Verdi: possibili discriminazioni sui neoassunti in Regione
(ACON) Trieste, 05 ago - COM/RC - Interpellanza del consigliere
regionale dei Verdi, Alessandro Metz, all'assessore al Personale,
Gianni Pecol Cominotto.
Il mio intento - scrive lo stesso Metz - è ottenere chiarezza
sulle voci che parlano di un ordine informale che circolerebbe
tra i dirigenti regionali per impedire la possibilità, per i
neo-assunti, in seguito ai concorsi che la cronaca ha ampiamente
trattato, di accedere a una forma diversa di orario da quella
conosciuta, ovvero, come previsto dal contratto giuridico
1994-1997, con due rientri pomeridiani anziché quattro. Forma che
non rappresenta alcun privilegio, in quanto le ore lavorative
restano 36, come tutti gli altri colleghi che fanno sì 37 ore ma
recuperano un'ora secondo altre modalità.
Riteniamo, come Verdi - così ancora il consigliere - che non si
giustifichi in nessun modo che una parte di dipendenti si debba
vedere discriminata senza plausibile giustificazione. Abbiamo già
a suo tempo richiamato l'attenzione sulla necessità di sottoporre
questa missione di rinnovamento dell'organizzazione ad un preciso
monitoraggio. Una verifica che ci porta oggi a denunciare derive
autoritarie e discriminatorie che non possiamo sottacere né
approvare. I principi che ci hanno uniti in Intesa Democratica
non sono sicuramente quelli che trasportano il peggio della
gestione privata nei rapporti con i dipendenti. Non staremo come
attori silenti ad assistere alla demolizione del patrimonio di
credibilità conquistato nel 2003, quando ci siamo dati come
proposito, anche verso i dipendenti regionali, il miglioramento
della "qualità della vita". Se questi sono gli esempi, ci
chiediamo dov'è il miglioramento. La cosa altrettanto strana è
che queste forme di controllo sembra siano pianificate da qualche
direttore centrale unicamente intervenendo in modo palesemente
contrario a quanto previsto dal tanto glorificato regolamento di
organizzazione.
Sarà anche lecito che esista una forma di informazione e
collaborazione - conclude Metz - ma certamente non sarà il
direttore centrale a poter dire, con cognizione di causa, quando
e come un dipendente regionale è autorizzato ad usufruire di un
orario diverso. A tal fine ho richiesto all'assessore il richiamo
al rispetto del regolamento anche per i direttori centrali, e se
del caso anche i vice. Al fine di completare questa indagine ho
richiesto, inoltre, una relazione sullo stato attuale in base
alle domande presentate ed alle autorizzazioni concesse.