Tesini e Iacop con partecipanti a stage Irse
(ACON) Trieste, 08 set - AB - I giovani laureati, una trentina,
che provengono da tutta Europa e che stanno frequentando uno
stage formativo a Pordenone, ospiti dell'Irse (Istituto regionale
di studi europei), sono stati accolti in Consiglio regionale dal
presidente Alessandro Tesini e dall'assessore agli affari europei
Franco Iacop, che ha portato il saluto della Giunta.
Attraverso l'Irse, ha detto Iacop, da un gran numero di anni è
stato possibile, con la condivisione delle esperienze giovanili
di tutta Europa, costruire questa rete di relazioni fondamentale
per l'avvenire dei nostri Paesi, ma soprattutto per l'avvenire
dei giovani europei e per avviare possibilità di sviluppo comuni.
La vostra presenza, che non è solo determinata da ragioni di
studio, ha aggiunto Iacop, ben si inserisce nella vocazione
internazionale del Friuli Venezia Giulia, che sta crescendo nella
nuova dimensione determinata dall'allargamento dell'Ue, dai
processi di adesione e di crescita di quello spazio di
collaborazione che in questi ultimi anni è stato reso possibile
dalle mutate condizioni geopolitiche.
Di un tema di grande attualità come il welfare in rapporto allo
sviluppo tecnologico ha invece parlato il presidente Tesini, che
in una sorta di lezione sui valori fondanti e i nuovi traguardi
del Friuli Venezia Giulia è partito da alcune considerazioni di
ampio respiro sull'Europa, entità che "non può rimanere un sogno
ma deve produrre risultati", senza la quale sarebbe però
difficile, se non impossibile (e la storia lo dimostra),
raggiungere obiettivi importanti che si chiamano libertà, pace,
democrazia, ma anche stabilità e sicurezza.
E' fuor di dubbio che in questa Europa è di fondamentale
importanza il ruolo delle Regioni, specie quelle che godono di
particolari forme di autonomia, in quanto sono le entità
territoriali più vicine ai cittadini avendo possibilità di
manovra sia legislativa che amministrativa, pur nei limiti posti
dai vari Stati.
Venendo alla questione principale, Tesini ha ricordato che
vent'anni fa anche in Italia e in Friuli Venezia Giulia ci si
chiedeva se fosse meglio dare priorità all'economia o ai servizi
sociali e, all'epoca, la risposta fu orientata verso l'economia,
nella convinzione che fosse in grado di creare quel benessere al
quale aspira la società. Da allora, nella nostra regione sono
stati raggiunti standard eccellenti in settori quali sanità e
istruzione, mentre bisogna recuperare situazioni deficitarie, su
tutte le politiche ambientali.
Il Friuli Venezia Giulia, pur in un momento di generale
stanchezza, può contare su condizioni sociali e di benessere che
la pongono nella fascia medio-alta su scala nazionale ed europea.
E allora, ha chiesto Tesini ai giovani, cosa fareste per
mantenere per i vostri cittadini queste condizioni che vedono una
buona sanità, adeguati servizi sociali, un tasso di
disoccupazione accettabile, una positivo rapporto tra domanda e
offerta di lavoro?
La risposta data da Tesini è che le pubbliche istituzioni sono
sollecitate da due esigenze: puntare a un aumento della ricchezza
e a una sua diversa redistribuzione. Considerato quindi che la
crescita economica è la vera priorità, bisogna anche capire che
per governare le situazioni di crisi servono politiche di
riequilibrio nei confronti delle fasce sociali più deboli e di
chi si trova improvvisamente fuori dal mercato del lavoro.
Così, per arrivare come faremo nei prossimi mesi a un sistema di
welfare adeguato, bisognerà potenziare strumenti - formazione,
occupazione, servizi, accoglienza, accompagnamento, tutorato - e
risorse umane che consentano alle famiglie e a chi vive momenti
di difficoltà occupazionale o di disagio sociale di accedere a
forme di intervento volte a un rapido reinserimento nell'ambito
della società.
Dal punto di vista economico, bisognerà concentrare gli sforzi
per favorire le condizioni di consolidamento della struttura
imprenditoriale regionale basata essenzialmente sul
manifatturiero, alla quale potranno affiancarsi forme di
diversificazione del sistema economico, a partire da un settore
turistico pensato in modo diverso. Per far questo, i bilanci
regionali dei prossimi anni dovranno attuare scelte ben precise e
mirate all'obiettivo da raggiungere.
Tesini ha concluso riallacciando il suo ragionamento con quanto
aveva espresso sull'Europa. Questa crescita - ha affermato - deve
inserirsi in un più ampio "modello europeo", perché non è
pensabile presentarsi alla competizione del mercato globale come
Regioni o come Stati quando dall'altra parte troviamo i colossi
asiatici e americani che hanno un tasso di crescita e di
produttività superiori ai nostri.
(foto in e-mail; immagini alle tv)