CR: risorse idriche, dibattito generale (8)
(ACON) Trieste, 26 mag - MPB - Per Daniele Gerolin (Margh),
primo ad intervenire nel dibattito generale, se ingiustificato è
il ritardo con cui si giunge finalmente al recepimento della
Legge Galli, altrettanto vero è che il provvedimento rispetta il
principio cardine di acqua risorsa pubblica per evitare la
speculazione economica, e lo fa attraverso l'istituzione dell'ATO
e con l'istituzione della tariffa, vero elemento innovatore,
differenziabile in base ai consumi per incentivare il risparmio
idrico. Ricerca di efficacia ed efficienza è anche alla base
dell'ambito in comune con il Veneto per Gerolin, che ha
sottolineato pure l'importanza di riconoscere e tutelare
specificità territoriali come i pozzi artesiani.
Per Adriano Ritossa (AN) la data del 2010 per l'ambito
territoriale unico deve essere perentoria. Occorre inoltre
spiegare come dare garanzie per il consumo umano ponendo in
evidenza i componenti dell'utenza. Va inoltre dato ai cittadini
del Friuli Venezia Giulia un sistema di tariffe uguali su tutto
il territorio. Auspicando che già in questa legge sia previsto un
richiamo al riutilizzo dell'acqua dei pluviali, Ritossa ha anche
sottolineato che prima di aprirsi ad altre realtà è opportuno
costituire una società di carattere regionale all'interno del
territorio.
Uberto Fortuna Drossi (Citt), ponendo in evidenza il concetto di
salute, ha sottolineato che la legge si propone la gestione, e
non lo sfruttamento, dell'acqua per ottimizzare un servizio fino
ad oggi non efficace ed efficiente. Occorre inoltre evidenziare
l'esercizio della responsabilità per cui gli amministratori
dell'ATO devono dare indirizzi precisi affinché i servizi siano
resi nel modo migliore. Una legge questa che apre a quella, più
importante, sulla tutela delle acque per la quale ha auspicato il
buon lavoro della giunta.
Renzo Petris (DS), ricordando che già 11 anni fa si affermava che
le gestioni in economia dei Comuni non possono sussistere, ha
insistito sul fatto che la legge quadro nazionale prevede il
superamento della frammentazione del gestore, e tutto un divenire
legislativo guida a precise forme di affidamento dei servizi
pubblici locali. Importante, poi, l'istituzione delle zone
territoriali omogenee, per la Bassa e la Montagna. E' infine,
inutile dire, per Petris, che l'acqua è nostra: non si tratta di
venderla a nessuno, ma di gestire un servizio tendendo a una
uniformità gestionale e tariffaria, per questo forse era bene
avere subito un ambito territoriale unico che comunque deve
essere il traguardo.
(segue)