AN: Pramollo, interrogazione Ritossa e 1,56 kg di allegati
(ACON) Trieste, 20 set - COM/AB - Due cartelle di
interrogazione, con un chilo e mezzo di documentazione in
allegato. Adriano Ritossa, consigliere regionale di AN, non ha
voluto far mancar niente alla sua sollecitazione alla Giunta
sullo stato geologico del Passo Pramollo e la situazione dei
finanziamenti, che al momento non gli risultano ancora concessi.
Il blocco di allegati comprende la cartografia relativa alle
frane in essere nella zona e proviene dalla presidenza del
Consiglio dei Ministri-Dipartimento per i servizi tecnici
nazionali-Servizio geologico, a cui si aggiungono due quadri
sinottici dei dissesti editi dal Servizio geologico regionale.
Prima di parlare di grandi progetti sovra nazionali relativi al
Pramollo, chiede Ritossa, è stato effettuato un severo controllo
sulle caratteristiche del suolo e delle condizioni
idrogeologiche?
Bisogna, infatti, conoscere i dati specifici, fisici e antropici,
del territorio su cui si interviene per tutta una serie di
motivi: definire gli obiettivi degli interventi, fare una
selezione delle priorità, prevedere l'efficacia, controllare gli
esiti. Sennò aggiunge, le conseguenze di ogni mancato riscontro
tra conoscenza del reale e ipotesi progettuali si pagano, nella
sfera accademica con fughe nell'utopia, in quella pratica in
termini di spreco di spazio e distruzione di risorse.
Ritossa si dice preoccupato delle continue ipotesi di
collegamento da Pontebba o da Studena Bassa verso il Pramollo,
stante il fatto che, in base alla cartografia, la fragilità del
territorio è particolarmente accentuata, con continui movimenti
franosi, già noti per altro durante la prima Guerra mondiale,
tanto che il Genio italiano costruì una strada militare per
raggiungere il Passo piuttosto sull'altro versante e sotto il
tiro nemico.
Ingenti fondi pubblici sono stati utilizzati per realizzare la
galleria parzialmente franata o per mettere in un minimo di
sicurezza l'attuale strada di accesso. L'impianto funiviario,
alternativo all'attuale tracciato stradale, anche se realizzato
su piloni posti in zone geologicamente compatte, per motivi di
sicurezza dovrebbe prevedere una viabilità di servizio che
rischia sempre di toccare qualche area franosa.
Ritossa invita quindi alla prudenza prima di effettuare ulteriori
investimenti sulla viabilità di quell'area e a verificare non
solo il progetto, ma anche l'effettiva compartecipazione alle
spese della parte carinziana.