Verdi: Metz su progetto Alta velocità Ronchi-Trieste
(ACON) Trieste, 19 mag - COM/AB - E' avvilente constatare come
questa Amministrazione regionale insista nell'accanimento
terapeutico rispetto al progetto dell'Alta velocità
Ronchi-Trieste.
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Alessandro Metz
(Verdi), che aggiunge:
Viste le osservazioni, le critiche e gli approfonditi pareri
finora espressi da Enti locali, Associazioni, Comitati ed esperti
ministeriali, è ormai evidente e assodato che il progetto di RFI
è insostenibile ambientalmente e socialmente dal territorio,
nonché inattuabile dal punto di vista tecnico, politico ed
economico. Anche se l'assessore competente sembra non essersene
ancora reso conto, il progetto RFI è morto. Non serve essere
grandi esperti. Basta leggere con un minimo di obiettività le
carte sinora prodotte.
Un governo serio, giunti a questo punto, dovrebbe prendersela
innanzitutto con i progettisti, congelandone le parcelle
milionarie (in euro), perché la colpa dei ritardi e delle enormi
difficoltà a far andare avanti il progetto attraverso le generose
maglie della Legge Obiettivo risiede certamente nella pessima
qualità della soluzione progettuale di RFI e nel rifiuto tenace
di inserire ipotesi alternative in grado di evitare il rischio di
devastazione del Carso e del monfalconese.
Se continuiamo a ritenere strategico per il futuro della regione
il Corridoio 5 - così come inteso in sede europea - non possiamo
più perdere altro tempo nel difendere un progetto indifendibile.
Per di più ricercando intese inaccettabili con l'attuale Governo
nazionale in sede CIPE e soprattutto con un ministro delle
Infrastrutture e trasporti del quale non si possono assolutamente
condividere certe recenti dichiarazioni.
E' evidente che bisogna ripartire da ragionamenti comuni con il
Governo sloveno, dall'istituzione di un tavolo tecnico congiunto
(finora mai insediato) per l'esame delle possibili soluzioni
tecniche-operative (anche a breve, medio termine) e dalla
definizione di un progetto nuovo, prima che la leggenda del
Corridoio 5 diventi un'autentica farsa.
Se l'assessore competente si fosse mosso secondo le indicazioni e
i suggerimenti propositivi avanzati da più parti, oggi avremmo
già in mano, con tutta probabilità, ipotesi progettuali più
credibili, rispettose delle indicazioni comunitarie, e la
possibilità di un percorso partecipato e condiviso dal
territorio. E questi aspetti sono fondamentali per aspirare a
finanziamenti europei o privati.
Invece, ci ritroviamo con il progetto peggiore fra quelli sinora
presentati ai sensi della Legge Obiettivo e per di più
l'assessore Sonego sembra unicamente indirizzare tutti i suoi
sforzi a rabberciare una soluzione autoritaria e arbitraria, in
accordo con Lunardi, sicuramente a rischio ricorsi e fonte di
ulteriori tensioni con le comunità locali.
Così facendo aumentano solo pasticci e ritardi per un progetto
preliminare di cui ormai si parla da oltre 2 anni. E le
responsabilità non sono sempre di qualcun altro.
Metz conclude con un monito alla coalizione di Intesa Democratica
e al presidente Illy: "E' ora di dare un segnale forte e chiaro
di svolta rispetto a questo progetto, serenamente. Siamo arrivati
a un bivio. Ciò non significa che il viaggio sia finito, ma
perché continui bisogna cambiare rotta: l'attuale conduzione ci
ha portato su un binario morto. Insistere sarebbe inspiegabile,
se non sospetto".