II Comm: incontro a Udine su situazione Safilo
(ACON) Udine, 22 giu - MPB - L'Ufficio di presidenza della II
Commissione è stato convocato dal suo presidente Mirio Bolzan
(DS) nella sede di rappresentanza della Regione a Udine per un
incontro con rappresentanze sindacali e istituzioni locali per
fare il punto sulla situazione di crisi del gruppo Safilo, che ha
chiesto la messa in mobilità per oltre 230 dipendenti impiegati
negli stabilimenti della provincia.
Il Gruppo, secondo a livello mondiale per l'occhialeria, conta
circa 6300 dipendenti nel mondo, più di metà dei quali in Italia;
circa 1100 le maestranze in Friuli Venezia Giulia, negli
stabilimenti di Coseano, Martignacco, Ronchis e Precenicco, con
una presenza femminile che supera l'80% e un'età media piuttosto
bassa, tale da non rendere possibili soluzioni di accompagnamento
alla pensione.
Mentre si profila l'accorpamento degli stabilimenti di Coesano a
Martignacco e di Ronchis a Precenicco, c'è la preoccupazione che
un passo successivo ponga per quest'ultimo il pendolarismo verso
lo stabilimento di Santa Maria di Sala a Venezia, dove proprio
domani si terrà un incontro di valutazione, mentre il 27 giugno
avrà luogo a Roma un incontro con i parlamentari.
Sollecitare l'azienda a predisporre un progetto a valenza anche
sperimentale, costruito in maniera condivisa dalle parti per
garantire la possibilità di lavorare nel tempo è l'istanza dei
sindacati, che chiedono il sostegno della Regione anche perché la
procedura di messa in mobilità sia riconvertita in richiesta di
cassa integrazione.
Alla loro voce si è unita quella dei sindaci di Precenicco
Giuseppe Napoli, di Ronchis Vanni Biasutti, di Coseano Adriano
Piccoli e di Martignacco Mauro Delendi.
All'incontro, finalizzato a individuare possibili percorsi di
intervento istituzionale, ha preso parte anche il presidente del
Consiglio regionale Alessandro Tesini, "a dimostrazione di quanto
l'Assemblea abbia a cuore la vicenda" - ha sottolineato Bolzan
ricordando anche l'incontro avuto con l'assessore Roberto
Cosolini con l'obiettivo di rendere il più possibile reversibile
la crisi in atto puntando su strumenti di politica attiva del
lavoro: essenziale perciò, ha ribadito Bolzan in sintonia piena
con le forze sociali, la scelta della cassa integrazione in luogo
della messa in mobilità.
"Il Consiglio regionale ha le competenze per aggiungere alla
vostra voce quella dell'intera comunità regionale, a prescindere
dai colori e dalle articolazioni, e per approntare, se
necessario, strumenti legislativi ad hoc" - ha affermato Tesini
dopo aver ascoltato gli interventi delle forze sociali (Augusto
Salvador di Femca-Cisl, Emiliano Giareghi di Filtea_Cigl, Luigi
Oddo Uilta-Uil e Natalino Giacomini segretario Cigl Udine)
riguardo a una crisi che si presenta come un mix di difficoltà.
"Non si può stare fermi a guardare" - ha insistito Tesini
ricordando che la Regione nel suo insieme ha indicato tra le
priorità proprio quella di consolidare, sostenere e riconvertire
l'economia toccata da fenomeni e fattori critici. "Possiamo fare
da cassa di risonanza, dialogare con il Governo regionale e,
anche se difficile, dobbiamo saper inventare strumenti nuovi,
validi non solo per le emergenze. Noi non possiamo sottrarci alla
nostra responsabilità politica, né l'imprenditore alla sua
responsabilità sociale".
Sullo sfondo, la questione di impegnare responsabilmente le
aziende che ricevono finanziamenti, chiedendone la restituzione
in caso di delocalizzazione, su cui sono intervenuti anche i
consiglieri Maurizio Franz (LN) e Pio De Angelis (PRC), mentre
Alessandra Battellino (IpR) ha evidenziando la particolare
gravità per la componente femminile. Comune valutazione, quella
sulla necessità di un ragionamento che coinvolga anche le realtà
contermini (Veneto e Slovenia dove il Gruppo ha altri
stabilimenti).