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UDC: Molinaro e Fasan su sistema elettorale

19.07.2005
14:54
(ACON) Trieste, 19 lug - COM/AB - Le affermazioni di contrarietà al sistema elettorale proporzionale, pronunciate dal presidente della Regione Illy a margine dei lavori dell'assemblea degli Industriali di Udine, soluzione invece incoraggiata dal presidente della Camera dei Deputati Pierferdinando Casini nel suo intervento, sono fortemente criticate dai consiglieri regionali UDC Roberto Molinaro e Gina Fasan che, in una nota, evidenziano innanzitutto come "in dieci anni di maggioritario (1994-2004) il Paese non sia stato in grado di affrontare le sfide sociali ed economiche apertesi dopo la caduta del Muro, causando nel contempo un astensionismo superiore al 30%, escludendo così una fetta rilevante dalla rappresentatività e aumentando nel contempo litigiosità e instabilità.

Con il proporzionale, ancorché da rivedere e correggere - aggiungono gli esponenti centristi - l'Italia è riuscita a rinascere dalle macerie della seconda Guerra Mondiale, incanalandosi nel solco delle grandi democrazie liberali e a superare il '68, le lotte operaie e il terrorismo, mantenendo la democrazia e consentendo la partecipazione dei cittadini, organizzatisi in partiti e movimenti, ai processi decisionali del Parlamento e degli altri consessi elettivi.

Nel contempo i partiti politici, senza la necessità di tanti costosissimi consulenti , hanno sempre assicurato - a giudizio di Molinaro e Fasan - la vera selezione e formazione della classe politica, senza le quali non si può avere un buongoverno, poiché è dimostrato che una leadership autorevole può governare anche con maggioranze deboli, mentre una maggioranza con pessime leadership non è in grado affatto di governare.

Quanto poi a stabilità e alternanza, i due consiglieri UDC ricordano che "non si tratta affatto di rinunciare al bipolarismo, quanto di fare un'unica legge elettorale di tipo proporzionale simile per tutte le votazioni, con uno sbarramento che eviti la frammentazione, assieme a un eventuale premio di governabilità che garantisca la durata naturale della legislatura: l'esempio della Germania, che ha avuto una storia simile alla nostra, è sotto gli occhi di tutti anche in termini di attualità".

Infine, i due esponenti centristi contraddicono l'affermazione di Illy sulla non tenuta del proporzionale nel lungo periodo, ricordando come "i casi Cirio e Parmalat, la mancata trasparenza dei mercati e la mancata tutela di consumatori e investitori siano pessime vicende capitate nel corso dell'esperienza del maggioritario, che di per sé non basta a tutelare la società da questi e da altri gravi rischi, specialmente quando si fanno leggi (a partire da quella elettorale) contro i cittadini e non a loro favore".

Da qui - conclude la nota - l'esigenza di "porre urgente rimedio alla riforma auspicata dall'UDC, autorevolmente richiamata dal presidente della Camera Casini (condizione irrinunciabile per la creazione della Casa comune dei moderati), tenendo pure conto che nessun sistema elettorale, tanto meno quello maggioritario, è in grado di sopperire alla mancanza di idee e obiettivi quando c'è un vuoto politico come l'attuale, superato solo attraverso continue minacce di scioglimento del Consiglio regionale o del Parlamento".