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AN: stabile regionale a Gorizia, revocare la concessione

14.09.2005
11:42
(ACON) Trieste, 14 set - COM/AB - Il Gruppo consiliare regionale di AN ha presentato una dettagliata interrogazione alla Giunta in merito alla vicenda dello stabile regionale di Gorizia che è attualmente concesso in comodato a quel Comune e che viene utilizzato in sub-concessione. All'interno dello stesso, senza alcuna misura di sicurezza e in uno stato di inagibilità, affermano i consiglieri Luca Ciriani, Paolo Ciani, Bruno Di Natale, Sergio Dressi e Adriano Ritossa, si svolgono attività che richiamano molte persone. L'immobile, ricordano, dovrà essere reso alla Regione il 30 giugno del prossimo anno in quanto è destinato a diventare sede del Corpo forestale regionale e dovrà quindi essere sottoposto a notevoli lavori di adeguamento, ristrutturazione e rifacimento.

I consiglieri di AN vogliono innanzitutto sapere se l'Amministrazione regionale è informata della situazione e, a fronte di quello che ritengono un perdurante stato di illegalità, se è sua intenzione chiedere informazioni al Comune di Gorizia che ha ricevuto lo stabile in comodato; inoltre, ritengono opportuno che il Comune provveda allo sgombero dello stabile che si arrivi alla rescissione della concessione a titolo gratuito firmata con lo stesso, per le gravissime inadempienze operate dall'Ente o da chi adesso ne dispone in sub-concessione.

Ciriani, Ciani, Di Natale, Dressi e Ritossa invitano inoltre la Giunta a verificare tutta la serie di azioni, a loro giudizio illegali e illegittime dal punto di vista autorizzativo ed edilizio, che si sono svolte nello stabile a partire dal momento di consegna dello stesso, fatto peraltro suffragato dal primo sequestro giudiziario operato quest'anno. I consiglieri di AN sono anche convinti che l'eventuale verificarsi di incidenti o di infortuni all'interno dello stesso potrebbe prefigurare l'ipotesi di essere chiamati in causa per "omessa vigilanza" di una struttura di proprietà. Infine, gli interroganti vogliono avere conferma che l'allacciamento idrico e l'erogazione dell'acqua sia effettuata grazie a un vecchio contratto ancora in essere intestato alla Regione Friuli Venezia Giulia e che non è mai stato disdetto. In caso contrario, chiedono copia della disdetta.