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CR: variazioni di bilancio, Guerra e Molinaro (4)

27.06.2005
12:51
(ACON) Trieste, 27 giu - MPB - Alessandra Guerra, relatore di minoranza per la Lega Nord, ricordando che il dibattito in Commissione non ha lasciato margini all'accoglimento degli emendamenti dell'opposizione, né ad una revisione obiettiva di molte delle scelte operate dalla maggioranza, sottolinea soprattutto le censure alle norme relative al federalismo fiscale, che in realtà è un semplice meccanismo di trasferimento di risorse agli Enti locali associato all'idea di federalismo solo in ragione del legame fra l'entità del trasferimento regionale e il gettito riscosso a fini IRPEF, cosa molto diversa dal vero federalismo fiscale che presuppone invece un'autonoma capacità impositiva.

Alle scelte operate in questo assestamento non si può attribuire veste di riforma, afferma la Guerra rilevando anche l'astrattezza degli indicatori socio-demografici previsti, l'esiguità delle risorse impegnate, l'eccessiva presenza di norme ad hoc, con evidente sbilanciamento di interventi a favore dell'area della Venezia Giulia e di cui l'opposizione ha dimostrato dettagliatamente l'inutilità e, talvolta, anche l'inopportunità. Insufficiente, inoltre, è ritenuto il previsto intervento in tema di sicurezza e la norma appare anche in contrasto con quanto previsto all'articolo 5 che ripristina ulteriori finanziamenti a favore dei cittadini immigrati e raddoppia il contributo al Centro Balducci di Zugliano.

Alle ulteriori risorse destinate alle politiche per l'immigrazione si accompagna un vergognoso taglio delle somme destinate agli incentivi per le nascite. La norma, già profondamente modificata, da strumento di promozione delle nascite e quindi della famiglia è diventata, per la Guerra, intervento assistenziale, e con la riduzione del numero dei possibili beneficiari ha perso il significato politico di valorizzazione della famiglia in quanto tale.

Guerra rileva positivamente la sensibilità dimostrata nei confronti delle scuole materne e degli asili nido, con un distinguo tra la norma relativa agli investimenti delle scuole dell'infanzia, che è un intervento nuovo, anche se in continuità con norme precedenti e analoghe, e la normativa prevista per gli asili nido altro non è se non il rifinanziamento di un intervento realizzato dalla Lega Nord in occasione del collegato alla Finanziaria 2002. E ricorda inoltre che i contributi attribuiti con la norma ora nuovamente finanziata, ma relativi agli anni 2003 e 2004, non sono ancora stati erogati ed auspica che per il problema ci sia un segnale positivo con la tempestiva liquidazione di quanto già dovuto e finora non attribuito.

Per il relatore di minoranza Roberto Molinaro (UDC) l'assestamento del bilancio si propone in termini di continuità rispetto alla manovra finanziaria 2005, ma la sua impostazione e le variazioni alle poste di previsione sono indicative di un modo di concepire la gestione delle risorse di competenza regionale non condivisibile nel metodo più che nelle singole scelte di merito che appartengono, invece, alla discrezionalità dell'azione di governo.

Il documento è caratterizzato da una prospettiva di breve termine, dettata dalla necessità di coprire domande di contributo già presentate e quindi da soddisfare; le nuove previsioni di spesa sono per lo più frammentate e l'approccio all'assestamento avviene per approssimazioni successive mancando una linea generale da salvaguardare.

Fra le criticità evidenziate, i trasferimenti alle autonomie locali, gli interventi in materia di tutela della salute e protezione sociale (con l'eccezione dell'implementazione del Fondo sanitario e il ripristino dello stanziamento 2005 per il miglioramento qualitativo degli asili nido privati); le assegnazioni puntuali a enti gestori del servizio sanitario regionale anche quando tali risorse potevano essere assegnate in via amministrativa; il non aver previsto ulteriori disponibilità per gli interventi socio-assistenziali; l'assenza di norme intese a consentire la cumulabilità tra assegni di natalità statali e regionali, per evitare il recupero di somme già erogate da famiglie con ridotte capacità di reddito.

Se positivi sono gli interventi nel settore istruzione, cultura e sport, a destare perplessità sono le ulteriori rimodulazioni riguardo il tema casa, alcuni interventi puntuali in azioni di generale interesse, come la diffusione della connessione a banda larga tramite fibre ottiche delle zone industriali, l'introduzione del nuovo limite ventennale di spesa di 400.000 euro annui per la salvaguardia dei centri storici primari, l'assenza di previsioni per l'attuazione della riforma del sistema idrico integrato.

Di difficile lettura anche la politica che s'intende attuare nell'ambito dei settori produttivi, dove c'è addirittura una disattenzione totale per l'agricoltura. Assolutamente inconcepibili l'assenza di una politica in favore dei giovani (azzerato il fondo globale 2005) e la riduzione del 40% del fondo globale destinato all'alfabetizzazione informatica delle persone adulte.

(segue)