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UDC: Molinaro, scelte trasparenti per ospedale di Udine

07.09.2005
13:20
(ACON) Trieste, 07 set - COM/AB - "Per la prossima settimana è stata annunciata la presentazione della bozza del Piano socio-sanitario regionale 2006-2008 e le polemiche in proposito sono già tante, segno di un inadeguato governo della programmazione del sistema sanitario regionale, per la quale la politica regionale corre il rischio di pagare di nuovo un prezzo, in termini di consenso, dopo quello del 1995-96 per l'approvazione della LR 13/1995".

"Manca la chiarezza e la trasparenza degli intendimenti e di nuovo si affacciano le soluzioni ad personam per affrontare singoli problemi, come già avvenuto per Gorizia per il mantenimento del punto nascita, con la modificazione del Piano materno infantile e l'introduzione di una soglia più bassa per il numero minimo di parti nell'anno, con le diseconomie e la mancanza di sicurezza conseguenti".

Lo sottolinea, in una nota, il capogruppo UDC in Consiglio regionale, Roberto Molinaro che aggiunge:

"A Udine è necessario essere chiari, prima ancora di presentare il Piano, intorno alla prospettata istituzione di un'unica Azienda ospedaliera, a partire dal prossimo anno, tra ospedale e policlinico universitario, una scelta obbligata da quando si è deciso di costruire una nuova struttura unificata. Le nostalgie per la difesa dello status quo non fanno gli interessi dei cittadini, né dei 3.700 operatori che nelle due strutture lavorano".

"Infatti - aggiunge Molinaro - solo con un'unica gestione del migliaio di posti letto oggi disponibili sarà possibile superare palesi disparità operative delle due strutture, tutte a discapito dei cittadini: oggi l'ospedale ricovera pazienti ventiquattr'ore al giorno per trecentosessantacinque giorni l'anno, mentre il policlinico universitario è impegnato per i ricoveri un giorno alla settimana o con la scelta delle patologie. I risultati si constatano soprattutto nei mesi estivi quanto, da una parte in alcuni reparti ci sono i letti in corridoio, dall'altra le stanze sono vuote e chiuse. E' una situazione insostenibile e purtroppo estesa anche in altre strutture. Infatti, il pronto soccorso all'ospedale di Udine è intensamente frequentato anche nelle ore notturne, con lunghe attese, mentre in qualche struttura satellite il personale in servizio può tranquillamente dormire".

"Se si vuole davvero consentire la continuità dell'eccellenza di un polo ospedaliero capace da solo di circa 43.000 ricoveri l'anno, un quinto del fabbisogno regionale, vanno create le condizioni perché in esso possano operare le migliori energie professionali, tra cui quasi 600 medici e 1.500 infermieri - precisa il consigliere UDC - con la chiarezza di ruolo e di mandato. Il polo ospedaliero di Udine è parte del sistema ospedaliero regionale e si rapporta sinergicamente con gli ospedali di rete, senza alcuna gerarchia gestionale nei confronti degli stessi".

"Per questa prospettiva, fondamentale è la direzione della nuova struttura unificata che si intende costituire che deve essere individuata quanto prima, con alcune caratteristiche precise - conclude il capogruppo UDC - per evitare salti nel buio. Deve essere persona che conosca bene gli attori del polo udinese, per capire sia il mondo ospedaliero che quello universitario. Ma soprattutto dovrà essere espressione della Regione che è unico responsabile dei livelli di assistenza, mentre l'Università deve continuare ad assicurare l'alto livello della didattica e della ricerca che ha portato la facoltà di Medicina di Udine ai primi posti in Italia".