UDC: Molinaro e Fasan su sistema elettorale
(ACON) Trieste, 19 lug - COM/AB - Le affermazioni di
contrarietà al sistema elettorale proporzionale, pronunciate dal
presidente della Regione Illy a margine dei lavori dell'assemblea
degli Industriali di Udine, soluzione invece incoraggiata dal
presidente della Camera dei Deputati Pierferdinando Casini nel
suo intervento, sono fortemente criticate dai consiglieri
regionali UDC Roberto Molinaro e Gina Fasan che, in una nota,
evidenziano innanzitutto come "in dieci anni di maggioritario
(1994-2004) il Paese non sia stato in grado di affrontare le
sfide sociali ed economiche apertesi dopo la caduta del Muro,
causando nel contempo un astensionismo superiore al 30%,
escludendo così una fetta rilevante dalla rappresentatività e
aumentando nel contempo litigiosità e instabilità.
Con il proporzionale, ancorché da rivedere e correggere -
aggiungono gli esponenti centristi - l'Italia è riuscita a
rinascere dalle macerie della seconda Guerra Mondiale,
incanalandosi nel solco delle grandi democrazie liberali e a
superare il '68, le lotte operaie e il terrorismo, mantenendo la
democrazia e consentendo la partecipazione dei cittadini,
organizzatisi in partiti e movimenti, ai processi decisionali del
Parlamento e degli altri consessi elettivi.
Nel contempo i partiti politici, senza la necessità di tanti
costosissimi consulenti , hanno sempre assicurato - a giudizio di
Molinaro e Fasan - la vera selezione e formazione della classe
politica, senza le quali non si può avere un buongoverno, poiché
è dimostrato che una leadership autorevole può governare anche
con maggioranze deboli, mentre una maggioranza con pessime
leadership non è in grado affatto di governare.
Quanto poi a stabilità e alternanza, i due consiglieri UDC
ricordano che "non si tratta affatto di rinunciare al
bipolarismo, quanto di fare un'unica legge elettorale di tipo
proporzionale simile per tutte le votazioni, con uno sbarramento
che eviti la frammentazione, assieme a un eventuale premio di
governabilità che garantisca la durata naturale della
legislatura: l'esempio della Germania, che ha avuto una storia
simile alla nostra, è sotto gli occhi di tutti anche in termini
di attualità".
Infine, i due esponenti centristi contraddicono l'affermazione di
Illy sulla non tenuta del proporzionale nel lungo periodo,
ricordando come "i casi Cirio e Parmalat, la mancata trasparenza
dei mercati e la mancata tutela di consumatori e investitori
siano pessime vicende capitate nel corso dell'esperienza del
maggioritario, che di per sé non basta a tutelare la società da
questi e da altri gravi rischi, specialmente quando si fanno
leggi (a partire da quella elettorale) contro i cittadini e non a
loro favore".
Da qui - conclude la nota - l'esigenza di "porre urgente rimedio
alla riforma auspicata dall'UDC, autorevolmente richiamata dal
presidente della Camera Casini (condizione irrinunciabile per la
creazione della Casa comune dei moderati), tenendo pure conto che
nessun sistema elettorale, tanto meno quello maggioritario, è in
grado di sopperire alla mancanza di idee e obiettivi quando c'è
un vuoto politico come l'attuale, superato solo attraverso
continue minacce di scioglimento del Consiglio regionale o del
Parlamento".