Roma: Assemblea nazionale eletti, intervento Tesini
(ACON) Roma, 11 lug - AB/MPB - Oltre cinquecento consiglieri
regionali da tutta Italia si sono riuniti alla Camera dei
Deputati, ospiti dell'Aula di Montecitorio, per l'Assemblea degli
eletti e delle elette, alla presenza delle massime cariche dello
Stato: il presidente Carlo Azeglio Ciampi, i presidenti di
Camera, Senato e Corte Costituzionale Pier Ferdinando Casini,
Marcello Pera e Pieralberto Capotosti, il ministro per gli Affari
regionali Enrico La Loggia, il presidente del Comitato delle
Regioni dell'UE Peter Straub, il presidente della Commissione
bicamerale per le questioni regionali Carlo Vizzini, i vertici di
ANCI (Leonardo Domenica) e UPI (Fabio Melilli) e della Conferenza
delle Regioni (Vasco Errani).
A guidare la folta rappresentanza consiliare (una trentina i
consiglieri dal Friuli Venezia Giulia) con tutti i presidenti dei
Consigli regionali a prendere la parola nel corso della seduta,
il coordinatore della Conferenza delle Assemblee legislative e
presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
Alessandro Tesini che, nell'intervento introduttivo, ha messo in
evidenza le tre ragioni di questo evento nella fase di avvio
della settima legislatura delle Regioni a Statuto ordinario: il
sistema regionale nel nuovo quadro di regole necessario ad
assicurare le migliori condizioni del buon funzionamento
dell'istituzione regionale; il consolidamento del principio di
sussidiarietà (in particolare nel rapporto tra Stato e Regioni e
tra Regioni e Autonomie locali); l'importanza di una dimensione
legislativa nel sistema delle Regioni d'Europa nel processo di
integrazione tra Stati e Comunità europea.
Le Assemblee regionali - ha aggiunto Tesini - esprimono un
pluralismo politico che va tradotto in opportunità per il sistema
istituzionale e, lungi dall'essere vincolo o ostacolo al
funzionamento, deve esprimersi attraverso corretta dialettica tra
le coalizioni, programmazione dei lavori e confronto tra
maggioranza e opposizioni.
Ma le questiono sono anche altre: così Tesini ha messo in
evidenza la necessità di una corretta e incisiva comunicazione
istituzionale che consenta all'Istituzione di farsi capire e di
avvicinarsi ai cittadini e che trova elementi di sintesi
nell'informazione e conoscenza, nel modello organizzativo e nella
capacità di proiettarsi all'esterno.
Assemblee legislative forti, autorevoli, capaci di dar voce con
continuità agli elettori, di compiere scelte strategiche nel
rispetto del programma votato dai cittadini, di esercitare la
loro funzione di controllo, di far emergere le proposte
alternative in campo per permettere a tutti di farsi un'idea
precisa su chi governa e chi è all'opposizione - ha insistito
Tesini - sono i presupporti per trovare quello che da più parti è
invocato come un nuovo equilibrio tra Legislativi ed Esecutivi.
Dopo aver ricordato i numeri della legislatura - 1117 consiglieri
di cui 753 delle 14 Regioni in cui si è votato recentemente, con
una componente femminile che oggi supera l'11% ed è di due punti
in più rispetto alla precedente legislatura - Tesini ha infine
dato corso agli interventi ricordando le priorità della
legislatura, che riguardano gli Statuti, il funzionamento interno
delle Assemblee, le procedure di raccordo con il sistema delle
Autonomie, i rapporti con l'Europa per il ruolo decisivo che le
Regioni hanno assunto dopo l'arresto subito dalla ratifica del
trattato costituzionale. Non ultimi, i rapporti tra le
Istituzioni del Paese in un quadro di regole non ancora giunto a
maturazione definitiva.
In mattinata, nel corso di una conferenza stampa, Tesini aveva
presentato, assieme all'on. Pietro Fontanini, il settimo rapporto
sullo stato della legislazione riferita al 2004 e l'indagine
condotta da SWG sulla relazione e il rapporto dei Consigli
regionali con i cittadini e gli amministratoti locali.
In particolare Fontanini, che presiede il Comitato per la
legislazione della Camera dei Deputati, aveva messo in evidenza
come i Consigli regionali abbiano imboccato la strada di una più
contenuta produzione legislativa, con un parallelo processo di
delegificazione. Grande anche l'impegno per la stesura degli
Statuti regionali. Nell'insieme, non c'è stata una legislazione
di conflitto tra Esecutivi e Legislativi, ma una stagione di
grande sviluppo.
(foto in e-mail; immagini e interviste alle tv)