UDC: Molinaro, situazione ospedale di Udine
(ACON) Trieste, 23 set - COM/AB - "E' necessario che
all'Ospedale S. Maria della Misericordia di Udine ci sia
chiarezza di prospettive e di questa sia data esauriente
informazione agli operatori per ristabilire un clima aziendale
adeguato e affrontare la stagione autunno-inverno che vedrà
sicuramente un aggravio di lavoro in particolare nell'area
medica, ma soprattutto in quella nella quale si attueranno le
azioni preordinate all'unificazione con il Policlinico
universitario, per le quali è d'obbligo la gradualità. Il
cambiamento, di medio periodo, deve assicurare continuità e
qualificazione delle prestazioni ai cittadini, ma anche
condizioni di lavoro sostenibili per gli operatori".
Prende così posizione il capogruppo UDC in Consiglio regionale,
Roberto Molinaro, sulla situazione presso l'importante struttura
sanitaria, da alcune settimane all'attenzione dei mezzi di
comunicazione.
"Sorprende che alle reiterate prese di posizione pubbliche delle
organizzazioni sindacali CISL e NURSIND e delle RSU interna non
ci sia stata una pubblica risposta da parte della direzione
aziendale, ingenerando ulteriori incomprensioni tra le diverse
categorie degli operatori - precisa l'esponente centrista - con
una situazione che porta al perpetuarsi di un logoramento delle
normali relazioni interne, con ricadute negative sulle
potenzialità della struttura".
"Destano infatti non poche preoccupazioni la difficile ripresa di
talune attività dopo le ferie, con un funzionamento a regime
ancora non raggiunto - sottolinea il capogruppo UDC - ma
soprattutto il mancato avvio di alcune opportunità di ricovero
per le post-acuzie, strategiche per un alleggerimento del carico
assistenziale nei reparti".
"Colpisce, in proposito, l'affermazione che il 27% del personale
dipendente della struttura è in possesso di parziali inidoneità
al lavoro, in quanto ciò costituisce un forte vincolo
all'organizzazione del lavoro stesso - precisa ulteriormente
Molinaro - situazione che deve essere quanto prima riconsiderata,
sia per le origini, sia nella sua consistenza qualitativa, con
una opportuna revisione delle singole situazioni, dal momento che
le risorse umane non possono essere considerate in astratto e
solo numericamente, ma per la loro effettiva disponibilità".
"C'è da augurarsi - conclude Molinaro - che la direzione
aziendale in primis, e la Regione per quanto di competenza,
riservino alla situazione di Udine un'attenzione non formale, dal
momento che la non tempestiva soluzione dei problemi che stanno
emergendo rischia di compromettere la funzionalità futura del più
grande centro di erogazione di prestazioni ospedaliere del Friuli
Venezia Giulia".