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Tesini e Iacop con partecipanti a stage Irse

08.09.2005
15:25
(ACON) Trieste, 08 set - AB - I giovani laureati, una trentina, che provengono da tutta Europa e che stanno frequentando uno stage formativo a Pordenone, ospiti dell'Irse (Istituto regionale di studi europei), sono stati accolti in Consiglio regionale dal presidente Alessandro Tesini e dall'assessore agli affari europei Franco Iacop, che ha portato il saluto della Giunta.

Attraverso l'Irse, ha detto Iacop, da un gran numero di anni è stato possibile, con la condivisione delle esperienze giovanili di tutta Europa, costruire questa rete di relazioni fondamentale per l'avvenire dei nostri Paesi, ma soprattutto per l'avvenire dei giovani europei e per avviare possibilità di sviluppo comuni.

La vostra presenza, che non è solo determinata da ragioni di studio, ha aggiunto Iacop, ben si inserisce nella vocazione internazionale del Friuli Venezia Giulia, che sta crescendo nella nuova dimensione determinata dall'allargamento dell'Ue, dai processi di adesione e di crescita di quello spazio di collaborazione che in questi ultimi anni è stato reso possibile dalle mutate condizioni geopolitiche.

Di un tema di grande attualità come il welfare in rapporto allo sviluppo tecnologico ha invece parlato il presidente Tesini, che in una sorta di lezione sui valori fondanti e i nuovi traguardi del Friuli Venezia Giulia è partito da alcune considerazioni di ampio respiro sull'Europa, entità che "non può rimanere un sogno ma deve produrre risultati", senza la quale sarebbe però difficile, se non impossibile (e la storia lo dimostra), raggiungere obiettivi importanti che si chiamano libertà, pace, democrazia, ma anche stabilità e sicurezza.

E' fuor di dubbio che in questa Europa è di fondamentale importanza il ruolo delle Regioni, specie quelle che godono di particolari forme di autonomia, in quanto sono le entità territoriali più vicine ai cittadini avendo possibilità di manovra sia legislativa che amministrativa, pur nei limiti posti dai vari Stati.

Venendo alla questione principale, Tesini ha ricordato che vent'anni fa anche in Italia e in Friuli Venezia Giulia ci si chiedeva se fosse meglio dare priorità all'economia o ai servizi sociali e, all'epoca, la risposta fu orientata verso l'economia, nella convinzione che fosse in grado di creare quel benessere al quale aspira la società. Da allora, nella nostra regione sono stati raggiunti standard eccellenti in settori quali sanità e istruzione, mentre bisogna recuperare situazioni deficitarie, su tutte le politiche ambientali.

Il Friuli Venezia Giulia, pur in un momento di generale stanchezza, può contare su condizioni sociali e di benessere che la pongono nella fascia medio-alta su scala nazionale ed europea. E allora, ha chiesto Tesini ai giovani, cosa fareste per mantenere per i vostri cittadini queste condizioni che vedono una buona sanità, adeguati servizi sociali, un tasso di disoccupazione accettabile, una positivo rapporto tra domanda e offerta di lavoro?

La risposta data da Tesini è che le pubbliche istituzioni sono sollecitate da due esigenze: puntare a un aumento della ricchezza e a una sua diversa redistribuzione. Considerato quindi che la crescita economica è la vera priorità, bisogna anche capire che per governare le situazioni di crisi servono politiche di riequilibrio nei confronti delle fasce sociali più deboli e di chi si trova improvvisamente fuori dal mercato del lavoro.

Così, per arrivare come faremo nei prossimi mesi a un sistema di welfare adeguato, bisognerà potenziare strumenti - formazione, occupazione, servizi, accoglienza, accompagnamento, tutorato - e risorse umane che consentano alle famiglie e a chi vive momenti di difficoltà occupazionale o di disagio sociale di accedere a forme di intervento volte a un rapido reinserimento nell'ambito della società.

Dal punto di vista economico, bisognerà concentrare gli sforzi per favorire le condizioni di consolidamento della struttura imprenditoriale regionale basata essenzialmente sul manifatturiero, alla quale potranno affiancarsi forme di diversificazione del sistema economico, a partire da un settore turistico pensato in modo diverso. Per far questo, i bilanci regionali dei prossimi anni dovranno attuare scelte ben precise e mirate all'obiettivo da raggiungere.

Tesini ha concluso riallacciando il suo ragionamento con quanto aveva espresso sull'Europa. Questa crescita - ha affermato - deve inserirsi in un più ampio "modello europeo", perché non è pensabile presentarsi alla competizione del mercato globale come Regioni o come Stati quando dall'altra parte troviamo i colossi asiatici e americani che hanno un tasso di crescita e di produttività superiori ai nostri.

(foto in e-mail; immagini alle tv)