CR: pdl edilizia sostenibile (1)
(ACON) Trieste, 27 lug - RC - Al relatore di maggioranza,
Uberto Fortuna Drossi (Citt), il compito di iniziare i lavori
odierni del Consiglio regionale - presidente Alessandro Tesini -
spiegando la proposta di legge sull'edilizia sostenibile, ovvero
volta a dimostrare che qualità dell'abitare e sostenibilità
ambientale sono concetti fortemente correlati.
L'indiscussa priorità attribuita al problema del contenimento dei
costi e della riduzione dei tempi di esecuzione - ha così detto
il consigliere - ha posto in secondo piano le problematiche
connesse alla salute e al benessere. Per attualizzare gli aspetti
positivi di una più che millenaria cultura del costruire, senza
voler proporre un utopico ritorno al passato, è fondamentale
riaffermare una concezione degli edifici quali organismi viventi
che devono saper armonicamente combinare al proprio interno luce,
calore e ventilazione.
Uno degli aspetti fondamentali è evitare che l'effetto
schermatura di materiali particolarmente compatti (calcestruzzo,
lamiere d'alluminio, guaine bituminose o in PVC, etc) alteri o
indebolisca il campo di radiazione elettromagnetica naturale. Gli
effetti benefici delle radiazioni sembrano essere connessi al
fatto che esse sono caratterizzate da fasci di microonde con
frequenze oscillanti attorno ai 3.000 MegaHertz. In ambienti
fortemente schermati, l'intensità di queste frequenze si riduce
notevolmente mentre si accresce quella delle alte frequenze
biologicamente sfavorevoli. Particolarmente critica appare, da
questo punto di vista, la situazione dei fabbricati pluripiano
con solai pieni in cemento armato.
L'energia solare - ancora Fortuna Drossi - è estremamente
variabile in ragione della latitudine e dalle situazioni
climatiche. Alle nostre latitudini, su un metro quadrato di
superficie arrivano mediamente, ogni anno, circa un milione di
chilocalorie (pari a più di 100 chili di prodotti petroliferi
bruciati). In una città come Trieste, posta a circa 45 gradi di
latitudine Nord, i valori medi giornalieri dell'insolazione sul
piano orizzontale passano dalle 600 Kcal/mq di dicembre alle
4.330 Kcal/mq di luglio. Per realizzare "case solari" non vi è
dunque solo il problema di affinare gli strumenti atti alla
captazione delle radiazioni luminose, ma anche quello di riuscire
a regolare, nelle diverse stagioni e nelle diverse ore della
giornata, i flussi di energia termica tra interno ed esterno.
La Legge in esame si presenta "in progress", però mette alcuni
paletti indispensabili ad un contesto legislativo e
amministrativo coerente. L'articolo 2 definisce il concetto di
bioedilizia e il 3 le caratteristiche generali dei materiali da
costruzione: la questione della legittimità di chi certifica è
stata risolta definendo per legge i criteri di selezione,
lasciando al mercato il compito di regolarsi e proporsi.
L'art. 4 sostiene che gli elementi costruttivi presenti negli
edifici storici e nell'edilizia tradizionale sono paragonati
all'architettura ecologica e quindi vanno preservati, il numero 5
impone che negli edifici di nuova costruzione sia obbligatorio
usare le acque piovane per gli scarichi sanitari e per altri usi
compatibili.
Con l'articolo 6 si definisce un Protocollo che costituirà
priorità in tutti i finanziamenti regionali di acquisto,
costruzione e/o ristrutturazione di edifici pubblici o privati,
compresa l'edilizia sovvenzionata, convenzionata e agevolata.
Con il 7 si promuove la formazione attraverso corsi di
aggiornamento rivolti agli Enti Locali, alle imprese e ai liberi
professionisti, invece il 10 promuove lo sviluppo eco-sostenibile
nel settore dell'edilizia residenziale pubblica assegnando alle
ATER una quota non inferiore al 15% dei fondi disponibili al
momento del riparto. Con l'art. 11, i Comuni possono permettere
lo scomputo dei volumi delle murature perimetrali se l'edificio è
realizzato secondo il principio di risparmio energetico.
(immagini e interviste alle tv)
(segue)