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CR: mozione sanità, dibattito (4)

01.06.2005
13:34
(ACON) Trieste, 01 giu - RC - Pio De Angelis (PRC): l'accessibilità ai servizi è fondamentale, non si può pensare di realizzare un servizio indirizzando i pazienti in una struttura lontana diversi chilometri. Per la questione liste d'attesa proponiamo di prevedere un quantitativo minimo di prestazioni gratuite che devono essere garantite prima dell'intra mura, di intervenire presso le ASS affinché siano loro a pagare la prestazione se questa é stata chiesta come urgente, di far lavorare le diagnostiche su due turni per 6 giorni e le sale operatorie anche il sabato mattina.

Mirko Spacapan (Margh): la questione è critica e anche l'assessore sa che non va tutto bene. La soluzione è far lavorare tutti i centri per lo stesso scopo, le macchine sono sufficienti, ci si deve attrezzare con il personale adeguato perché lavorino anche al pomeriggio e in orari oggi non usuali; ciò che deve essere garantita è comunque l'urgenza e l'emergenza, e questo c'é.

Roberto Asquini (FI): il problema è la prevenzione (nessuno contesta l'emergenza) e questo avviene perché non abbiamo le strutture adeguate; servono convenzioni con i privati, ma il PRC è contrario all'idea e blocca l'operato della maggioranza e della Giunta.

Sergio Lupieri (Margh): la nostra sanità è sempre riuscita a fornire servizi adeguati perché, tutto sommato, è di buon livello; è demagogico affermare che se si va dal privato l'esame si ottiene subito mentre dalla struttura pubblica ci vogliono mesi, perché sono strutture che rispondono a logiche diverse. La domanda è aumentata anche perché ci sono sempre più anziani e quindi sempre più richieste di intervento. I tempi lunghi sono per esami di screening che si fanno proprio per la prevenzione, tanto criticata.

Bruno Zvech (DS): abbiamo un'attenzione esasperata, seppur motivata, alle patologie acute e alle liste d'attesa; questo dibattito ci distoglie da altri argomenti importanti che ci impone la Comunità europea e l'OMS quali l'assistenza sanitaria a lungo termine e quella per gli anziani. In regione, ne abbiamo 10mila ricoverati e troppo spesso sono in case di cura che non hanno le caratteristiche adeguate per ospitarli. Dobbiamo riorganizzare la spesa per la sanità e intervenire con ulteriori fondi liberi per progetti mirati e di qualità.

(segue)