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Verdi: possibili discriminazioni sui neoassunti in Regione

05.08.2005
11:33
(ACON) Trieste, 05 ago - COM/RC - Interpellanza del consigliere regionale dei Verdi, Alessandro Metz, all'assessore al Personale, Gianni Pecol Cominotto.

Il mio intento - scrive lo stesso Metz - è ottenere chiarezza sulle voci che parlano di un ordine informale che circolerebbe tra i dirigenti regionali per impedire la possibilità, per i neo-assunti, in seguito ai concorsi che la cronaca ha ampiamente trattato, di accedere a una forma diversa di orario da quella conosciuta, ovvero, come previsto dal contratto giuridico 1994-1997, con due rientri pomeridiani anziché quattro. Forma che non rappresenta alcun privilegio, in quanto le ore lavorative restano 36, come tutti gli altri colleghi che fanno sì 37 ore ma recuperano un'ora secondo altre modalità.

Riteniamo, come Verdi - così ancora il consigliere - che non si giustifichi in nessun modo che una parte di dipendenti si debba vedere discriminata senza plausibile giustificazione. Abbiamo già a suo tempo richiamato l'attenzione sulla necessità di sottoporre questa missione di rinnovamento dell'organizzazione ad un preciso monitoraggio. Una verifica che ci porta oggi a denunciare derive autoritarie e discriminatorie che non possiamo sottacere né approvare. I principi che ci hanno uniti in Intesa Democratica non sono sicuramente quelli che trasportano il peggio della gestione privata nei rapporti con i dipendenti. Non staremo come attori silenti ad assistere alla demolizione del patrimonio di credibilità conquistato nel 2003, quando ci siamo dati come proposito, anche verso i dipendenti regionali, il miglioramento della "qualità della vita". Se questi sono gli esempi, ci chiediamo dov'è il miglioramento. La cosa altrettanto strana è che queste forme di controllo sembra siano pianificate da qualche direttore centrale unicamente intervenendo in modo palesemente contrario a quanto previsto dal tanto glorificato regolamento di organizzazione.

Sarà anche lecito che esista una forma di informazione e collaborazione - conclude Metz - ma certamente non sarà il direttore centrale a poter dire, con cognizione di causa, quando e come un dipendente regionale è autorizzato ad usufruire di un orario diverso. A tal fine ho richiesto all'assessore il richiamo al rispetto del regolamento anche per i direttori centrali, e se del caso anche i vice. Al fine di completare questa indagine ho richiesto, inoltre, una relazione sullo stato attuale in base alle domande presentate ed alle autorizzazioni concesse.