UDC: Molinaro su applicazione legge badanti
(ACON) Trieste, 09 giu - COM/AB - "Sorprende che a qualche
sindaco di importanti realtà del Friuli Venezia Giulia sfugga
l'importanza di intervenire quanto prima a sostegno di quelle
famiglie, in particolari condizioni di reddito, che si avvalgono
della collaborazione di una badante per l'assistenza a domicilio
di persone anziane non autosufficienti. La piena operatività
della legge regionale e del relativo regolamento è quindi
indispensabile".
Lo afferma il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto
Molinaro a margine della riunione della Conferenza permanente per
la programmazione sanitaria, sociale e socio-sanitaria regionale,
riunitasi a Codroipo mercoledì, che ha sospeso il parere sul
regolamento che disciplina l'erogazione dei contributi alle
famiglie.
"La Regione ha deciso, lo scorso anno, di intervenire con propria
legge, nell'ambito delle sue competenze, con interventi di
carattere formativo, informativo e di sostegno economico alle
famiglie, per governare un fenomeno che registra una presenza
ufficiale di circa 4.000 badanti in Friuli Venezia Giulia, ma che
deve constatare la presenza reale di un numero quasi doppio -
precisa il capogruppo centrista - badanti che assolvono una
funzione insostituibile per le famiglie con anziani non
autosufficienti. E' il primo nuovo intervento per gli anziani e
le famiglie - peraltro proposto anche dall'UDC - che in due anni
Illy e la sua maggioranza sono riusciti ad approvare. Interventi
che già da tempo altre Regioni italiane hanno avviato con
successo (tra le quali l'Emilia Romagna e il Veneto) e che, per
la parte di competenza nazionale, sono compresi anche in un
progetto di legge presentato alla Camera dei Deputati
trasversalmente dai parlamentari del Friuli Venezia Giulia".
"Se il regolamento proposto all'attenzione della Giunta regionale
con oltre sei mesi di ritardo contiene procedure amministrative
troppo impegnative per i dipendenti comunali - precisa il
capogruppo UDC - si modifichino, si ricorra
all'autocertificazione amministrativa, ma si proceda, anche
perché soltanto dando applicazione alle norme si avrà un'evidenza
puntuale, quantitativa e qualitativa, del fenomeno sociale e,
conseguentemente, si potrà valutare l'adeguatezza degli
stanziamenti a bilancio".
"Opinioni diverse dei Comuni rispetto alle scelte del Consiglio
regionale sono legittime - conclude il capogruppo Molinaro - ma
va ribadito che quello è l'unico livello legislativo previsto dal
nostro ordinamento regionale con la conseguente responsabilità di
allocare le risorse. Ai Comuni, invece, spetta l'esercizio pieno
delle funzioni amministrative in materia sociale".