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CR: approvata legge asili nido; dichiarazioni (12)

26.07.2005
19:41
(ACON) Trieste, 26 lug - MPB - La legge sugli asili nido è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza. Contraria la Casa delle libertà. Astenuti Panontin e Salvador (GM).

Approvati velocemente gli ultimi articoli (il 25 sul coordinamento pedagogico del sistema educativo integrato, il 26 sul rapporto numerico tra personale e bambini, il 27 riguardante la clausola valutativa, il 28 sulle norme transitorie, il 29 sulle abrogazioni, un'ulteriore dibattito si è sviluppato su due emendamenti aggiuntivi per l'istituzione di un articolo 29 bis, sulle destinazioni transitorie delle risorse finanziarie per gli investimenti, uno presentato dalla Giunta e uno da Molinaro (UDC), e fatto poi proprio da Alzetta (DS) dopo che il proponente lo aveva ritirato.

Prima del voto le dichiarazioni.

Per Ciani (AN) le modifiche apportate hanno migliorato la legge, segno che il confronto ha portato dei risultati anche se si poteva fare di più se ci fosse stata meno fretta. Non soddisfazione totale quindi e il voto contrario di AN vuole essere di stimolo alla maggioranza per lavorare nel confronto e trovare sinergie importanti.

Annunciando il voto favorevole dei DS Annamaria Menosso (DS) aveva sottolineato che con la legge si è voluto dare valore al percorso educativo, al principio che gli standard siano omogenei, che le opportunità siano per tutti: abbiamo voluto mettere i bambini e le bambine al centro dell'attenzione.

Molte prese di posizione di carattere politico e non tecnico della maggioranza sono state smussate e la nostra azione - per Alessandra Guerra (LN)- è stata rivolta a una parità scolastica che per noi è riconoscimento istituzionale e di principio prima che atto tecnico. Principio che significa possibilità di accedere liberamente a qualsiasi scuola di ogni ordine e grado dalle elementari in su e che ora si apre anche alla prima infanzia. La vera nostra scommessa era quella di ottenere risultati di parità non solo economica ma anche ideologica riconoscendo pari dignità alla offerta privata: per questo il voto contrario della Lega.

Bruna Zorzini (PDCI) ha sottolineato le forme flessibili introdotte dalla legge e ha giudicato un buon lavoro quello fin qui fatto: ora sta nei regolamenti dare gambe a queste previsioni.

Piero Camper (FI) ha evidenziato che sono state ottenute migliorie nella parificazione tra pubblico e privato, ma la legge impone nuovi standard, parametri e indirizzi educativi per cui gli asili liberi o chiuderanno o dovranno adeguarsi.

Il percorso fatto - per Molinaro (UDC) - ci ha portato a fare molti passi avanti. Uno degli obiettivi che avevano era quello di realizzare un'effettiva parità tra pubblico, privato sociale e privati. Superata anche l'inadeguatezza nelle linee di spesa. Tuttavia le opposizioni hanno avuto tutto dal punto di vista economico e nulla dal punto di vista delle scelte. Manca il ruolo delle Province e quello del coordinamento pedagogico è affrontato in modo insufficiente. Non ci sono novità finanziarie, e per l'abbattimento delle rette dovremo aspettare dicembre. Si poteva fare meglio e per questo per adesso resta il nostro voto contrario.

Maria Teresa Bassa Poropat (Citt), dichiarandosi sorpresa dei riconoscimenti accompagnati però da annunci di voto contrario, ha sottolineato che la filosofia della legge non è modificata, al di là della parte finanziaria che era carente. Il valore di questa legge non si gioca però intorno ai finanziamenti: essa ha il merito di essere un testo unico, di parlare di integrazione e di privato accreditato. Contraddittorio poi parlare di un sistema integrato e rivendicare autonomia: i servizi pubblici e privati se vogliono dare un qualità devono mettersi in rete.

L'assessore Ezio Beltrame ha ribadito che questa è una legge quadro di riferimento in cui si dice chiaramente cosa fanno Regione, Comuni e Province e che fa tesoro di leggi passate superando la frammentarietà il che però non significa dirigismo. L'accreditamento affronta il parametro qualità e l'abbattimento delle rette diventa strumento fondamentale. Il fondo sociale è incrementato, i nidi aziendali sono decollati e complessivamente sono impegnati circa otto milioni di euro.

(fine)