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Mozione CdL su diritto di accesso agli atti

04.05.2005
11:14
(ACON) Trieste, 04 mag - COM/AB - E' stata depositata in Consiglio regionale una mozione della CdL, primo firmatario il consigliere di Forza Italia Antonio Pedicini, sul diritto di accesso agli atti dei consiglieri regionali nello svolgimento della loro attività di controllo.

Nella mozione si chiede di assumere adeguati provvedimenti nei confronti degli assessori regionali che esprimono considerazioni non supportate dalle più elementari nozioni di diritto; di emanare direttive atte ad assicurare il tempestivo riscontro all'attività di controllo dei consiglieri regionali; di prendere urgentemente nei confronti dell'Amministrazione regionale, delle aziende e degli enti pubblici regionali, dei gestori di pubblici servizi e delle concessionarie regionali, tutti gli atti utili a garantire il diritto di accesso da parte dei consiglieri regionali a tutela del loro regolare espletamento del mandato.

La mozione prende le mosse dalle dichiarazioni di due assessori, apparse sulla stampa all'indomani dell'udienza conoscitiva in Commissione su Autovie Venete e Autovie Servizi, che a giudizio di Pedicini, denotano un atteggiamento arrogante di alcuni componenti di questa Giunta regionale.

"Le richieste di accesso agli atti da parte dei consiglieri regionali - dichiara Pedicini - devono essere evase dall'Amministrazione regionale, che peraltro non può negare il diritto sulla base che trattasi di atti cui non sarebbe consentito l'accesso (atti privatistici, di ordinaria amministrazione di società controllate, ecc.). Infatti - spiega Pedicini - la materia del diritto di accesso non è disciplinata solo dalla legge regionale 7/2000, ma anche dalla 241/90, cui deve farsi l'adeguamento previsto con la legge 15/2005".

"Peraltro - conclude Pedicini - numerose sentenze del Consiglio di Stato hanno confermato che il diritto di accesso dei consiglieri si esercita nei confronti delle pubbliche amministrazioni, delle aziende autonome e speciali, degli enti pubblici, dei gestori di pubblici servizi e delle concessionarie regionali".