IpR: Battellino su odg burqa ad Azzano X
(ACON) Trieste, 28 giu - COM/AB - Una provocazione che non
avrebbe dovuto esserci soprattutto quando si discute
sull'assestamento di bilancio. Non era proprio il caso di
prendere in esame il caso di Azzano X.
E' questo il commento di Alessandra Battellino, capogruppo di
Intesa per la Regione, all'ordine del giorno presentato a firma
di alcuni consiglieri della maggioranza sul caso burqa.
Non spetta ai consiglieri - aggiunge la Battellino - verificare
se la legge sia stata rispettata, come deve essere, oppure
applicata in maniera vessatoria. Per questo ci sono i giudici. E
noi, di Intesa per la Regione, abbiamo la massima fiducia nella
Giustizia. La Regione ha già fatto molto con la legge 5/2005
sull'immigrazione e può intervenire contro i fatti discriminatori
anche offrendo la tutela legale (art.13). Non serviva
un'ulteriore raccomandazione.
I consiglieri regionali - così ancora Battellino - non devono
giudicare ma fare le leggi, e se queste sono sbagliate o
superate, devono proporne il cambiamento avanzando un progetto di
legge nazionale che entri nel merito dell'articolo applicato. Ma
in questo caso, si è preferita la via più facile.
Nel merito, chador e burqa, veli che coprono completamente il
viso - evidenzia la Battellino - è bene ricordare che non c'è
alcuna prescrizione religiosa che lo imponga. Un solo verso del
Corano, il 31 "della sura della Luce" invita le donne a usarlo
per coprirsi il petto. Forse non si sa che anche la Turchia, fin
dal 1924, ha vietato l'uso in pubblico e nelle scuole di chador e
burqa, e anche del turban (velo islamico che lascia coperto il
capo). Il divieto è applicato anche in Tunisia e in Siria.
Ribadisco - conclude la Battellino - non sta a noi giudicare se
la legge sia stata applicata nel modo corretto o in maniera
discriminatoria. Il nostro Gruppo non ha firmato l'ordine del
giorno proposto da RC, ma non per questo é anti-islamico. Intesa
Democratica non ha alcun programma sul burqa e sbaglia chi
risponde alle provocazioni della destra facendo pura demagogia.
Noi crediamo in uno stato laico e il nostro impegno è quello di
fare le leggi basandoci su valori condivisi dalla maggioranza dei
cittadini ai quali, della donna con chador o burqa che sia, ben
poco interessa.