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Verdi: Metz su progetto Alta velocità Ronchi-Trieste

19.05.2005
18:38
(ACON) Trieste, 19 mag - COM/AB - E' avvilente constatare come questa Amministrazione regionale insista nell'accanimento terapeutico rispetto al progetto dell'Alta velocità Ronchi-Trieste.

Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Alessandro Metz (Verdi), che aggiunge:

Viste le osservazioni, le critiche e gli approfonditi pareri finora espressi da Enti locali, Associazioni, Comitati ed esperti ministeriali, è ormai evidente e assodato che il progetto di RFI è insostenibile ambientalmente e socialmente dal territorio, nonché inattuabile dal punto di vista tecnico, politico ed economico. Anche se l'assessore competente sembra non essersene ancora reso conto, il progetto RFI è morto. Non serve essere grandi esperti. Basta leggere con un minimo di obiettività le carte sinora prodotte.

Un governo serio, giunti a questo punto, dovrebbe prendersela innanzitutto con i progettisti, congelandone le parcelle milionarie (in euro), perché la colpa dei ritardi e delle enormi difficoltà a far andare avanti il progetto attraverso le generose maglie della Legge Obiettivo risiede certamente nella pessima qualità della soluzione progettuale di RFI e nel rifiuto tenace di inserire ipotesi alternative in grado di evitare il rischio di devastazione del Carso e del monfalconese.

Se continuiamo a ritenere strategico per il futuro della regione il Corridoio 5 - così come inteso in sede europea - non possiamo più perdere altro tempo nel difendere un progetto indifendibile. Per di più ricercando intese inaccettabili con l'attuale Governo nazionale in sede CIPE e soprattutto con un ministro delle Infrastrutture e trasporti del quale non si possono assolutamente condividere certe recenti dichiarazioni.

E' evidente che bisogna ripartire da ragionamenti comuni con il Governo sloveno, dall'istituzione di un tavolo tecnico congiunto (finora mai insediato) per l'esame delle possibili soluzioni tecniche-operative (anche a breve, medio termine) e dalla definizione di un progetto nuovo, prima che la leggenda del Corridoio 5 diventi un'autentica farsa.

Se l'assessore competente si fosse mosso secondo le indicazioni e i suggerimenti propositivi avanzati da più parti, oggi avremmo già in mano, con tutta probabilità, ipotesi progettuali più credibili, rispettose delle indicazioni comunitarie, e la possibilità di un percorso partecipato e condiviso dal territorio. E questi aspetti sono fondamentali per aspirare a finanziamenti europei o privati.

Invece, ci ritroviamo con il progetto peggiore fra quelli sinora presentati ai sensi della Legge Obiettivo e per di più l'assessore Sonego sembra unicamente indirizzare tutti i suoi sforzi a rabberciare una soluzione autoritaria e arbitraria, in accordo con Lunardi, sicuramente a rischio ricorsi e fonte di ulteriori tensioni con le comunità locali.

Così facendo aumentano solo pasticci e ritardi per un progetto preliminare di cui ormai si parla da oltre 2 anni. E le responsabilità non sono sempre di qualcun altro.

Metz conclude con un monito alla coalizione di Intesa Democratica e al presidente Illy: "E' ora di dare un segnale forte e chiaro di svolta rispetto a questo progetto, serenamente. Siamo arrivati a un bivio. Ciò non significa che il viaggio sia finito, ma perché continui bisogna cambiare rotta: l'attuale conduzione ci ha portato su un binario morto. Insistere sarebbe inspiegabile, se non sospetto".