CR: legge lavoro, replica assessore Cosolini (10)
(ACON) Trieste, 13 lug - AB - Alle repliche dei relatori è
seguita quella dell'assessore Roberto Cosolini, che ha
evidenziato come il testo unico semplificherà consistentemente le
azioni delle politiche del lavoro. La legge non istituisce una
pletora di organismi, ha ribattuto alle opposizioni, ma introduce
strumenti pensati per superare le logiche di separatezza e di
conflittualità.
Tre gli elementi caratterizzanti del provvedimento: innova e
implementa l'assetto istituzionale, dà vita a un sistema di
servizi per accompagnare la domanda e l'offerta, mette in moto
armonicamente una serie di soggetti istituzionali e sociali. La
visione di questa coalizione, ha aggiunto, parte dal presupposto
che lo sviluppo del mondo del lavoro non passa per una
deregolamentazione selvaggia dei rapporti di lavoro e che quindi
gli strumenti da attuare sono ben altri e vanno nella direzione
di un forte ammodernamento del sistema Paese.
La legge non ha avuto stravolgimenti, nonostante il dibattito
all'interno della maggioranza, dove le modifiche - chieste da
alcune parti - che davano apporti migliorativi sono state
accolte; ad altre, che erano più il frutto della preoccupazione,
abbiamo dato sufficienti chiarimenti di ordine politico; quelle
che non potevano essere condivise esprimevano comunque diversi e
legittimi modi di pensare.
Nello specifico, Cosolini ha ricordato come questa Regione sia la
prima a dotarsi di un fondo di sostegno al credito per i
lavoratori discontinui; nei prossimi 6 mesi, i servizi pubblici
all'impiego avranno investimenti per 3,5 milioni di euro e
serviranno per strutture e risorse professionali all'altezza
della situazione, mentre per i precari c'è una norma della Giunta
per favorire la loro stabilizzazione.
In conclusione, Cosolini ha ricordato qualche dato sulle risorse:
11,4 ml nel 2005 dal fondo sociale europeo. Delle dotazioni
specifiche, ci sono 4,9 milioni più altri 3,3 di recupero fondi
non spesi dalle Province, che portano a 8,2 milioni la dotazione
della legge. Un segnale politico assolutamente rilevante.
L'assessore si è infine espresso in modo negativo su un ordine
del giorno della CdL che proponeva alcune soluzioni per
rafforzare le misure di politica attiva del lavoro (le proposte,
aveva detto, sono in parte non condivisibili e in parte superate
perché già contenute nella legge). Parere favorevole, invece, a
tre ordini del giorno (due a firma Pupulin da solo e uno assieme
a Canciani, Santin e Monai) per impedire forme precarie e
incontrollate di lavoro dipendente e parasubordinato, per la
costituzione di un fondo di emergenza destinato alle lavoratrici
e ai lavoratori in situazione di crisi occupazionale, per la
frequenza e la formazione scolastica.
E' iniziato l'esame dell'articolato.
(segue)