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CR: legge lavoro, replica assessore Cosolini (10)

13.07.2005
16:21
(ACON) Trieste, 13 lug - AB - Alle repliche dei relatori è seguita quella dell'assessore Roberto Cosolini, che ha evidenziato come il testo unico semplificherà consistentemente le azioni delle politiche del lavoro. La legge non istituisce una pletora di organismi, ha ribattuto alle opposizioni, ma introduce strumenti pensati per superare le logiche di separatezza e di conflittualità.

Tre gli elementi caratterizzanti del provvedimento: innova e implementa l'assetto istituzionale, dà vita a un sistema di servizi per accompagnare la domanda e l'offerta, mette in moto armonicamente una serie di soggetti istituzionali e sociali. La visione di questa coalizione, ha aggiunto, parte dal presupposto che lo sviluppo del mondo del lavoro non passa per una deregolamentazione selvaggia dei rapporti di lavoro e che quindi gli strumenti da attuare sono ben altri e vanno nella direzione di un forte ammodernamento del sistema Paese.

La legge non ha avuto stravolgimenti, nonostante il dibattito all'interno della maggioranza, dove le modifiche - chieste da alcune parti - che davano apporti migliorativi sono state accolte; ad altre, che erano più il frutto della preoccupazione, abbiamo dato sufficienti chiarimenti di ordine politico; quelle che non potevano essere condivise esprimevano comunque diversi e legittimi modi di pensare.

Nello specifico, Cosolini ha ricordato come questa Regione sia la prima a dotarsi di un fondo di sostegno al credito per i lavoratori discontinui; nei prossimi 6 mesi, i servizi pubblici all'impiego avranno investimenti per 3,5 milioni di euro e serviranno per strutture e risorse professionali all'altezza della situazione, mentre per i precari c'è una norma della Giunta per favorire la loro stabilizzazione.

In conclusione, Cosolini ha ricordato qualche dato sulle risorse: 11,4 ml nel 2005 dal fondo sociale europeo. Delle dotazioni specifiche, ci sono 4,9 milioni più altri 3,3 di recupero fondi non spesi dalle Province, che portano a 8,2 milioni la dotazione della legge. Un segnale politico assolutamente rilevante.

L'assessore si è infine espresso in modo negativo su un ordine del giorno della CdL che proponeva alcune soluzioni per rafforzare le misure di politica attiva del lavoro (le proposte, aveva detto, sono in parte non condivisibili e in parte superate perché già contenute nella legge). Parere favorevole, invece, a tre ordini del giorno (due a firma Pupulin da solo e uno assieme a Canciani, Santin e Monai) per impedire forme precarie e incontrollate di lavoro dipendente e parasubordinato, per la costituzione di un fondo di emergenza destinato alle lavoratrici e ai lavoratori in situazione di crisi occupazionale, per la frequenza e la formazione scolastica.

E' iniziato l'esame dell'articolato.

(segue)