UDC: Molinaro, alternative a casse espansione Tagliamento
(ACON) Trieste, 19 mag - COM/AB - "Per il Tagliamento, la
Regione non può ignorare che ci sono alternative possibili al
progetto di messa in sicurezza del fiume, che deve essere ancora
formalmente approvato e ora all'esame degli organi tecnici: deve
prenderle in considerazione e pronunciarsi. Sulle stesse si sta
formando un vasto consenso di istituzioni locali, di cittadini,
di associazioni e realtà scientifiche internazionali, da non
sottovalutare. Diversamente, le palesi forzature procedurali
messe in atto rispetto alle norme comunitarie, provocheranno un
inevitabile contenzioso che allontanerà ulteriormente la
soluzione del problema. E questo non è nell'interesse dei
cittadini di tutti i comuni rivieraschi".
Lo sostiene il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto
Molinaro, a margine delle prime udienze conoscitive svolte dalla
IV Commissione.
"Per la prima volta in una sede ufficiale si è potuto constatare
una totale e motivata contrarietà dei Comuni, dei comitati dei
cittadini e delle associazioni ambientaliste sull'intervento di
realizzazione delle casse di espansione, una volta conosciuto il
progetto preliminare - precisa l'esponente centrista - nonché
l'assenza di partecipazione pubblica nell'esame del progetto
preliminare, in quanto si è scelto la procedura della commissione
regionale apposita, composta in maggioranza da tecnici regionali
e quindi con un potenziale conflitto d'interessi dal momento che
la medesima Regione è il proponente del progetto".
"Va preso atto, anche se a distanza di qualche anno, che il
consenso sociale sulle casse di espansione, a suo tempo approvate
dall'Autorità di bacino e dichiarato come dirimente in favore
della realizzazione, non esiste - prosegue Molinaro - ma
soprattutto manca un approccio complessivo alla gestione del
rischi inondazione nel bacino del Tagliamento, per il quale la
struttura per la laminazione delle piene è soltanto un aspetto
del problema".
"L'intervento in audizione del prof. Todini dell'Università di
Bologna che ha palesato, in presenza dell'adeguamento del canale
Cavrato, una possibile inutilità delle casse di espansione alla
luce di quelli che sono gli orientamenti più recenti
dell'idraulica - aggiunge Molinaro - deve suscitare quantomeno un
necessario approfondimento, per evitare di realizzare una
costosissima opera, con un palese danno erariale del quale chi
approva l'intervento sarà chiamato a rispondere, oltre ovviamente
a un danno ambientale insostenibile per un ecosistema fluviale
unico in Europa".
"La Regione deve prendere atto di questa nuova unità d'intenti
tra istituzioni e popolazioni ed evitare che ci siano
contrapposizioni tra territori - conclude Molinaro - Illy e
Moretton devono ascoltare, non delegittimare chi non la pensa
come loro e assumere decisioni trasparenti e partecipate. In caso
contrario, il vero volto di Intesa Democratica, con buona pace
dei Verdi e degli ambientalisti che vi hanno fatto parte, sarà
ancora una volta evidente: tutela dell'ambiente e rispetto delle
comunità locali, con tante parole; cementificazione, dirigismo, e
negazione della partecipazione, nei fatti di questi ultimi mesi".