieste, con la replica di alcuni corsi
di laurea, non sia stato un fattore di crescita. Sottolineata,
inoltre, la grande considerazione in cui sono state tenute le
audizioni e come molte indicazioni siano state accolte, anche
scegliendo un percorso di integrazione positiva diverso rispetto
all'Erdisu.
Secondo Alessandra Guerra (LN), che ha ricordando l'impostazione
gramsciana tesa innanzitutto a impossessarsi degli strumenti di
indottrinamento (scuola, università, ricerca, stampa), questa
proposta di legge era ghiottissima per i DS per affermare di
nuovo la propria voglia di controllare un settore d'area. Segni
ne sono, per la consigliera, l'estromissione del parere del
rettore dalla nomina del presidente e la divaricazione ulteriore
dell'università dall'ente di diritto allo studio, mentre gli
studenti si laureano in una miriade di indirizzi non riconosciuti
dalla pubblica amministrazione e dalle aziende. E siccome
l'università di Trieste ha dei problemi, mentre Udine è in
crescita, l'idea di un Erdisu unico prima e poi di una unica
Università potrebbe aprire la strada a una compensazione alla
rovescia.
(segue)