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CR: variazioni di bilancio, Asquini e Ritossa (3)

27.06.2005
12:50
(ACON) Trieste, 27 giu - RC - Si tratta di una manovra che ha molti aspetti negativi e nella quale è difficile scorgere una oggettiva strategia di intervento. Così il relatore di minoranza Roberto Asquini (FI) sulle variazioni di bilancio 2005.

L'assestamento si presenta con un avanzo record, pari quasi a un quinto dell'intero bilancio regionale, dovuto anche a risorse aggiuntive impreviste, di natura erariale. Già questo dato - ha detto il consigliere - ha un duplice aspetto: da un lato dimostra la scarsa efficienza dell'amministrazione regionale, dall'altro evidenzia che il piagnucolare dello scorso dicembre per un fantomatico taglio dei trasferimenti statali era inopportuno.

Unico elemento "non negativo", la bozza di federalismo fiscale per i Comuni, ma la sua entità è talmente limitata (meno dell'1% delle risorse assegnate) da risultare inavvertibile.

Da respingere in toto è, invece, la scelta di mettere in variazione di bilancio finanziamenti pluriennali per operazioni non urgenti e rettifiche di stanziamento per gli anni 2006 e 2007, tutte operazioni che si potranno fare con la Finanziaria a fine anno. Per il resto, la legge è solo un'infinità di poste minori per soggetti mirati, un notevole sostegno all'incremento delle consulenze esterne e poste per la liquidazione del personale, per cui è previsto quasi un raddoppio nel secondo semestre.

Asquini ha, quindi, lamentato una scarsa attenzione istituzionale della Giunta al Consiglio regionale, espressa con la mancata presenza di alcuni assessori ai lavori della I Commissione, e ha preannunciato degli emendamenti, in particolare per la detassazione dell'IRAP. A suo dire, le note negative già sostenute per il bilancio 2005, dalla mancanza di effetti positivi sui cittadini all'assenza di interventi necessari per il rilancio economico, si ripresentano tutte in queste variazioni.

Di contraddittorietà o mancata scelta sui temi squisitamente politici ha, invece, parlato il relatore di minoranza Adriano Ritossa (AN).

La prima contraddizione - ha detto - va letta nella dimensione dell'avanzo e nella sua quota libera, nelle ulteriori risorse derivanti da fondi statali e comunitari, nelle nuove entrate, nelle somme disponibili attraverso storni. Ovvero una somma ampia, che in periodi di recessione economica doveva essere indirizzata quasi totalmente su due filoni: attività produttive e loro sostegno, erogazione di fondi aggiuntivi per sanità e interventi socio assistenziali.

Contrariamente a questa logica di semplice buonsenso, si è preferito suddividere l'avanzo di amministrazione in mille rivoli, molto spesso di becero clientelarismo. Ancora una volta, quindi, la manovra appare priva di contenuti, rattoppante, senza una strategia, limitata solo al quotidiano e contingente, senza porre le basi di talune riforme (sanità in primis).

Assistiamo - ha aggiunto Ritossa - alla fiera delle ipocrisie: dallo stanziamento all'ASS n. 1 "Triestina" per la manutenzione delle aree verdi del comprensorio di San Giovanni, alla declaratoria di tutelare le funzioni sociale, educativa e di integrazione della famiglia e della scuola materna senza adeguare in modo congruo gli stanziamenti. Però si parla di contributi in conto capitale per nuova costruzione, recupero o ampliamento di edifici da destinare a scuole materne.

Non manca, poi, l'improvvisazione legislativa: all'articolo 5, commi 1 e 2 sul Piano dell'immigrazione, si ricorre al ripristino di norme cassate troppo presto; nel riordino dei settori produttivi (art. 6), si punta a costruire poli di ricerca e tecnologici dimenticando che i fondi regionali rischiano di essere indirizzati solo per la costruzione di scatole cinesi e per il pagamento dei costi di gestione di detti contenitori, ci si accorge a posteriori che è meglio porre un correttivo per evitare l'aiuto di Stato e cozzare con il trattato comunitario, si dà uno stanziamento pluriennale a Promotur per un programma di investimenti conosciuti forse dal solo assessore al Turismo, peraltro assente al momento della discussione in Commissione; con i commi 4 e 5 dell'art. 7, l'assessore alle Finanze ripresenta uno stanziamento di 100mila euro per il progetto Enterprise-Protoint a favore di Pordenone nonostante abbia affermato, con la Finanziaria 2005, che i 100mila euro stanziati allora sarebbero stati gli unici.

Soffermandosi all'esame delle tabelle, Ritossa ha infine criticato altre poste puntuali per il pensionamento anticipato dei dirigenti regionali, per prestazioni tecniche relative ad operazioni societarie, per ulteriori compensi onorari e rimborsi per studi ed indagini.

Ha quindi parlato di variazione di bilancio brutta, politicamente scorretta perché spreca risorse già di per sé limitate, tale da generare solo soddisfazione per alcuni dimenticando l'effetto volano che erogazioni finanziarie, se dosate bene, potevano generare sull'economia regionale.

(segue)