CR: regolamento interno, dibattito generale (6)
(ACON) Trieste, 03 ott - MPB - Per Renzo Petris (DS) la
riscrittura del regolamento è stato un grosso lavoro mediato e
approfondito perché il testo fosse il più condiviso possibile: se
alcuni aspetti non convincono, le mediazioni sono possibili, nel
rispetto delle regole del gioco. Entrando nello specifico, Petris
ha affermato di non ritenere le coalizioni dei gruppi un punto
dirimente rispetto alla bontà del lavoro, essendo un'opportunità
e non un obbligo. La costruzione delle leggi e il procedimento
legislativo non sono solo una questione procedurale, poiché
conducono alla creazione di effetti durevoli: in questo si radica
il senso del comitato per la legislazione, del tempo di deposito
previsto per gli emendamenti - che va a vantaggio di tutti -
della prevista Commissione speciale. C'è anche un bilanciamento
dei poteri non solo tra Esecutivo e legislativo, ma anche tra
maggioranza e opposizione, e non sono banalità.
Secondo Roberto Molinaro (UDC) questo atto si colloca in un
divenire perché qualche regola non è ancora del tutto definita.
Abbiamo cercato di dare una maggiore incisività al procedimento
legislativo, cercando flessibilità e introducendo elementi di
garanzia. Miglioramenti sono possibili ed alcune cose vanno
spiegate, come quella che innova il numero dei consiglieri nei
gruppi - ha affermato sottolineando che in 15 Consigli regionali
su 20 in Italia sono presenti gruppi monocellulari e respingendo
demagogici riferimenti ad aumento di spese: questa previsione
come quella delle coalizioni vuole, fermo il mandato, portare in
Aula la rappresentanza politica, senza avallare trasformismi. Fra
le questioni da approfondire, la procedura e i pareri relativi
agli interventi dell'Assemblea delle autonomie locali e
l'articolazione delle Commissioni consiliari per quanto riguarda
la suddivisione delle materie.
Mirko Spacapan (Margh), affermando che i regolamenti sono fatti
per essere verificati nel tempo ed eventualmente cambiati nelle
parti non ritenute idonee, ha incentrato l'intervento sulla
possibilità dei gruppi minoritari di esprimersi nella propria
lingua anche all'interno dell'Ufficio di presidenza, dove
dovrebbero essere rappresentati, e ha anche auspicato che vi sia
la possibilità di gruppi unicellulari almeno per chi rappresenta
la minoranza linguistica. Una deroga da accogliere - ha detto
auspicando la possibilità di creare coalizioni consiliari anche
in base alle appartenenze linguistiche per proporre cose di tutto
rispetto a favore delle minoranze.
(segue)