Comm. speciale: audizione situazione ARPA
(ACON) Trieste, 16 giu - RC - L'azione amministrativa e
gestionale di ARPA è stata ricondotta a legittimità, perciò la
procedura apertasi con l'ispezione del 2001 può considerarsi
conclusa. E' quanto ha affermato l'assessore regionale
all'Ambiente, Gianfranco Moretton, nella sua relazione alla
Commissione speciale di controllo del Consiglio regionale,
presieduta da Sergio Dressi (AN). Ad accompagnarlo, la direttrice
generale dell'Agenzia, Giuliana Spogliarich, i direttori
amministrativo e scientifico, Alberto Rossi e Gianni Menchini, e
il direttore della Direzione centrale ambiente e lavori pubblici,
Franco Scubogna.
Moretton ha ripercorso le tappe che hanno portato alla denuncia
di alcune criticità in seno ad ARPA, la cui attività è sottoposta
per legge (la 6 del 1998) agli indirizzi e alla vigilanza della
Regione mediante il Comitato di indirizzo e verifica.
Nel luglio 2001, la Giunta regionale deliberò un'ispezione a cui
seguì, in ottobre, una relazione nella quale si citavano
criticità che poi sarebbero state segnalate alla Procura presso
il Tribunale di Udine e alla Procura regionale della Corte dei
Conti. Questi i punti: irregolarità nella tenuta dei registri,
nel conferimento delle deleghe e nell'adozione delle procedure di
spesa, gravi ritardi nella registrazione dei documenti contabili,
mancata applicazione della normativa in materia di appalti
pubblici per l'acquisto di beni e forniture di servizi, ricorso a
collaborazioni in contrasto con la legge che le limita a
particolari situazioni che richiedono conoscenze eccedenti le
conoscenze dei dipendenti, mancata adozione del piano di
formazione del personale, situazione dell'immobile di Palmanova
adibito a sede e rapporto con il Comune, suo proprietario.
A settembre 2002, l'allora assessore all'Ambiente dispose che
l'Agenzia si dotasse delle corrette procedure
amministrativo-contabili; a maggio 2003, il direttore centrale di
ARPA fu invitato a chiarire quanto attivato, cosa che fece a
marzo 2004. Il primo aprile sempre di quell'anno si è insediato
il nuovo direttore generale.
Da parte sua, a novembre 2002, partendo dall'analisi della spesa,
la Corte dei Conti avviò una verifica sull'organizzazione e le
funzionalità di ARPA con le relative ricadute in termini di costi
e utilizzo delle risorse. Così i punti analizzati: dotazione del
personale, gestione contabile, procedimenti amministrativi,
gestione del patrimonio immobiliare in relazione all'edificio da
adibire a futura sede della Direzione centrale. I risultati
dell'indagine sono stati resi noti a dicembre 2004.
A gennaio 2005, la Corte ha approvato la relazione istruttoria
fatta dalla Direzione dell'Ambiente e ha ordinato che fossero
comunicate le misure adottate di conseguenza, cosa avvenuta due
mesi dopo. Le misure adottate sono: nomina di un nuovo direttore
centrale di ARPA, ricostituzione del Comitato di indirizzo e
verifica e del Collegio dei revisori contabili. A queste azioni
si affiancano quelle ordinarie di indirizzo e controllo, le quali
inseriscono nel programma di ARPA l'aumento del numero delle
prestazioni a fronte, però, di economie di scala e dunque di
razionalizzazione della spesa; l'attivazione del controllo
interno di gestione; lo sviluppo delle banche dati ambientali e
l'avvio del Punto focale regionale; la soluzione della situazione
inerente la scelta della futura sede centrale.
Quanto ai rapporti tra ARPA ed enti istituzionali, si sta
predisponendo un Regolamento per il coordinamento delle attività
con i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende per i servizi
sanitari (ASS) e per i casi in cui Regione, enti locali e ASS
debbano avvalersi di ARPA; contemporaneamente è stato avviato un
confronto con le Province per definire come queste possono
utilizzare l'Agenzia nell'esercizio delle loro competenze in
materia ambientale.
L'avvio a regime del controllo di gestione - si è quindi appreso
dal direttore generale - è previsto a partire dal 1 gennaio 2006.
La scelta della nuova sede è ricaduta su un immobile di Palmanova
dopo che si sono evidenziati i vantaggi economici rispetto alla
situazione attuale. Non è possibile prendere in considerazione
una caserma dismessa - ha risposto a Piero Camber di FI - perché
sono state cedute ai Comuni, che non le possono cedere a nessuno,
e comunque non hanno le caratteristiche adatte ad ospitarci.
Per la dotazione del personale, si assumono 44 nuove figure in
pianta stabile. Certo che dovremmo operare con personale
qualificato - ha detto in particolare al presidente Dressi, che
ha anche lamentato la mancanza di una convenzione quadro tra ARPA
ed Enti pubblici - ma non ci sono sempre e non ci sogniamo di
rivolgerci a delle consulenze esterne perché non abbiamo i fondi
necessari e perché la Corte dei Conti le ha già bocciate una
volta. Le nostre finanze sono scarse e prefissate, in più abbiamo
il limite di essere un ente pubblico - ha aggiunto rispondendo a
Claudio Violino (LN) che chiedeva quali sono i maggiori ostacoli
all'operatività dell'Agenzia. Per Violino, i controlli resi
necessari in passato evidenziano come sia fondamentale che
l'Agenzia non dipenda rigidamente dalla Regione, che la deve
controllare, pur mantenendo un rapporto di collaborazione.
Per Virgilio Disetti (Margh) la presenza di ARPA sul territorio è
indispensabile e deve operare al fine di essere utile ai Comuni.
Infine, il diessino Paolo Pupulin ha denunciato la ridotta
operatività dell'Agenzia, la sua scarsa dotazione di risorse
economiche e di organico, il fatto che la sua attuale divisione
in quattro dipartimenti sia tutt'altro che utile e funzionale.
(immagini alle tv)