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II Comm: incontro a Udine su situazione Safilo

22.06.2005
16:49
(ACON) Udine, 22 giu - MPB - L'Ufficio di presidenza della II Commissione è stato convocato dal suo presidente Mirio Bolzan (DS) nella sede di rappresentanza della Regione a Udine per un incontro con rappresentanze sindacali e istituzioni locali per fare il punto sulla situazione di crisi del gruppo Safilo, che ha chiesto la messa in mobilità per oltre 230 dipendenti impiegati negli stabilimenti della provincia.

Il Gruppo, secondo a livello mondiale per l'occhialeria, conta circa 6300 dipendenti nel mondo, più di metà dei quali in Italia; circa 1100 le maestranze in Friuli Venezia Giulia, negli stabilimenti di Coseano, Martignacco, Ronchis e Precenicco, con una presenza femminile che supera l'80% e un'età media piuttosto bassa, tale da non rendere possibili soluzioni di accompagnamento alla pensione.

Mentre si profila l'accorpamento degli stabilimenti di Coesano a Martignacco e di Ronchis a Precenicco, c'è la preoccupazione che un passo successivo ponga per quest'ultimo il pendolarismo verso lo stabilimento di Santa Maria di Sala a Venezia, dove proprio domani si terrà un incontro di valutazione, mentre il 27 giugno avrà luogo a Roma un incontro con i parlamentari.

Sollecitare l'azienda a predisporre un progetto a valenza anche sperimentale, costruito in maniera condivisa dalle parti per garantire la possibilità di lavorare nel tempo è l'istanza dei sindacati, che chiedono il sostegno della Regione anche perché la procedura di messa in mobilità sia riconvertita in richiesta di cassa integrazione.

Alla loro voce si è unita quella dei sindaci di Precenicco Giuseppe Napoli, di Ronchis Vanni Biasutti, di Coseano Adriano Piccoli e di Martignacco Mauro Delendi.

All'incontro, finalizzato a individuare possibili percorsi di intervento istituzionale, ha preso parte anche il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, "a dimostrazione di quanto l'Assemblea abbia a cuore la vicenda" - ha sottolineato Bolzan ricordando anche l'incontro avuto con l'assessore Roberto Cosolini con l'obiettivo di rendere il più possibile reversibile la crisi in atto puntando su strumenti di politica attiva del lavoro: essenziale perciò, ha ribadito Bolzan in sintonia piena con le forze sociali, la scelta della cassa integrazione in luogo della messa in mobilità.

"Il Consiglio regionale ha le competenze per aggiungere alla vostra voce quella dell'intera comunità regionale, a prescindere dai colori e dalle articolazioni, e per approntare, se necessario, strumenti legislativi ad hoc" - ha affermato Tesini dopo aver ascoltato gli interventi delle forze sociali (Augusto Salvador di Femca-Cisl, Emiliano Giareghi di Filtea_Cigl, Luigi Oddo Uilta-Uil e Natalino Giacomini segretario Cigl Udine) riguardo a una crisi che si presenta come un mix di difficoltà. "Non si può stare fermi a guardare" - ha insistito Tesini ricordando che la Regione nel suo insieme ha indicato tra le priorità proprio quella di consolidare, sostenere e riconvertire l'economia toccata da fenomeni e fattori critici. "Possiamo fare da cassa di risonanza, dialogare con il Governo regionale e, anche se difficile, dobbiamo saper inventare strumenti nuovi, validi non solo per le emergenze. Noi non possiamo sottrarci alla nostra responsabilità politica, né l'imprenditore alla sua responsabilità sociale".

Sullo sfondo, la questione di impegnare responsabilmente le aziende che ricevono finanziamenti, chiedendone la restituzione in caso di delocalizzazione, su cui sono intervenuti anche i consiglieri Maurizio Franz (LN) e Pio De Angelis (PRC), mentre Alessandra Battellino (IpR) ha evidenziando la particolare gravità per la componente femminile. Comune valutazione, quella sulla necessità di un ragionamento che coinvolga anche le realtà contermini (Veneto e Slovenia dove il Gruppo ha altri stabilimenti).