Margh: Menis, proposta di legge per educatore fisico
(ACON) Trieste, 19 mag - COM/AB - Se ne parla dai tempi delle
Olimpiadi di Roma, 1960, del riconoscimento professionale del
titolo di educatore fisico, rilasciato allora dagli ISEF
(Istituto superiore di educazione fisica) e oggi dalle facoltà di
Scienze motorie.
In tanti anni, nonostante le varie proposte di legge depositate
in Parlamento e le richieste della categoria dell'istituzione di
un albo professionale, mai si è arrivati a una definizione
precisa del curriculum, delimitando tali figure negli spazi
dell'educazione fisica scolastica e della passione per qualche
disciplina sportiva.
Oggi però, una proposta di legge presentata da un gruppo di
consiglieri regionali della maggioranza di Intesa Democratica,
primo firmatario Paolo Menis (Margh), si propone di colmare
questa lacuna e rilanciare a pieno titolo una figura
professionale capace di promuovere un'armonica crescita
psico-motoria dei ragazzi e di proporre l'appropriata esecuzione
delle attività fisico-sportive negli adulti. Infatti ogni
movimento indotto, attivo o passivo, non può prescindere da una
corretta conoscenza e applicazione di principi fisiologici,
meccanici, gravitari, antropometrici.
L'occasione è fornita dalla modifica dell'art. 23 della legge
regionale 8/2003 in materia di sport, che parla di "tutela dei
praticanti": ed ecco comparire, senza giri di parole,
l'affermazione che "le strutture sportive aperte al pubblico per
l'esercizio di attività motorie finalizzate a contribuire ad un
corretto sviluppo, mantenimento o recupero psico-fisico della
persona si avvalgono della presenza costante di almeno un
professionista qualificato in possesso di laurea in Scienze
motorie, o del diploma universitario conseguito presso l'Istituto
superiore di educazione fisica (ISEF), ovvero in possesso di
titoli equipollenti conseguiti in Istituti universitari
legalmente riconosciuti nell'ambito dell'Unione europea".
Si riconosce, in definitiva, che la prima vera tutela per lo
sportivo è la professionalità del trainer.
Una rivoluzione? No, solo il tentativo di elevare la qualità
dell'offerta formativa motoria tramite l'utilizzo di adeguate e
formate competenze. Naturalmente la proposta di legge ha ben
presenti due cose: la grandissima tradizione sportiva della
nostra regione, dovuta anche a tanti bravi e appassionati tecnici
che si sono dedicati allo sport, e l'esistenza a Gemona del
Friuli di una facoltà universitaria di Scienze motorie, che da un
paio d'anni sforna giovani laureati che sperano di trovare
adeguato riscontro alla loro preparazione.