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CR: risorse idriche, dibattito generale (8)

26.05.2005
17:17
(ACON) Trieste, 26 mag - MPB - Per Daniele Gerolin (Margh), primo ad intervenire nel dibattito generale, se ingiustificato è il ritardo con cui si giunge finalmente al recepimento della Legge Galli, altrettanto vero è che il provvedimento rispetta il principio cardine di acqua risorsa pubblica per evitare la speculazione economica, e lo fa attraverso l'istituzione dell'ATO e con l'istituzione della tariffa, vero elemento innovatore, differenziabile in base ai consumi per incentivare il risparmio idrico. Ricerca di efficacia ed efficienza è anche alla base dell'ambito in comune con il Veneto per Gerolin, che ha sottolineato pure l'importanza di riconoscere e tutelare specificità territoriali come i pozzi artesiani.

Per Adriano Ritossa (AN) la data del 2010 per l'ambito territoriale unico deve essere perentoria. Occorre inoltre spiegare come dare garanzie per il consumo umano ponendo in evidenza i componenti dell'utenza. Va inoltre dato ai cittadini del Friuli Venezia Giulia un sistema di tariffe uguali su tutto il territorio. Auspicando che già in questa legge sia previsto un richiamo al riutilizzo dell'acqua dei pluviali, Ritossa ha anche sottolineato che prima di aprirsi ad altre realtà è opportuno costituire una società di carattere regionale all'interno del territorio.

Uberto Fortuna Drossi (Citt), ponendo in evidenza il concetto di salute, ha sottolineato che la legge si propone la gestione, e non lo sfruttamento, dell'acqua per ottimizzare un servizio fino ad oggi non efficace ed efficiente. Occorre inoltre evidenziare l'esercizio della responsabilità per cui gli amministratori dell'ATO devono dare indirizzi precisi affinché i servizi siano resi nel modo migliore. Una legge questa che apre a quella, più importante, sulla tutela delle acque per la quale ha auspicato il buon lavoro della giunta.

Renzo Petris (DS), ricordando che già 11 anni fa si affermava che le gestioni in economia dei Comuni non possono sussistere, ha insistito sul fatto che la legge quadro nazionale prevede il superamento della frammentazione del gestore, e tutto un divenire legislativo guida a precise forme di affidamento dei servizi pubblici locali. Importante, poi, l'istituzione delle zone territoriali omogenee, per la Bassa e la Montagna. E' infine, inutile dire, per Petris, che l'acqua è nostra: non si tratta di venderla a nessuno, ma di gestire un servizio tendendo a una uniformità gestionale e tariffaria, per questo forse era bene avere subito un ambito territoriale unico che comunque deve essere il traguardo.

(segue)