News


Comm. speciale: audizione situazione ARPA

16.06.2005
15:40
(ACON) Trieste, 16 giu - RC - L'azione amministrativa e gestionale di ARPA è stata ricondotta a legittimità, perciò la procedura apertasi con l'ispezione del 2001 può considerarsi conclusa. E' quanto ha affermato l'assessore regionale all'Ambiente, Gianfranco Moretton, nella sua relazione alla Commissione speciale di controllo del Consiglio regionale, presieduta da Sergio Dressi (AN). Ad accompagnarlo, la direttrice generale dell'Agenzia, Giuliana Spogliarich, i direttori amministrativo e scientifico, Alberto Rossi e Gianni Menchini, e il direttore della Direzione centrale ambiente e lavori pubblici, Franco Scubogna.

Moretton ha ripercorso le tappe che hanno portato alla denuncia di alcune criticità in seno ad ARPA, la cui attività è sottoposta per legge (la 6 del 1998) agli indirizzi e alla vigilanza della Regione mediante il Comitato di indirizzo e verifica.

Nel luglio 2001, la Giunta regionale deliberò un'ispezione a cui seguì, in ottobre, una relazione nella quale si citavano criticità che poi sarebbero state segnalate alla Procura presso il Tribunale di Udine e alla Procura regionale della Corte dei Conti. Questi i punti: irregolarità nella tenuta dei registri, nel conferimento delle deleghe e nell'adozione delle procedure di spesa, gravi ritardi nella registrazione dei documenti contabili, mancata applicazione della normativa in materia di appalti pubblici per l'acquisto di beni e forniture di servizi, ricorso a collaborazioni in contrasto con la legge che le limita a particolari situazioni che richiedono conoscenze eccedenti le conoscenze dei dipendenti, mancata adozione del piano di formazione del personale, situazione dell'immobile di Palmanova adibito a sede e rapporto con il Comune, suo proprietario.

A settembre 2002, l'allora assessore all'Ambiente dispose che l'Agenzia si dotasse delle corrette procedure amministrativo-contabili; a maggio 2003, il direttore centrale di ARPA fu invitato a chiarire quanto attivato, cosa che fece a marzo 2004. Il primo aprile sempre di quell'anno si è insediato il nuovo direttore generale.

Da parte sua, a novembre 2002, partendo dall'analisi della spesa, la Corte dei Conti avviò una verifica sull'organizzazione e le funzionalità di ARPA con le relative ricadute in termini di costi e utilizzo delle risorse. Così i punti analizzati: dotazione del personale, gestione contabile, procedimenti amministrativi, gestione del patrimonio immobiliare in relazione all'edificio da adibire a futura sede della Direzione centrale. I risultati dell'indagine sono stati resi noti a dicembre 2004.

A gennaio 2005, la Corte ha approvato la relazione istruttoria fatta dalla Direzione dell'Ambiente e ha ordinato che fossero comunicate le misure adottate di conseguenza, cosa avvenuta due mesi dopo. Le misure adottate sono: nomina di un nuovo direttore centrale di ARPA, ricostituzione del Comitato di indirizzo e verifica e del Collegio dei revisori contabili. A queste azioni si affiancano quelle ordinarie di indirizzo e controllo, le quali inseriscono nel programma di ARPA l'aumento del numero delle prestazioni a fronte, però, di economie di scala e dunque di razionalizzazione della spesa; l'attivazione del controllo interno di gestione; lo sviluppo delle banche dati ambientali e l'avvio del Punto focale regionale; la soluzione della situazione inerente la scelta della futura sede centrale.

Quanto ai rapporti tra ARPA ed enti istituzionali, si sta predisponendo un Regolamento per il coordinamento delle attività con i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende per i servizi sanitari (ASS) e per i casi in cui Regione, enti locali e ASS debbano avvalersi di ARPA; contemporaneamente è stato avviato un confronto con le Province per definire come queste possono utilizzare l'Agenzia nell'esercizio delle loro competenze in materia ambientale.

L'avvio a regime del controllo di gestione - si è quindi appreso dal direttore generale - è previsto a partire dal 1 gennaio 2006. La scelta della nuova sede è ricaduta su un immobile di Palmanova dopo che si sono evidenziati i vantaggi economici rispetto alla situazione attuale. Non è possibile prendere in considerazione una caserma dismessa - ha risposto a Piero Camber di FI - perché sono state cedute ai Comuni, che non le possono cedere a nessuno, e comunque non hanno le caratteristiche adatte ad ospitarci.

Per la dotazione del personale, si assumono 44 nuove figure in pianta stabile. Certo che dovremmo operare con personale qualificato - ha detto in particolare al presidente Dressi, che ha anche lamentato la mancanza di una convenzione quadro tra ARPA ed Enti pubblici - ma non ci sono sempre e non ci sogniamo di rivolgerci a delle consulenze esterne perché non abbiamo i fondi necessari e perché la Corte dei Conti le ha già bocciate una volta. Le nostre finanze sono scarse e prefissate, in più abbiamo il limite di essere un ente pubblico - ha aggiunto rispondendo a Claudio Violino (LN) che chiedeva quali sono i maggiori ostacoli all'operatività dell'Agenzia. Per Violino, i controlli resi necessari in passato evidenziano come sia fondamentale che l'Agenzia non dipenda rigidamente dalla Regione, che la deve controllare, pur mantenendo un rapporto di collaborazione.

Per Virgilio Disetti (Margh) la presenza di ARPA sul territorio è indispensabile e deve operare al fine di essere utile ai Comuni. Infine, il diessino Paolo Pupulin ha denunciato la ridotta operatività dell'Agenzia, la sua scarsa dotazione di risorse economiche e di organico, il fatto che la sua attuale divisione in quattro dipartimenti sia tutt'altro che utile e funzionale.

(immagini alle tv)