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Citt: grande distribuzione, lunedì convegno a Udine

29.04.2005
12:00
(ACON) Trieste, 29 apr - COM/AB - Piano della grande distribuzione. Cosa accadrà?

E' questo è il tema del nuovo convegno organizzato a Udine dal gruppo consiliare regionale dei Cittadini per Il Presidente con l'intento di far luce sul piano regionale che regolamenta la grande distribuzione. Un tema molto caldo che coinvolge non solo le categorie di settore, ma anche i cittadini.

Un incontro a cui sono stati invitati a parlare l'imprenditore Gianni Arteni, il presidente della Confcommercio del Friuli Venezia Giulia Alberto Marchiori, il segretario nazionale della Faib Confesercenti Pietro Rosa Gastaldo, il vicepresidente della Coop consumatori Nordest Roberto Sgavetta, il general planning Edi Sommariva. Il convegno sarà aperto dal vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Monai, coordinato dal capogruppo dei "Cittadini" Bruno Malattia, mentre le conclusioni saranno dell'assessore regionale alle Attività produttive Enrico Bertossi.

L'appuntamento è a Udine, per lunedì 2 maggio, a partire dalle 17.30 in Sala Ajace.

"Questo piano è un primo passo importante per mettere ordine in un settore di fondamentale importanza per la nostra regione sia in termini economici che di stili di vita e di modi di comportamento". Parole, queste, di Bruno Malattia che a nome dei Cittadini per Il Presidente spiega la posizione del gruppo nel merito del piano della grande distribuzione.

Per i Cittadini era importante mettere un freno a una proliferazione incontrollata della grande distribuzione. Ai vantaggi indubbi che la stessa può comportare per i consumatori si contrappongono possibili stravolgimenti nella fisionomia dei nostri centri urbani. L'Italia ha una delle maggiori risorse proprio nei centri città, guai a dimenticarlo per voler fare sempre e comunque quello che fanno gli altri e negli stessi termini quantitativi.

Il nostro Paese è fortunatamente diverso rispetto a quelli dove la grande distribuzione è predominante. Così, da un lato si renderà necessario intervenire rapidamente con un testo unico sul commercio che renda la disciplina trasparente e di facile applicazione, e dall'altro individuare e pensare a conformazioni dei centri urbani che divengano ancora più attrattivi anche dal punto di vista commerciale.

"Per questo - ha concluso Malattia - come gruppo siamo stati contrari a variazioni delle superfici previste dal piano se non per aggiustamenti marginali. Per evitare che i centri città perdessero una delle loro principali attrattive costituite dall'offerta di prodotti di particolare qualità, eravamo anche contrari alla concessione di volumetria per outlet. Se è vero che la grande distribuzione può offrire impiego a bassa retribuzione a un determinato numero di persone, è altrettanto vero che vanno difese le imprese familiari che arricchiscono e rendono vario il tessuto sociale e che, diversamente da quasi tutte le società della grande distribuzione, pagano le tasse qui, a beneficio del nostro Friuli Venezia Giulia".

Fondamentale perciò, per i Cittadini, era che il testo prevedesse delle norme specifiche la tutela del commercio del centri storici. "La rete commerciale - hanno concluso - va sicuramente ammodernata per renderla concorrenziale e adeguata alle aspettative del mercato e dei consumatori, ma avvertiamo l'esigenza di salvaguardare i negozi medio-piccoli e le realtà artigianali locali".