CR: legge lavoro, discussione generale (7)
(ACON) Trieste, 13 lug - MPB - Igor Canciani (PRC), d'accordo
con Blasoni e Franz sul fatto che molta flessibilità è prevista
in entrata mentre manca in uscita, ha invitato a guardare agli
esempi europei che danno indicazioni in questo senso e ha
sottolineato, a fronte di un'impresa che nel nostro Paese quasi
mai paga di tasca propria, la necessità di costruire un concetto
europeo di responsabilità di impresa. La normativa mostra pezzi
più avanzati rispetto ad altre legislazioni, ma in alcuni punti
va migliorata.
Per Mauro Travanut (DS) la legge si iscrive in un progetto di
società in cui il lavoro non è lasciato al caso, anzi interviene
nell'ambito della precarietà e della solitudine delle persone in
difficoltà su questo versante. Ricordando la triplicazione dei
finanziamenti in questo campo, ha sottolineato il positivo
intreccio di interesse tra Regione e Province che hanno
congiuntamente lavorato per questo ddl. Ha infine evidenziato il
tentativo di superare in qualche modo la legge 30 senza andare in
contrasto con una norma a carattere nazionale.
La legge, per Maria Teresa Bassa Poropat (Citt), si configura
come un testo unico con principi condivisibili. Pone al centro
delle politiche del lavoro più che l'individuo la persona umana,
per creare le condizioni di un pieno inserimento, reinserimento e
mantenimento delle persone in condizioni di svantaggio, di
contrastare il lavoro sommerso e di garantire la sicurezza sul
posto di lavoro. Positiva l'attenzione rivolta alla condizione
femminile e alle persone disabili e il ruolo della formazione,
anche se l'innalzamento dell'obbligo scolastico rimane obiettivo
qualificante.
(segue)