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Rappresentanti associazioni immigrati in Consiglio

13.07.2005
13:36
(ACON) Trieste, 13 lug - RC - Più di 60 cittadini di 48 Paesi del mondo, tra bambini, genitori e insegnanti, sono stati ricevuti in Consiglio regionale dove si stava svolgendo l'esame del disegno di legge sul lavoro.

A portarli a Trieste da Udine, dove risiedono da anni e molti vi sono pure nati, è stato il presidente dell'Unione Comunità Associazioni Immigrati (UCAI), Kandé Youssouph. A riceverli, i consiglieri dell'Ufficio di Presidenza con l'assessore regionale all'Immigrazione. Il presidente Alessandro Tesini li ha, poi, salutati a nome dell'Aula mentre assistevano ad parte della seduta e ha parlato loro in termini di bisogno di garantire a tutti i nati in Friuli Venezia Giulia, senza distinguo, la possibilità di avere un'occupazione.

Il mondo è complicato - ha detto loro l'assessore Roberto Antonaz - ma noi dobbiamo saper vivere come fratelli e sorelle. Tutti i testi sacri di tutte le religioni invitano all'amicizia e alla fratellanza. Mio nonno - gli ha fatto eco una donna di Mali - mi ha insegnato che esiste una sola religione, anche se ha mille versioni. Qui siamo e qui vogliamo restare - ha aggiunto Youssouph. Noi faremo il nostro dovere per una buona integrazione. Infatti mandiamo a scuola i nostri bambini e facciamo loro amare e conoscere questa regione. Finora abbiamo lavorato per noi grandi, da ora lavoreremo per i nostri figli. Lo Stato deve aiutare le mamme - ha detto una piccola ospite - perché se le mamme sono felici anche noi bambini lo siamo.

A seguire, moltissime le domande dei presenti, che hanno spaziato dai giudizi sui Centri di permanenza temporanea al riconoscimento dei titoli di studio, dall'importanze degli scambi culturali e dell'aiuto che viene dai mediatori di lingua ai cattivi esempi di integrazione razziale, come il bambino che si è visto chiedere dall'insegnante di portare a scuola il permesso di soggiorno del padre. Ma soprattutto della discriminazione di chi nasce nel nostro Paese ma, avendo genitori extracomunitari, deve attendere la maggiore età per avere la cittadinanza italiana.

(foto in e-mail; immagini alle tv)