I Comm: audizione Autovie Venete
(ACON) Trieste, 27 apr - RC - Struttura societaria e Piano
industriale di Autovie Venete (AV) e di Autovie Servizi (AS), sul
tavolo della I Commissione consiliare presieduta da Franco Brussa
(Margh).
Il presidente di AV, Aldo Burello, ha reso noto che il Piano
degli investimenti 2004-2016 parla di un impegno per circa 1.400
milioni (mln) di euro, pari a un impegno annuo di 104 mln, 6,5
volte il quantitativo del periodo 1998-2003, quando l'impegno era
di 54 mln annui.
Rispetto all'organizzazione precedente, poi, sulla base di uno
studio effettuato dalla società di consulenza McKinsley alla
quale AV si è rivolta, è stata eliminata la figura del
vicepresidente e del direttore generale, mentre
all'amministratore delegato sono state affidate sei aree
operative di primo livello più tre di secondo livello. La
comunicazione dell'azienda fa capo alla presidenza.
L'amministratore delegato, Pietro Del Fabbro, ha quindi parlato
del Piano strategico di AV, basato su tre elementi:
1- Migliorare le performance interne della società (questa
necessità deriva dal raffronto con le altre società
concessionarie) in termini di efficienza ma anche efficacia,
ovvero la qualità dei servizi offerti ai clienti.
2- Realizzare il Piano degli investimenti, con tre grandi
progetti (completamento della A28; Villesse-Gorizia; adeguamento
della terza corsia da Quarto D'Altino a Villesse, opera maggiore
che da sola prevede 900 mln di euro) più una serie di opere da
eseguire per conto terzi per 113 mln; AV sta anche studiando
l'internazionalizzazione di Autovie Servizi: si pensa alla
cessione di un suo ramo, comunque non vi sarà nessun
trasferimento di personale e nessun aggravio di costi per AV
perché AS è già sua al 100%.
3- Incrementare la società: alcune operazioni sono già state
fatte anni fa con l'acquisizione della Venezia-Padova SpA; oggi
si lavora lungo l'asse del Corridoio V da una parte guardando a
Ovest, ovvero alla regione Veneto, dall'altra a Est e in
particolare alla Slovenia e all'Ungheria; altra possibilità, ma
non prioritaria, è la possibilità di creare una società per la
gestione di strade ex ANAS.
Del Fabbro ha, infine, parlato della necessaria razionalizzazione
delle società del gruppo, citando anche una serie di realtà da
dismettere o in via di dismissione. Si tratta di tre gruppi:
società che si occupano di autostrade e strade a pagamento;
consorzi fornitori di servizi; società che si occupano
soprattutto di logistica, nucleo su cui iniziare a costruire un
polo della logistica importante.
Il presidente di AS, Adalberto Donaggio, ha fatto un excursus
della società triestina di via Lazzaretto Vecchio, costituita nel
'70 da AV (80%) e Friulia (20%) quale società di ingegneria per
utilizzare i tecnici ex Autovie e progettare grandi strutture
multi disciplinari, in particolare viarie. Negli anni, la Regione
le ha assegnato aumenti di capitale sociale consistenti,
finalizzati alla realizzazione degli autoporti di Coccau e di
Pontebba, alla modernizzazione della funivia del Lussari con
Promotur, allo sviluppo delle terme di Malborghetto e
all'impianto di risalita di Pramollo (progetti, questi due, che
dal '97 a oggi non sono ancora stati concretizzati),
all'interporto Alpe Adria di Cervignano.
Nel '95, le azioni della Regione del Friuli Venezia Giulia
(90,94%) sono state trasferite ad AV, che già ne possiede il
9,06% e così ne diventa il socio unico.
A parte le società di cui AS detiene parte del capitale sociale
(ad esempio Gestione Interporto Cervignano, Gestione Autoporto
Pontebba e Bazzera), forte dei suoi 25 dipendenti AS collabora
principalmente con AV, ma ricerca in via secondaria lavori
esterni ai fini del pareggio del suo bilancio, nel 2004
interessato per il 52%.
Le previsioni di bilancio per il 2005 - ha reso noto Donaggio -
fanno vedere che se AV dovesse dismettere l'area "ingegneria" AS
passerebbe da 251.466,43 euro di utile di esercizio a una perdita
di 863.917,43 euro.
Dando il via alle domande, Piero Camber (FI) ha posto l'accento
proprio sulla cessione del ramo "ingegneria" di AS, visto che da
esso dipende interamente la possibilità, per la società di
Trieste, di chiudere il bilancio 2005 in attivo.
Mauro Travanut (DS) ha chiesto dell'impostazione di AV verso
Slovenia e Ungheria in connessione con Ferrovie dello Stato e
delle difficoltà che registra l'interporto Alpe Adria.
Slovenia e Ungheria anche per le domande di Gaetano Valenti (FI),
che ha puntato a sottolineare i ritardi nel portare a termine
interventi finanziati già da una legge del '91. Poi ha
focalizzato la sua attenzione su cosa spinge a sottoscrivere, e
cosa a lasciare, determinate compartecipazioni rispetto ad altre
e della gestione dell'interporto di Cervignano.
Maurizio Franz (LN) ha chiesto del progetto di Friulia Holding,
costi ma anche ripercussioni a favore dei cittadini.
Gli si è unito Luca Ciriani (LN), che ha chiesto chiarimenti sul
contratto del settore comunicazione di AV e se vale ancora il
progetto di istituire una società controllata per gestire le
opere pubbliche; come avverrà la gestione economica della A28
(con che tipo di pedaggio ai caselli) e soprattutto a chi
competerà.
Igor Canciani (PRC) ha voluto sapere a cosa sia dovuto il passivo
elevato del 2000 dell'area ingegneria di AS; se si sono calcolati
esuberi di personale causa la sua internazionalizzazione, posto
che non ci saranno movimenti né nuove assunzioni; dei possibili
progetti di sviluppo dell'interporto di Fernetti.
Giancarlo Tonutti (Margh) ha domandato del margine operativo
lordo storico di AV; del suo controllo di gestione interno in
passato; dell'internazionalizzazione di una parte di AS, della
possibilità di mettere insieme gli altri rami d'azienda creando
piattaforme logistiche.
(immagini alle tv)