CR: Statuti regionali, capigruppo (4)
(ACON) Trieste, 17 giu - AB - Isidoro Gottardo (FI) ha
richiamato, come questioni rilevanti, il "Sistema Regione", il
cosiddetto potere estero e un diverso rapporto Stato, Regione e
popolazione del territorio in materia d'imposizione fiscale. Ed è
ancora da definire quella, fondamentale, del peso e
dell'influenza che, in futuro, l'Assemblea sarà in grado di
giocare nel rapporto dialettico con l'Esecutivo e con l'apparato
amministrativo regionale: a un esecutivo forte deve corrispondere
un'Assemblea altrettanto forte, la differenza sta sul piano dei
rispettivi ruoli.
Giancarlo Tonutti (Margh) ha incentrato il suo intervento sulla
proposta di nuovo Statuto approvata dal Consiglio regionale, che
ha definito "un testo sufficientemente equilibrato. Ma si sa che
l'equilibrio, che quando non è melassa è frutto di alta politica,
non è destinato a infiammare gli animi, né nel merito né nelle
procedure. Un testo che, modernamente, rinvia all'azione
legislativa, rinforzata e non, destinato quindi ad accompagnare
un ruolo del Consiglio ancora da giocare, scoprire e rimodulare".
Bruno Zvech (DS) ha messo in evidenza come l'indipendenza dei
Consigli passi per il riconoscimento effettivo ed esterno dei
loro bilanci, nonché per l'autonomia organizzativa e funzionale.
E' però paradossale notare che mentre i Consigli piangono
sull'indebolimento del loro ruolo (indebolimento inesistente: in
concreto, cosa non possono fare oggi che potessero invece fare
ieri?), non si impegnino poi a costruire e a rafforzare quella
autonomia che è il presupposto del libero ed efficace esercizio
delle loro funzioni. Ma, come diceva Metastasio, "C'è nel
lagnarsi e piangere, un dolce non so che".
(segue)