UDC: asili nido, più risorse e sussidiarietà sociale
(ACON) Trieste, 18 lug - COM/AB - "La Regione deve dotarsi di
una legge che promuova lo sviluppo quantitativo e qualitativo dei
servizi per la prima infanzia e che faciliti l'accesso agli
stessi da parte delle famiglie: per questo è positivo il maggiore
impegno di risorse, ma che devono essere destinate alle famiglie
e, indirettamente, a tutti i soggetti gestori accreditati,
pubblici, del privato sociale e privati. Solo con un
coinvolgimento ampio di tutti i soggetti interessati potrà essere
salvaguardato il pluralismo educativo e raggiunto una
disponibilità di servizi di livello europeo anche in Friuli
Venezia Giulia."
Precisa così la posizione della propria forza politica il
capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto Molinaro alla
vigilia dell'esame da parte della Commissione dell'importante
provvedimento, sulla scorta di un testo licenziato, a
maggioranza, dal Comitato ristretto.
"Non siamo contrari a costruire un nuovo sistema educativo
integrato per la prima infanzia, ma dobbiamo darci regole per un
passaggio morbido al nuovo sistema - precisa l'esponente
regionale centrista - con una piena salvaguardia del ruolo della
famiglia e del pluralismo educativo, frutto delle scelte delle
comunità locali e dal quale si deve partire per una piena
valorizzazione della sussidiarietà sociale".
"Dobbiamo puntare a un ampliamento dell'offerta di servizi nel
territorio, alla sua diversificazione e alla sua crescita
qualitativa - precisa ulteriormente il capogruppo UDC - ma nel
contempo dobbiamo realizzare migliori condizioni, economiche e di
localizzazione dei servizi, per facilitare l'accessibilità delle
famiglie agli stessi. Quindi attenzione massima deve essere
riservata ai costi che sono necessari al raggiungimento degli
standard di qualità fissati".
"Per questi obiettivi, la nuova legge regionale non può essere
focalizzata né sull'eccessiva qualificazione educativa, né su
nuovi dirigismi pedagogici o burocratici - afferma Molinaro - che
non si conciliano con un sistema plurale, nel quale le
istituzioni ai diversi livelli, Comuni in primis, ma anche
Province e Regione, devono assolvere a funzioni di
programmazione, di promozione, di regolazione, di garanzia e
verifica, con il concorso delle famiglie e dei soggetti gestori
dei servizi".
"Questo nuovo contesto si realizza certamente con più risorse a
disposizione, come già anche l'UDC aveva sollecitato, per
l'abbattimento delle rette di frequenza con contributi diretti
alle famiglie - conclude il capogruppo centrista - ma l'utilizzo
di tali benefici deve essere esteso a tutte le strutture
accreditate e non solo a quelle pubbliche o convenzionate, per un
duplice obiettivo: assicurare la libertà di scelta alle famiglie
e promuovere la qualificazione dei servizi stessi".