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CR: pdl asili nido, relazione Camber, Ciani (5)

26.07.2005
11:10
(ACON) Trieste, 26 lug - RC - La legge proposta sugli asili nido inizialmente afferma principi e finalità condivisibili - così il relatore di minoranza Piero Camber (FI) - quali la sussidiarietà e la solidarietà, il riconoscimento del diritto alla scelta educativa delle famiglie e la valorizzazione del ruolo delle formazioni sociali senza scopo di lucro. Però tali principi sono negati negli articoli successivi.

Il Sistema educativo integrato che si vuole costituire, nei fatti si tradurrà in una omologazione della realtà degli asili nido che oggi egregiamente costituiscono un'efficace risposta alle esigenze delle famiglie. La preoccupazione della nuova normativa deve essere soprattutto di sostenere chi già opera. Dagli anni Novanta, le famiglie, organizzandosi liberamente in associazione o tramite le scuole materne libere già esistenti, hanno costituito una valida rete di strutture di accoglienza per bambini, spesso annesse alle scuole materne. Con la nostra proposta di legge, avevamo quindi voluto sostenere questa importante realtà sociale. Invece quanto approvato dalla III Commissione, pur affermando fra i principi ispiratori la valorizzazione del ruolo degli enti no profit (articolo 1), nei fatti risente di una concezione "statalista" della società, ove si concepisce il "pubblico" quale unico vero soggetto, e al quale gli altri sono costretti ad adeguarsi.

E' vero che per le strutture del privato sociale e per le private c'è l'istituto dell'accreditamento in convenzione, con la possibilità di usufruire dell'abbattimento delle rette, ma il rilascio dell'accreditamento e della relativa convenzione è subordinato ad una serie di adempimenti sui quali si esprimono le nostre forti perplessità.

Ciò che chiediamo è di rendere questa legge - di cui tutti condividiamo importanza e urgenza - più aderente al principio della sussidiarietà sociale; noi presenteremo emendamenti in tal senso. Restano ulteriori perplessità anche su alcuni aspetti tecnici di dettaglio quali, ad esempio, la necessità di specifiche deroghe urbanistiche per gli asili nido aziendali: pensiamo utile consentire che tali strutture possano essere realizzate nell'ambito delle zone produttive e commerciali. Si corre il serio rischio che iniziative imprenditoriali volte a realizzare nidi aziendali (magari con un contributo pubblico) si scontrino con l'impossibilità di ottenere la concessione edilizia.

Perplessità suscita anche la norma transitoria, ove si prevedono per le strutture esistenti due anni - dalla data di entrata in vigore del Regolamento attuativo - per l'adeguamento alle nuove prescrizioni: si avrà che strutture private o del privato sociale realizzate anche con finanziamenti pubblici dovranno realizzare onerosi lavori di adeguamento. Si ribadisce la richiesta che per le strutture esistenti, oltre al necessario rispetto delle norme sanitarie e antinfortunistiche, non sia imposto l'adeguamento a nuovi parametri.

Per il relatore di minoranza Paolo Ciani (AN), la proposta è un importante richiamo alla funzione della Regione di garantire l'uniformità territoriale nell'erogazione delle prestazioni e rafforza il suo ruolo di programmazione con obiettivi di cittadinanza comune fra tutti i bambini.

Gli asili nido, istituiti dalla legge 1044/1971, oggi vedono compromessa la loro esistenza per la mancanza di indirizzi e di sostegno economico. Mentre l'urgenza è quella di qualificare ed estendere tali esperienze, il rischio è di vederle ridursi, se non addirittura spegnersi.

L'impostazione data dalla maggioranza, pur con aggiustamenti frutto del lavoro della III Commissione, ha ancora una volontà assolutamente centralista e statalista della formazione sulla prima infanzia. Vi è stato, cioè, un riconoscimento delle realtà private (peraltro sono le più numerose) dato quasi a fatica. Alleanza Nazionale ritiene il testo presentato sufficiente, ma indubbiamente da perfezionare con emendamenti che presenteremo.

(segue)