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UDC: Molinaro su applicazione legge badanti

09.06.2005
16:54
(ACON) Trieste, 09 giu - COM/AB - "Sorprende che a qualche sindaco di importanti realtà del Friuli Venezia Giulia sfugga l'importanza di intervenire quanto prima a sostegno di quelle famiglie, in particolari condizioni di reddito, che si avvalgono della collaborazione di una badante per l'assistenza a domicilio di persone anziane non autosufficienti. La piena operatività della legge regionale e del relativo regolamento è quindi indispensabile".

Lo afferma il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto Molinaro a margine della riunione della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, sociale e socio-sanitaria regionale, riunitasi a Codroipo mercoledì, che ha sospeso il parere sul regolamento che disciplina l'erogazione dei contributi alle famiglie.

"La Regione ha deciso, lo scorso anno, di intervenire con propria legge, nell'ambito delle sue competenze, con interventi di carattere formativo, informativo e di sostegno economico alle famiglie, per governare un fenomeno che registra una presenza ufficiale di circa 4.000 badanti in Friuli Venezia Giulia, ma che deve constatare la presenza reale di un numero quasi doppio - precisa il capogruppo centrista - badanti che assolvono una funzione insostituibile per le famiglie con anziani non autosufficienti. E' il primo nuovo intervento per gli anziani e le famiglie - peraltro proposto anche dall'UDC - che in due anni Illy e la sua maggioranza sono riusciti ad approvare. Interventi che già da tempo altre Regioni italiane hanno avviato con successo (tra le quali l'Emilia Romagna e il Veneto) e che, per la parte di competenza nazionale, sono compresi anche in un progetto di legge presentato alla Camera dei Deputati trasversalmente dai parlamentari del Friuli Venezia Giulia".

"Se il regolamento proposto all'attenzione della Giunta regionale con oltre sei mesi di ritardo contiene procedure amministrative troppo impegnative per i dipendenti comunali - precisa il capogruppo UDC - si modifichino, si ricorra all'autocertificazione amministrativa, ma si proceda, anche perché soltanto dando applicazione alle norme si avrà un'evidenza puntuale, quantitativa e qualitativa, del fenomeno sociale e, conseguentemente, si potrà valutare l'adeguatezza degli stanziamenti a bilancio".

"Opinioni diverse dei Comuni rispetto alle scelte del Consiglio regionale sono legittime - conclude il capogruppo Molinaro - ma va ribadito che quello è l'unico livello legislativo previsto dal nostro ordinamento regionale con la conseguente responsabilità di allocare le risorse. Ai Comuni, invece, spetta l'esercizio pieno delle funzioni amministrative in materia sociale".