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UDC: Molinaro, situazione ospedale di Udine

23.09.2005
14:48
(ACON) Trieste, 23 set - COM/AB - "E' necessario che all'Ospedale S. Maria della Misericordia di Udine ci sia chiarezza di prospettive e di questa sia data esauriente informazione agli operatori per ristabilire un clima aziendale adeguato e affrontare la stagione autunno-inverno che vedrà sicuramente un aggravio di lavoro in particolare nell'area medica, ma soprattutto in quella nella quale si attueranno le azioni preordinate all'unificazione con il Policlinico universitario, per le quali è d'obbligo la gradualità. Il cambiamento, di medio periodo, deve assicurare continuità e qualificazione delle prestazioni ai cittadini, ma anche condizioni di lavoro sostenibili per gli operatori".

Prende così posizione il capogruppo UDC in Consiglio regionale, Roberto Molinaro, sulla situazione presso l'importante struttura sanitaria, da alcune settimane all'attenzione dei mezzi di comunicazione.

"Sorprende che alle reiterate prese di posizione pubbliche delle organizzazioni sindacali CISL e NURSIND e delle RSU interna non ci sia stata una pubblica risposta da parte della direzione aziendale, ingenerando ulteriori incomprensioni tra le diverse categorie degli operatori - precisa l'esponente centrista - con una situazione che porta al perpetuarsi di un logoramento delle normali relazioni interne, con ricadute negative sulle potenzialità della struttura".

"Destano infatti non poche preoccupazioni la difficile ripresa di talune attività dopo le ferie, con un funzionamento a regime ancora non raggiunto - sottolinea il capogruppo UDC - ma soprattutto il mancato avvio di alcune opportunità di ricovero per le post-acuzie, strategiche per un alleggerimento del carico assistenziale nei reparti".

"Colpisce, in proposito, l'affermazione che il 27% del personale dipendente della struttura è in possesso di parziali inidoneità al lavoro, in quanto ciò costituisce un forte vincolo all'organizzazione del lavoro stesso - precisa ulteriormente Molinaro - situazione che deve essere quanto prima riconsiderata, sia per le origini, sia nella sua consistenza qualitativa, con una opportuna revisione delle singole situazioni, dal momento che le risorse umane non possono essere considerate in astratto e solo numericamente, ma per la loro effettiva disponibilità".

"C'è da augurarsi - conclude Molinaro - che la direzione aziendale in primis, e la Regione per quanto di competenza, riservino alla situazione di Udine un'attenzione non formale, dal momento che la non tempestiva soluzione dei problemi che stanno emergendo rischia di compromettere la funzionalità futura del più grande centro di erogazione di prestazioni ospedaliere del Friuli Venezia Giulia".