CR: risorse idriche, dibattito generale (10)
(ACON) Trieste, 26 mag - MPB - Paolo Menis (Margh), ricordando
i gravi dati a livello planetario della carenza d'acqua, ha
sottolineato il valore politico e amministrativo di questo
provvedimento, che è tecnico ma che acquista spessore se
considerato in un contesto mondiale. L'acqua è risorsa
organizzata che non va lasciata ai mercati, ha detto ancora Menis
parlando della questione dei pozzi, falso problema rispetto a
quello della tutela delle falde e alla necessità di porre
attenzione ai fenomeni di pressione qualitativa e quantitativa
che su di esse si sviluppano.
In merito il consigliere ha presentato un ordine del giorno.
Gaetano Valenti (FI), ha sollevato una serie di interrogativi in
merito alla lungimiranza del legislatore, alla vicenda Nes, alla
validità o meno della gestione casalinga e si è dichiarato
sconcertato nel sentir di tariffe che resteranno invariate quando
si parla di ciclo integrato, di depuratori e fognature, che sono
carenti sul territorio: si tratta di infrastrutture che
richiederanno un finanziatore mentre c'è buio relativamente agli
investimenti necessari.
Per Maurizio Salvador (Misto), visti i ripensamenti di tante
Regioni sulla Galli, il fatto che il Friuli Venezia Giulia arrivi
buona ultima all'applicazione poteva suggerire di pensare anche a
percorsi diversi di quelli adottati. Puntando il dito
sull'utilizzo scellerato che di questa risorsa fanno consorzi e
privati nei territori montani penalizzati dalla legge specie
nella provincia di Pordenone interessata da un ambito
interregionale rispetto al quale si è detto critico, anche
Salvador ha sottolineato l'inadeguatezza della legge a far fronte
agli investimenti nel campo delle depurazioni. Condividendo la
relazione di minoranza di Molinaro, ha auspicato un
coinvolgimento maggiore dei comuni titolari di questa risorsa.
Non si tratta di una legge ambientale, ma dell'organizzazione del
sistema idrico integrato, ha detto Alessandro Metz (Verdi), ossia
una legge di amministrazione che ha valutato le esperienze già
fatte in Italia e che è stata molto vissuta sul dato
territoriale. Coraggiosa o no che la si voglia definire, essa
ratifica alcuni percorsi già esistenti, presenta elementi
positivi, di garanzia, di controllo e partecipazione. Importante
il dato relativo alla di responsabilità degli ATO e il principio
di incentivazione del risparmio che ha come orizzonte anche
produrre cultura verso l'acqua.
Concluso così il dibattito generale, sono seguite le repliche dei
relatori di minoranza Ciani, Galasso, Molinaro e Violino, e del
relatore di maggioranza Gherghetta.
(segue)