III Comm: illustrate proposte di legge della CdL su famiglia
(ACON) Trieste, 07 set - AB - La III Commissione del Consiglio
regionale, presieduta da Nevio Alzetta (DS), ha costituito un
comitato ristretto che inizierà a lavorare sulle diverse proposte
di legge sulla famiglia quando anche Intesa Democratica avrà
depositato la sua. La coalizione di maggioranza, con lo stesso
Alzetta e con Sergio Lupieri (Margh), si è impegnata a farlo
entro la fine di settembre.
E' questo il risultato della riunione della Commissione che, alla
ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, ha sentito intanto
l'illustrazione dei provvedimenti della Casa delle Libertà.
Roberto Molinaro (UDC) ha evidenziato come la proposta di legge -
in 30 articoli - che porta anche la firma di Gina Fasan (UDC) e
Maurizio Salvador (Misto), punti ad assicurare certezza di
sostegni alle famiglie con figli, con speciale riferimento a
quelle unite dal vincolo del matrimonio. La filosofia che guida
gli interventi è di considerare più importante come si andranno
ad attuare rispetto a che cosa si farà, stante anche la
mutevolezza e l'evoluzione dei bisogni delle famiglie.
Tra le novità vi è il superamento definitivo degli assegni di
natalità regionali, di alto costo e di scarsa efficacia, stante
anche la presenza dell'incentivo statale, e le linee di
intervento per le famiglie numerose. Il dato finanziario è che
tutti gli interventi dovrebbero fare riferimento al fondo
regionale per la famiglia, la cui dotazione dovrebbe essere pari
all'1 % del bilancio regionale.
La legge è strutturata con norme a sostegno della formazione
della famiglia, alle scelte di paternità, maternità, cura ed
educazione, alla promozione della qualità del tempo per la
famiglia, al riconoscimento e alla promozione
dell'associazionismo familiare e alla programmazione e alla
verifica delle politiche per la famiglia.
La legge sulla famiglia, ha concluso Molinaro, dovrà avere un
percorso diverso e anticipato rispetto a quella sul welfare.
Su questo punto si è trovato subito d'accordo Massimo Blasoni,
che ha illustrato la proposta del gruppo di Forza Italia. Intesa
Democratica, ha puntualizzato Alzetta, è invece assolutamente
intenzionata a concludere prima il provvedimento sui servizi
sociali.
Blasoni ha parlato di famiglia come di un problema politico,
perché c'è grande difficoltà a trattare l'argomento e a
legiferare di conseguenza. Se infatti oggi si affronta la
questione, ha aggiunto, è perché la Casa delle Libertà si è
appellata al Regolamento, sennò la maggioranza avrebbe comunque
spostato i tempi data l'enorme difficoltà di coesione al suo
interno, che si palesa proprio su temi importanti come questo e
si nasconde invece dietro leggi spot.
Accuse queste che Alzetta ha subito respinto al mittente
ricordando come in Aula la maggioranza avrebbe potuto bocciare i
provvedimenti delle opposizioni e chiudere la partita, a termini
regolamentari, per sei mesi. Intesa Democratica ha invece voluto
che si tornasse in Commissione proprio per avviare il confronto
sviluppandolo nella sede più idonea, senza perdite di tempo.
Tornando alla legge, a giudizio di Blasoni è giusto e necessario
sostenere e valorizzare la famiglia, quella fondata sul
matrimonio, la procreazione responsabile, tutelare la maternità,
le adozioni internazionali oggi così difficili se non
impossibili. Ma l'impianto predisposto da Forza Italia - 21
articoli - si propone anche di rimuovere gli ostacoli in ambito
abitativo, lavorativo, economico e individua iniziative di
solidarietà per le famiglie che al loro interno hanno persone
disabili.
Si facciano le audizioni e la discussione in Commissione, ha
concluso Blasoni rivolgendosi alla maggioranza. Se poi volete
modificare la legge, bocciarla, fatelo pure, ma non sottraetevi
al confronto in Aula e soprattutto non impediteci con espedienti
regolamentari di sostenere le nostre idee.
Paolo Panontin (Misto) ha infine presentato la proposta che lo
vede primo firmatario assieme a tutti i consiglieri della Lega
Nord.
A livello nazionale molte cose sono state fatte. Tenuto conto
della loro esistenza, la proposta, ha sottolineato Panontin,
affronta in maniera sistematica ed efficace la prima e la più
importante esigenza della famiglia, quella di esistere. Da qui
nasce la scelta del titolo, un po' originale: "Interventi per la
genitorialità: PROGETTO 0-3", che ha come obiettivo principale
quello di incentivare la natalità attraverso una serie di
strumenti che intervengono nella fascia di età più delicata del
bambino, delicata in termini educativi, di richieste di
attenzione e di cure, delicata per la maggiore difficoltà nella
conciliazione delle esigenze familiari con quelle lavorative.
Si è preferito il termine genitorialità al posto di natalità
perché esprime un concetto più dinamico e positivo, facendo
riferimento al rapporto sociale fondamentale nella struttura
della famiglia e non solo al semplice momento della nascita.
Questa impostazione di fondo è analoga a quella che ha ispirato
in Francia il "pacchetto famiglia", il cosiddetto PAJE -
prestazione di accoglienza del bambino piccolo.
Il provvedimento è formato da 12 articoli e contiene interventi
alla famiglia in quanto tale, presta attenzione a quelle numerose
e con redditi bassi attraverso l'istituzione della "Carta
famiglia" escludendo quelle con redditi elevati. Gli aiuti sono
diretti ad agevolare la coppia e, a maggior ragione, il genitore
solo, nella scelta fra gli impegni lavorativi e quelli familiari.
Inoltre, vi è il riconoscimento del concepito quale componente a
tutti gli effetti della famiglia, l'equiparazione dell'adozione
di un bambino alla nascita di un figlio, la libertà di scelta
alle famiglie rispetto ai servizi per la prima infanzia.
Al termine delle illustrazioni, il consigliere di AN Adriano
Ritossa ha chiesto che per una migliore trattazione dei
provvedimenti siano recuperati anche i dati relativi ai
censimenti della popolazione regionale del 1991 e del 2001,
nonché quelli disponibili per il 2005, presi nel loro complesso e
divisi per Comuni.