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CR: regolamento interno, dibattito generale (6)

03.10.2005
16:59
(ACON) Trieste, 03 ott - MPB - Per Renzo Petris (DS) la riscrittura del regolamento è stato un grosso lavoro mediato e approfondito perché il testo fosse il più condiviso possibile: se alcuni aspetti non convincono, le mediazioni sono possibili, nel rispetto delle regole del gioco. Entrando nello specifico, Petris ha affermato di non ritenere le coalizioni dei gruppi un punto dirimente rispetto alla bontà del lavoro, essendo un'opportunità e non un obbligo. La costruzione delle leggi e il procedimento legislativo non sono solo una questione procedurale, poiché conducono alla creazione di effetti durevoli: in questo si radica il senso del comitato per la legislazione, del tempo di deposito previsto per gli emendamenti - che va a vantaggio di tutti - della prevista Commissione speciale. C'è anche un bilanciamento dei poteri non solo tra Esecutivo e legislativo, ma anche tra maggioranza e opposizione, e non sono banalità.

Secondo Roberto Molinaro (UDC) questo atto si colloca in un divenire perché qualche regola non è ancora del tutto definita. Abbiamo cercato di dare una maggiore incisività al procedimento legislativo, cercando flessibilità e introducendo elementi di garanzia. Miglioramenti sono possibili ed alcune cose vanno spiegate, come quella che innova il numero dei consiglieri nei gruppi - ha affermato sottolineando che in 15 Consigli regionali su 20 in Italia sono presenti gruppi monocellulari e respingendo demagogici riferimenti ad aumento di spese: questa previsione come quella delle coalizioni vuole, fermo il mandato, portare in Aula la rappresentanza politica, senza avallare trasformismi. Fra le questioni da approfondire, la procedura e i pareri relativi agli interventi dell'Assemblea delle autonomie locali e l'articolazione delle Commissioni consiliari per quanto riguarda la suddivisione delle materie.

Mirko Spacapan (Margh), affermando che i regolamenti sono fatti per essere verificati nel tempo ed eventualmente cambiati nelle parti non ritenute idonee, ha incentrato l'intervento sulla possibilità dei gruppi minoritari di esprimersi nella propria lingua anche all'interno dell'Ufficio di presidenza, dove dovrebbero essere rappresentati, e ha anche auspicato che vi sia la possibilità di gruppi unicellulari almeno per chi rappresenta la minoranza linguistica. Una deroga da accogliere - ha detto auspicando la possibilità di creare coalizioni consiliari anche in base alle appartenenze linguistiche per proporre cose di tutto rispetto a favore delle minoranze.

(segue)