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AN: Pramollo, interrogazione Ritossa e 1,56 kg di allegati

20.09.2005
13:32
(ACON) Trieste, 20 set - COM/AB - Due cartelle di interrogazione, con un chilo e mezzo di documentazione in allegato. Adriano Ritossa, consigliere regionale di AN, non ha voluto far mancar niente alla sua sollecitazione alla Giunta sullo stato geologico del Passo Pramollo e la situazione dei finanziamenti, che al momento non gli risultano ancora concessi. Il blocco di allegati comprende la cartografia relativa alle frane in essere nella zona e proviene dalla presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per i servizi tecnici nazionali-Servizio geologico, a cui si aggiungono due quadri sinottici dei dissesti editi dal Servizio geologico regionale.

Prima di parlare di grandi progetti sovra nazionali relativi al Pramollo, chiede Ritossa, è stato effettuato un severo controllo sulle caratteristiche del suolo e delle condizioni idrogeologiche?

Bisogna, infatti, conoscere i dati specifici, fisici e antropici, del territorio su cui si interviene per tutta una serie di motivi: definire gli obiettivi degli interventi, fare una selezione delle priorità, prevedere l'efficacia, controllare gli esiti. Sennò aggiunge, le conseguenze di ogni mancato riscontro tra conoscenza del reale e ipotesi progettuali si pagano, nella sfera accademica con fughe nell'utopia, in quella pratica in termini di spreco di spazio e distruzione di risorse.

Ritossa si dice preoccupato delle continue ipotesi di collegamento da Pontebba o da Studena Bassa verso il Pramollo, stante il fatto che, in base alla cartografia, la fragilità del territorio è particolarmente accentuata, con continui movimenti franosi, già noti per altro durante la prima Guerra mondiale, tanto che il Genio italiano costruì una strada militare per raggiungere il Passo piuttosto sull'altro versante e sotto il tiro nemico.

Ingenti fondi pubblici sono stati utilizzati per realizzare la galleria parzialmente franata o per mettere in un minimo di sicurezza l'attuale strada di accesso. L'impianto funiviario, alternativo all'attuale tracciato stradale, anche se realizzato su piloni posti in zone geologicamente compatte, per motivi di sicurezza dovrebbe prevedere una viabilità di servizio che rischia sempre di toccare qualche area franosa.

Ritossa invita quindi alla prudenza prima di effettuare ulteriori investimenti sulla viabilità di quell'area e a verificare non solo il progetto, ma anche l'effettiva compartecipazione alle spese della parte carinziana.