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UDC: Molinaro, alternative a casse espansione Tagliamento

19.05.2005
17:27
(ACON) Trieste, 19 mag - COM/AB - "Per il Tagliamento, la Regione non può ignorare che ci sono alternative possibili al progetto di messa in sicurezza del fiume, che deve essere ancora formalmente approvato e ora all'esame degli organi tecnici: deve prenderle in considerazione e pronunciarsi. Sulle stesse si sta formando un vasto consenso di istituzioni locali, di cittadini, di associazioni e realtà scientifiche internazionali, da non sottovalutare. Diversamente, le palesi forzature procedurali messe in atto rispetto alle norme comunitarie, provocheranno un inevitabile contenzioso che allontanerà ulteriormente la soluzione del problema. E questo non è nell'interesse dei cittadini di tutti i comuni rivieraschi".

Lo sostiene il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto Molinaro, a margine delle prime udienze conoscitive svolte dalla IV Commissione.

"Per la prima volta in una sede ufficiale si è potuto constatare una totale e motivata contrarietà dei Comuni, dei comitati dei cittadini e delle associazioni ambientaliste sull'intervento di realizzazione delle casse di espansione, una volta conosciuto il progetto preliminare - precisa l'esponente centrista - nonché l'assenza di partecipazione pubblica nell'esame del progetto preliminare, in quanto si è scelto la procedura della commissione regionale apposita, composta in maggioranza da tecnici regionali e quindi con un potenziale conflitto d'interessi dal momento che la medesima Regione è il proponente del progetto".

"Va preso atto, anche se a distanza di qualche anno, che il consenso sociale sulle casse di espansione, a suo tempo approvate dall'Autorità di bacino e dichiarato come dirimente in favore della realizzazione, non esiste - prosegue Molinaro - ma soprattutto manca un approccio complessivo alla gestione del rischi inondazione nel bacino del Tagliamento, per il quale la struttura per la laminazione delle piene è soltanto un aspetto del problema".

"L'intervento in audizione del prof. Todini dell'Università di Bologna che ha palesato, in presenza dell'adeguamento del canale Cavrato, una possibile inutilità delle casse di espansione alla luce di quelli che sono gli orientamenti più recenti dell'idraulica - aggiunge Molinaro - deve suscitare quantomeno un necessario approfondimento, per evitare di realizzare una costosissima opera, con un palese danno erariale del quale chi approva l'intervento sarà chiamato a rispondere, oltre ovviamente a un danno ambientale insostenibile per un ecosistema fluviale unico in Europa".

"La Regione deve prendere atto di questa nuova unità d'intenti tra istituzioni e popolazioni ed evitare che ci siano contrapposizioni tra territori - conclude Molinaro - Illy e Moretton devono ascoltare, non delegittimare chi non la pensa come loro e assumere decisioni trasparenti e partecipate. In caso contrario, il vero volto di Intesa Democratica, con buona pace dei Verdi e degli ambientalisti che vi hanno fatto parte, sarà ancora una volta evidente: tutela dell'ambiente e rispetto delle comunità locali, con tante parole; cementificazione, dirigismo, e negazione della partecipazione, nei fatti di questi ultimi mesi".