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Tesini e Cosolini a convegno operatori assistenziali

24.09.2005
16:10
(ACON) Udine, 24 set - MPB - In una stagione in cui le risorse risultano sempre significativamente inferiori a quelle necessarie, non ci si può limitare a pensare a una ridistribuzione di quanto già c'è, ma occorre puntare su interventi che aumentino la ricchezza, proprio per poter mantenere gli standard di benessere sociale raggiunti.

Lo ha affermato con chiarezza il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini intervenendo a Udine (Teatro Nuovo) al convegno dal titolo "La forza di una presenza" con il quale Casa Serena - società di mutuo soccorso fondata a Roma nel 1963 per la formazione professionale di operatori del settore sociale, assistenziale e sociosanitario - ha celebrato i 25 anni di attività in Friuli Venezia Giulia. Al convegno è intervenuto anche l'assessore regionale al lavoro e formazione professionale Roberto Cosolini.

Dunque, mettere in moto un circuito virtuoso, investire su situazioni strategiche e produrre di più. Ma anche - ha insistito Tesini - integrare le politiche dell'istruzione con quelle della formazione e del lavoro.

La figura professionale di questi operatori, e i 25 anni disegnati dall'attività di Casa Serena, offrono uno spaccato molto interessante dell'evoluzione delle politiche dell'educazione, formazione e lavoro nella nostra regione e dei programmi di welfare delle nostre comunità - ha detto ancora Tesini sottolineando come Casa Serena sia un soggetto che della propria filosofia fa un valore che si aggiunge a una formazione motivata, competente e corrispondente ai bisogni prospettati dal mercato dell'economia, del lavoro e delle professioni. Un pezzo importante di quella rete di servizi territoriali avanzati che quotidianamente deve essere capace di rispondere a questioni concrete come l'integrazione tra pubblico e privato.

Concetti che si sono integrati con quelli espressi dall'assessore regionale alla formazione e lavoro Roberto Cosolini che nella sua relazione ha ricordato che gli attuali orientamenti tecnici e politici regionali sono tutti tesi a migliorare e qualificare la rete dei servizi sociosanitari, socioeducativi e del lavoro.

Siamo tutti impegnati a creare un welfare solidale e di responsabilità, fondato su un forte coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali economici e sociali - ha detto l'assessore - che vede protagonisti soprattutto i cittadini, non solo come semplici utenti e fruitori, ma anche come attori principali di un sistema sociale a servizio della collettività, e in questo in primis lo sono gli operatori sociali.

C'è una ineludibile correlazione tra quantità e qualità delle prestazioni nei servizi sociosanitari e qualità e quantità del personale addetto - ha affermato ancora Cosolini sottolineando che sono impensabili cambiamenti strutturali significativi senza tenere nel dovuto conto il fabbisogno formativo di figure come quelle degli operatori dell'assistenza di base.

L'organizzazione sul territorio di nuove tipologie di servizi presuppone uno stretto collegamento fra politica dei servizi e politica della formazione per un costante miglioramento delle professionalità degli operatori: una risposta in tal senso - ha ricordato ancora Cosolini - è stata data dalla Regione con l'attivazione della formazione dell'operatore unico per il settore sanitario e sociale, cui sono seguiti altri provvedimenti, specialmente nell'ultimo triennio: ad esempio quello relativo all'approvazione dell'ordinamento didattico che disciplina le misure compensative per il conseguimento della qualifica di operatore sociosanitario a seguito del quale sono stati autorizzati ormai circa 50 corsi.

Ricordando i 1800.000 euro stanziati per questi corsi nell'anno formativo 2004 -2005 Cosolini ha affermato che l'obiettivo è quello di completare tale processo di riqualificazione entro un paio d'anni.

Infine l'assessore ha sottolineato che la funzione di una agenzia formativa che svolge la propria azione a favore degli operatori di area sociale è anche quello di cogliere l'esistenza o l'assenza di connessioni tra i bisogni delle persone e del territorio e le possibili risposte istituzionali, anche in termini di sviluppo ed aumento della qualità delle prestazioni per individuare e delimitare il campo dell'intervento formativo proponibile.