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UDC: commento Molinaro a legge ERDISU

22.04.2005
09:25
(ACON) Trieste, 22 apr - COM/AB - "E' l'ennesimo tentativo di instaurare un centralismo regionale anche nella gestione del diritto allo studio universitario, negando il decentramento e con una penalizzazione dei convitti del privato sociale che sino a oggi hanno garantito ospitalità qualificata agli studenti, sia a Udine, sia a Trieste. Decisamente un'occasione perduta, anche se nell'esame in Aula qualche miglioramento è stato faticosamente fatto".

Commenta così il voto contrario espresso in Consiglio regionale sulla legge per il diritto allo studio universitario il capogruppo UDC Roberto Molinaro che aggiunge:

"Una legge fortemente voluta e condizionata dalle diverse sinistre presenti in Consiglio, con buona pace della Margherita, approvata senza il rispetto di quei principi di sussidiarietà istituzionale e sociale dei quali ogni giorno essi si riempiono la bocca, al punto da farli diventare cardini dello Statuto di autonomia recentemente approvato".

"La scarsissima considerazione riservata al ruolo dei Collegi universitari, una realtà fondamentale per i servizi agli studenti, e il velleitario tentativo di affidare a una conferenza regionale la soluzione elle disparità di trattamento oggi esistenti - precisa Molinaro - nascondono una incapacità a fare sintesi e a decidere su una materia importante, evidenziata anche dal voto differenziato del gruppo di Rifondazione Comunista".

"Non si è voluto, poi, che i Sindaci sedessero in via permanente nei Consigli di amministrazione degli ERDISU, evitando così l'indispensabile radicamento delle azioni in favore degli studenti nelle diverse realtà locali - precisa ancora il capogruppo UDC - mentre non si è lesinato nell'attribuzione di laute indennità a presidenti e componenti dei Consigli di amministrazione degli enti stessi, avvicendati ope legis per assicurare l'ingresso agli amici".

"Decisamente un'occasione perduta per il legislatore regionale - conclude Molinaro - dato che le minime novità introdotte non giustificano la sostituzione della buona legge oggi in vigore, che sta funzionando da quasi quindici anni. Purtroppo per gli studenti, cambierà poco o nulla mentre le spese per l'Amministrazione regionale, comunque, aumenteranno."