I Comm: Friulia Holding, audizioni (1)
(ACON) Trieste, 18 mag - RC - I presidenti e gli amministratori
delegati delle società partecipate dalla Regione - Mediocrdito,
Aeroporto Friuli Venezia Giulia, Finest, Autovie Venete e Friulia
- sono stati sentiti dalla I Commissione consiliare, presidente
Franco Brussa (Margh), in merito alla loro riorganizzazione in
Friulia Holding. L'assessore alle Finanze, Michela Del Piero, che
ha seguito le audizioni, aveva già avuto modo di dire, però, che
la sola Friulia era stata per ora coinvolta attivamente
nell'analisi della costituzione della futura holding, aspetto
emerso chiaramente dalle relazioni degli intervenuti.
Il neo-presidente di Mediocredito, Flavio Pressacco, ha dapprima
esposto la situazione finanziaria dell'istituto di credito
rendendo noto che il bilancio del 31 dicembre 2004 registra un
volume totale di oltre 1.700 milioni di euro, dei quali 553 sono
fondi di soggetti terzi e 1.167 sono gestione di fondi propri
(nel '99 erano 609). Quanto all'entrata in Friulia Holding, ha
espresso la necessità di agire con cautela e ha ricordato che,
prima di tutto, si deve ottenere il via libera della Banca
d'Italia alla richiesta, avanzata dalla Regione, di mantenere la
sua partecipazione in Mediocredito per l'intera quota del 47,4%,
o del 15% del capitale se quella quota non fosse autorizzata. Non
va, poi, dimenticato, che comunque non si tratterà di una holding
bancaria di cui l'istituto di via Aquileia potrebbe essere
capogruppo, ma di una holding economica. Comunque sarà, l'idea di
fondo rimane saper agire opportunamente senza rinunciare alla
caratteristica di produrre reddito.
Emilio Terpin, amministratore delegato di Finest, ha espresso
condivisione assoluta agli obiettivi che la Regione intende
perseguire nella creazione della holding, pur facendo presente di
non conoscerne appieno le modalità di attuazione. Ha, quindi,
fatto presente la legge approvata dal Parlamento il 31 marzo
scorso, che delega al Governo il riordino delle finanziarie e che
riguarda anche Finest. Infine, ha parlato degli accordi che già
sta portando avanti con Friulia e con Autovie Venete, proprio
sulla linea del futuro assetto delle partecipate.
Ancor più Aldo Burello, presidente di Autovie Venete, sulla
creazione di Friulia Holding ha affermato che la nuova struttura
non gli è stata resa nota e dunque la società non può ancora
ricoprire un ruolo attivo nella sua costituzione. Senza conoscere
le modalità di riassetto, è impossibile dare valutazioni
sull'impatto che si avrà, nella gestione operativa,
conseguentemente all'ingresso nella holding.
Elio De Anna, presidente della società Aeroporto Friuli Venezia
Giulia, ha a sua volta rimarcato di non conoscere il piano di
riorganizzazione delle partecipate e dunque di non poterne
parlare. Ha poi spiegato la posizione della SpA, la sua
certificazione e in particolare il progetto che prevede di
ottenere una sua programmazione quarantennale, l'ipotesi di una
sua privatizzazione (ipotesi definita deleteria da De Anna perché
controproducente in vista del progetto quarantennale).
Augusto Antonucci, presidente di Friulia, ha sostenuto che le
partecipate saranno coinvolte quando si affronterà il piano
complessivo della holding, nel frattempo ogni società ha
camminato con gambe proprie. L'operazione sarà chiusa entro
l'anno, per iniziare a gennaio con la nuova realtà. Stando alla
scaletta dei lavori, il 29 giugno prossimo ci sarà l'assemblea
ordinaria di Friulia per approvare il piano strategico disposto
da Lazard, entro il 15 settembre sarà definito il Piano
industriale triennale di Friulia, ad ottobre ci sarà la
presentazione del Piano ai soci privati e infine a dicembre
saranno attuati i conferimenti, l'aumento di capitale di Friulia
e l'acquisizione delle quote in capo alla Regione.
Il vicepresidente e amministratore delegato di Friulia, Federico
Marescotti, ha quindi elencato le 11 società partecipate che
entreranno in Friulia Holding, ovvero le 5 sentite in Commissione
più Agemont, Promotur, Informest, Friulia Lis, Alpe Adria,
BIC-Sviluppo Italia, e ha affermato che si devono concertare con
la Regione le procedure per i conferimenti da dare a queste
società nonché ottenere i necessari permessi dalla banca
d'Italia. Se il Piano industriale sarà redatto internamente,
quello cosiddetto "consolidato" e delle linee strategiche di
sviluppo di tutto il gruppo sarà disposto con la collaborazione
delle stesse future società partecipate e di una struttura
esterna, forze con cui sarà redatto anche il piano delle sinergie
così come la configurazione della nuova struttura interna
adeguata al nuovo ruolo di Friulia.
Poiché nella peggior delle ipotesi la Regione avrà una
partecipazione nella holding del 78% - ha aggiunto Antonucci - si
può dire che è questa ad averne il controllo e dunque il compito
di sorvegliare tutte le sue operazioni e quelle delle
partecipate.
A chiedere una serie di specifiche a tutti gli intervenuti è
stato il consigliere di AN Adriano Ritossa, ma non sono mancate
domande dal suo capogruppo Luca Ciriani, così come da Maurizio
Salvador (Misto), Roberto Asquini e Piero Camber (FI), Renzo
Petris (DS). Il dibattito tra i consiglieri prenderà il via alle
15.00.
(segue)
(immagini alle tv)