UDC: commento Molinaro a legge ERDISU
(ACON) Trieste, 22 apr - COM/AB - "E' l'ennesimo tentativo di
instaurare un centralismo regionale anche nella gestione del
diritto allo studio universitario, negando il decentramento e con
una penalizzazione dei convitti del privato sociale che sino a
oggi hanno garantito ospitalità qualificata agli studenti, sia a
Udine, sia a Trieste. Decisamente un'occasione perduta, anche se
nell'esame in Aula qualche miglioramento è stato faticosamente
fatto".
Commenta così il voto contrario espresso in Consiglio regionale
sulla legge per il diritto allo studio universitario il
capogruppo UDC Roberto Molinaro che aggiunge:
"Una legge fortemente voluta e condizionata dalle diverse
sinistre presenti in Consiglio, con buona pace della Margherita,
approvata senza il rispetto di quei principi di sussidiarietà
istituzionale e sociale dei quali ogni giorno essi si riempiono
la bocca, al punto da farli diventare cardini dello Statuto di
autonomia recentemente approvato".
"La scarsissima considerazione riservata al ruolo dei Collegi
universitari, una realtà fondamentale per i servizi agli
studenti, e il velleitario tentativo di affidare a una conferenza
regionale la soluzione elle disparità di trattamento oggi
esistenti - precisa Molinaro - nascondono una incapacità a fare
sintesi e a decidere su una materia importante, evidenziata anche
dal voto differenziato del gruppo di Rifondazione Comunista".
"Non si è voluto, poi, che i Sindaci sedessero in via permanente
nei Consigli di amministrazione degli ERDISU, evitando così
l'indispensabile radicamento delle azioni in favore degli
studenti nelle diverse realtà locali - precisa ancora il
capogruppo UDC - mentre non si è lesinato nell'attribuzione di
laute indennità a presidenti e componenti dei Consigli di
amministrazione degli enti stessi, avvicendati ope legis per
assicurare l'ingresso agli amici".
"Decisamente un'occasione perduta per il legislatore regionale -
conclude Molinaro - dato che le minime novità introdotte non
giustificano la sostituzione della buona legge oggi in vigore,
che sta funzionando da quasi quindici anni. Purtroppo per gli
studenti, cambierà poco o nulla mentre le spese per
l'Amministrazione regionale, comunque, aumenteranno."