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IV Comm: casse di espansione sul Tagliamento, audizioni

19.05.2005
12:59
(ACON) Trieste, 19 mag - RC - Audizioni, in IV Commissione consiliare presieduta da Uberto Fortuna Drossi (Citt), sul "Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del Tagliemento" e la prevista realizzazione di tre casse di espansione di un volume di 30 milioni di metri cubi per consentire l'eliminazione dell'onda di piena da 4.600 mc/s a 4.000 mc/s.

A parlare per prima è stata la rappresentante del WWF, Nicoletta Toniutti, la quale ha ricordato che la golena interessata tra i Comuni di Pinzano e Dignano è considerata Sito di importanza comunitaria (SIC), area per la quale il WWF ritiene si possa pensare ad un progetto diverso da quello delle casse di espansione, in favore di un piano integrato di gestione di bacino. A suo dire, vi sono aree che possono essere esondate sempre, altre in determinate circostanze, altre però mai. Esondare certe aree agricole può causare danni economici inferiori rispetto al non farlo, ma si tratta di obiettivi di protezione che devono essere espliciti, deve essere chiaro il perché lo si vuole fare e quale il danno maggiore che si vuole evitare.

L'abbattimento del picco di piena - ha aggiunto - può prevedere un intervento strutturale solo quando, considerando tutta la gamma degli interventi, non è possibile fare altrimenti. Ecologi e tecnici hanno dimostrato il valore inestimabile della golena tra i ponti di Pinzano e Dignano, che un intervento idraulico in quella zona comprometterebbe la funzionalità ecologica del fiume e non contempla la laminazione naturale, seppure ridotta, dell'alveo tra Pinzano e Latisana. La proposta del WWF è di spostare più a valle di 30 chilometri i siti destinati all'intervento e rivedere i volumi d'acqua, ovvero creare 7 casse di espansione nel tratto compreso tra circa 29 e 53 Km dal mare (il ponte ferroviario che attraversa Latisana e che attualmente costituisce un pericoloso impedimento al deflusso delle acque di piena, ma per il quale c'è un progetto di innalzarlo di 80 cm, è collocato a 26,8 Km dal mare), con innalzamenti degli argini da 1,5 a 5 metri e la possibilità di isolare dal regolare deflusso acqueo una superficie di cassa pari a circa 10,5 milioni di metri quadrati.

Ulteriori dati sull'analisi idraulica sono stati forniti dall'ingegner Ezio Todini dell'Università di Bologna, che ha citato anche il canale scolmatore Cavrato, per il quale è necessario un intervento di ricalibratura in quanto oggi può ricevere al massimo 2.000 mc/s, non certo 4.000. La manutenzione del tratto a valle dell'alveo è di forte importanza - ha aggiunto. Una o tre casse di espansione nella zona SIC creerebbero grossi danni, ambientali, economici e alle comunità residenti che cercano di sviluppare l'area a livello turistico e di prodotti tipici. Sarebbe, poi, una caduta di credibilità degli Enti locali utilizzare interventi dimostrati inutili, per i quali si spendono soldi pubblici, cosa che la comunità difficilmente può accettare.

Contro le casse di espansione, infatti, si è detto anche il Comitato "Assieme per il Tagliamento", che ha portato le considerazioni in tal senso di diversi ricercatori ed esperti del settore e ha parlato di decisa manifestazione pubblica di dissenso.

No anche dai rappresentanti dell'associazione "ACQUA", che hanno definito il greto del Tagliamento una cassa di espansione naturale che i manufatti potrebbero solo limitare nella loro portata. Le casse previste sarebbero un ulteriore aggravio per le popolazioni a valle, nonché provocherebbero dannose conseguenze morfologiche come ad esempio onde sismiche con effetti sulle falde acquifere.

Casse dannose, ma dai dati dell'ingegnere Todini anche inutili, cosa che ci rende ancora più contrari - hanno proseguito i sindaci di Spilimbergo, Dignano, Pinzano, Ragogna, San Daniele e Latisana. I primi cittadini hanno parlato di una raccolta di firme che ne vede già oltre 10mila, di dubbi non solo ambientali ma proprio sull'efficacia del Piano stralcio, di situazione difficile da 40 anni e non da oggi, di progetto che ostacolerebbe lo sviluppo socio-economico dei territori coinvolti.

(immagini alle tv)