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Avasinis: Tesini a commemorazione eccidio nazista

02.05.2005
16:20
(ACON) Avasinis, 02 mag - MPB - Ricordare è una grande responsabilità, non solo verso i protagonisti e i testimoni, ma soprattutto vero le nuove generazioni, i giovani e bambini della scuola, per trasmettere loro, con le parole giuste, la nostra esperienza affinché ne facciano tesoro.

Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, intervenendo alla celebrazione del 60° anniversario dell'eccidio nazista di Avasinis, perpetrato il 2 maggio 1945, quando ormai in gran parte dell'Italia era stata festeggiata la Liberazione, e di cui furono vittime 51 persone, specialmente donne, bambini, anziani, ha insistito proprio sull'importanza della testimonianza.

Una testimonianza che nel corso della cerimonia - dopo le parole del sindaco Ivo Del Negro, che ha ricordato che la comunità di Avasinis ha ricevuto la medaglia d'oro al valore civile - è stata resa viva dalla lettura di alcuni brani del racconto della pordenonese Paola D'Agaro, la cui madre è di Avasinis : "Requiem per i morti del 2 maggio" - questo il titolo - ricostruisce la tragedia di sessant'anni fa vista attraverso gli occhi dei bambini del paese.

Un anniversario che nel passare degli anni non perde in mestizia, ma acquista in consapevolezza civile, ha detto Tesini indicando nella conoscenza il fondamento per far crescere consapevolezza e discernimento.

Al vantaggio, rispetto alle passate generazioni, di una informazione straordinariamente ricca e veloce, per i giovani oggi, davanti a guerre e conflitti visti praticamente in diretta, c'è il rischio dell'assuefazione, di finire con il considerare normale ciò che tale non è. Abbiamo detto no ai conflitti seguiti alle guerre mondiali, che raggiunsero gli apici dell'aberrazione, e purtroppo è stato un no disatteso, ha affermato Tesini: quando la guerra raggiunge certi livelli, quando la logica della violenza e della vendetta alimenta una spirale perversa non ci sono limiti alle cose di cui l'uomo si rende capace. Per questo occorre dire no alla guerra, senza distinzioni - ha aggiunto Tesini indicando la linea di continuità tra la cerimonia religiosa, con la celebrazione della messa nella chiesa di Avasinis, e la commemorazione civile presso il vicino monumento.

La lettura evangelica aveva riproposto la parabola che invita a porgere l'altra guancia. Davanti al monumento si è ribadita l'attesa della giustizia dei processi.

Non c'è contraddizione tra i due momenti, tra il ripudio totale della violenza e la ricerca di una giustizia lineare, non di ritorsione, quale quella dei tribunali - ha concluso Tesini: è rispetto per chi è venuto dopo, perché sappia che tutto ciò non è avvenuto invano.