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Margh: Menis, proposta di legge per educatore fisico

19.05.2005
13:57
(ACON) Trieste, 19 mag - COM/AB - Se ne parla dai tempi delle Olimpiadi di Roma, 1960, del riconoscimento professionale del titolo di educatore fisico, rilasciato allora dagli ISEF (Istituto superiore di educazione fisica) e oggi dalle facoltà di Scienze motorie.

In tanti anni, nonostante le varie proposte di legge depositate in Parlamento e le richieste della categoria dell'istituzione di un albo professionale, mai si è arrivati a una definizione precisa del curriculum, delimitando tali figure negli spazi dell'educazione fisica scolastica e della passione per qualche disciplina sportiva.

Oggi però, una proposta di legge presentata da un gruppo di consiglieri regionali della maggioranza di Intesa Democratica, primo firmatario Paolo Menis (Margh), si propone di colmare questa lacuna e rilanciare a pieno titolo una figura professionale capace di promuovere un'armonica crescita psico-motoria dei ragazzi e di proporre l'appropriata esecuzione delle attività fisico-sportive negli adulti. Infatti ogni movimento indotto, attivo o passivo, non può prescindere da una corretta conoscenza e applicazione di principi fisiologici, meccanici, gravitari, antropometrici.

L'occasione è fornita dalla modifica dell'art. 23 della legge regionale 8/2003 in materia di sport, che parla di "tutela dei praticanti": ed ecco comparire, senza giri di parole, l'affermazione che "le strutture sportive aperte al pubblico per l'esercizio di attività motorie finalizzate a contribuire ad un corretto sviluppo, mantenimento o recupero psico-fisico della persona si avvalgono della presenza costante di almeno un professionista qualificato in possesso di laurea in Scienze motorie, o del diploma universitario conseguito presso l'Istituto superiore di educazione fisica (ISEF), ovvero in possesso di titoli equipollenti conseguiti in Istituti universitari legalmente riconosciuti nell'ambito dell'Unione europea".

Si riconosce, in definitiva, che la prima vera tutela per lo sportivo è la professionalità del trainer. Una rivoluzione? No, solo il tentativo di elevare la qualità dell'offerta formativa motoria tramite l'utilizzo di adeguate e formate competenze. Naturalmente la proposta di legge ha ben presenti due cose: la grandissima tradizione sportiva della nostra regione, dovuta anche a tanti bravi e appassionati tecnici che si sono dedicati allo sport, e l'esistenza a Gemona del Friuli di una facoltà universitaria di Scienze motorie, che da un paio d'anni sforna giovani laureati che sperano di trovare adeguato riscontro alla loro preparazione.