AN: stabile regionale a Gorizia, revocare la concessione
(ACON) Trieste, 14 set - COM/AB - Il Gruppo consiliare
regionale di AN ha presentato una dettagliata interrogazione alla
Giunta in merito alla vicenda dello stabile regionale di Gorizia
che è attualmente concesso in comodato a quel Comune e che viene
utilizzato in sub-concessione. All'interno dello stesso, senza
alcuna misura di sicurezza e in uno stato di inagibilità,
affermano i consiglieri Luca Ciriani, Paolo Ciani, Bruno Di
Natale, Sergio Dressi e Adriano Ritossa, si svolgono attività che
richiamano molte persone. L'immobile, ricordano, dovrà essere
reso alla Regione il 30 giugno del prossimo anno in quanto è
destinato a diventare sede del Corpo forestale regionale e dovrà
quindi essere sottoposto a notevoli lavori di adeguamento,
ristrutturazione e rifacimento.
I consiglieri di AN vogliono innanzitutto sapere se
l'Amministrazione regionale è informata della situazione e, a
fronte di quello che ritengono un perdurante stato di illegalità,
se è sua intenzione chiedere informazioni al Comune di Gorizia
che ha ricevuto lo stabile in comodato; inoltre, ritengono
opportuno che il Comune provveda allo sgombero dello stabile che
si arrivi alla rescissione della concessione a titolo gratuito
firmata con lo stesso, per le gravissime inadempienze operate
dall'Ente o da chi adesso ne dispone in sub-concessione.
Ciriani, Ciani, Di Natale, Dressi e Ritossa invitano inoltre la
Giunta a verificare tutta la serie di azioni, a loro giudizio
illegali e illegittime dal punto di vista autorizzativo ed
edilizio, che si sono svolte nello stabile a partire dal momento
di consegna dello stesso, fatto peraltro suffragato dal primo
sequestro giudiziario operato quest'anno. I consiglieri di AN
sono anche convinti che l'eventuale verificarsi di incidenti o di
infortuni all'interno dello stesso potrebbe prefigurare l'ipotesi
di essere chiamati in causa per "omessa vigilanza" di una
struttura di proprietà. Infine, gli interroganti vogliono avere
conferma che l'allacciamento idrico e l'erogazione dell'acqua sia
effettuata grazie a un vecchio contratto ancora in essere
intestato alla Regione Friuli Venezia Giulia e che non è mai
stato disdetto. In caso contrario, chiedono copia della disdetta.