CR: approvata norma stralcio su lavoro (7)
ACON) Trieste, 27 lug -MPB - La norma stralcio sul lavoro
"Norme in materia di comparto unico del pubblico impiego
regionale e locale, nonché di accesso all'impiego regionale" è
stata approvata con 26 voti favorevoli della maggioranza, 12
voti contrari di Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord e di
Maurizio Salvador (GM). Nessuno voto di astensione.
Il testo base di tre articoli (il primo relativo al Comparto
unico del pubblico impiego regionale e locale; il secondo
concernente la modifica all'art.128 della legge regionale 13 del
1998 concernente l'Agenzia regionale per la rappresentanza
negoziale sindacale in base al quale si prevede che l'ARERAN sia
supportata da personale anche di categoria dirigenziale messo a
disposizione da altre pubbliche amministrazioni; il terzo
riguardante la modifica dell'art.22 della legge regionale 18 del
1996 in materia di accesso all'impiego regionale che consente al
personale regionale che partecipa ai concorsi pubblici con
riserva di posti di non essere oggetto di preselezione) è stato
corredato di un ulteriore articolo introdotto con un emendamento
aggiuntivo della giunta inerente la norma transitoria.
Il relatore di maggioranza Renzo Petris (DS), spiegando la genesi
del provvedimento, ha definito utile il passaggio in Commissione
e produttive le audizioni che hanno confermato l'importanza di
questa legge perché si è arrivati finalmente al dunque del
Comparto unico. Se ci sono stati segnali di non condivisione
rispetto alla norma transitoria, nessuno ha messo in discussione
la norma a regime.
Comparto unico che deve decollare entro il 2006, ha detto poi
anche il consigliere Igor Canciani(PRC) sostenendo la legge nele
dichiarazioni di voto.
Per Roberto Asquini (FI), primo relatore di minoranza, perché il
testo sia accettabile occorre coordinare la sottoscrizione del
contratto con l'avvio delle procedure per l'elezione delle RSU.
Vogliamo solo che il processo sia avviato al fine di garantire
una corretta rappresentanza anche se non si intende entrare nella
definizione tecnica delle procedure o nella materia della
contrattazione. Il non accoglimento di tale norma - come poi è
avvenuto - comporta un irrigidimento della nostra posizione
perché saremmo indotti a pensare che ciò è per favorire una
componente sindacale rispetto ad altre.
Per l'altro relatore di minoranza Paolo Ciani (AN), il Comparto
unico si avrà quando il datore di lavoro - Regione, Province,
Comuni - daranno all'ARERAN uniche direttive e unica
contrattazione. L'attuazione del Comparto unico si sta
verificando come una grande farsa perché a oggi agli enti non
abbiamo delegato alcuna funzione e perché non è concepibile il
20% in più di stipendi rispetto ai dipendenti delle altre
Regioni, Province e Comuni. Piuttosto che arrivare a un comparto
unico con molti problemi, sarebbe meglio andare a una proroga,
secondo Ciani che ha espresso anche disaccordo sulla costituzione
provvisoria della rappresentanza dell'ARERAN.
Cristiano Degano( Margh) ha ricordato le posizioni sindacali
espresse nelle audizioni, sottolineando che è noto il malessere
del personale regionale rispetto alla vicenda. Ma anche
sottolineato che esse già ragionano in termini di Comparto unico
e che intendendo procedere quanto prima all'elezione delle RSU.
L'assessore all'organizzazione e personale Gianni Pecol Cominotto
ha ricordato che si sono date più definizioni di Comparto unico e
che esso è il prodotto di ciò che la legge 13 del novembre 1998
ha istituito e, dopo aver attraversato legislature e maggioranze
diverse quella norma approda oggi al suo termine, indicandolo nel
31 dicembre 2005. Il Comparto unico è realtà, da sempre, in
tutte le altre regioni italiane dove si applica il contratto dei
dipendenti degli enti locali regionali. Le Regioni si
diversificano dagli Enti locali nelle contrattazioni di secondo
livello, e non di primo livello che prevede norme di mobilità
interne al Comparto unico nazionale.
Il disegno di trasferimento agli enti più vicini ai cittadini del
maggior numero di funzioni possibili ha bisogno di mobilità
interna ad un Comparto unico, ha bisogno che le risorse che
dovranno essere impiegate in quella direzione abbiano condizioni
contrattuali di garanzia e anche di mobilità. Il Comparto unico è
un investimento ed è funzionale alla realizzazione dell'altra
riforma. Non è vero, poi, che la legge approvata da questo
Consiglio sul lavoro preveda il trasferimento d'ufficio del
personale e quella mobilità, l'abbiamo detto tante volte ,
avverrà con le modalità e le regole che saranno previste dal
contratto del Comparto unico del personale.
E' vero che il Comparto unico si realizzerà quando verranno date
all'ARERAN uniche direttive da parte di tutte le parti datoriali,
Regione e Enti locali, ma a tutt'oggi non esiste la regola che
stabilisce con chi l'ARERAN negozi le direttive uniche. La norma
odierna stabilisce proprio questo. La quadriennalità della
contrattualità deve essere negoziata da una rappresentatività
misurata all'ultimo giorno di scadenza della quadriennalità
precedente, per non variare la rappresentatività durante il
quadriennio. La norma transitoria, che tratta le code
contrattuali non cambia la rappresentatività.
Infine, è stato predisposto il protocollo delle regole per la
definizione delle RSU. Oggi manca l'intesa sulla data di
convocazione dei "comizi elettorali" e le norme sono quelle
dell'accordo collettivo quadro nazionale del 1998 secondo il
quale le elezioni delle RSU sono materia di iniziativa sindacale
e l'ARERANL' è già autorizzata a firmare tale protocollo. Ci si
impegnerà a far sì che ciò avvenga entro quest'anno.