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CR: regolamento interno, dibattito generale (7)

03.10.2005
17:02
(ACON) Trieste, 03 ott - RC - Maurizio Salvador (Misto) ha affermato che dopo 41 anni ci sono effettivamente le condizioni per rivedere il regolamento vigente, ma questo in esame è fatto in assenza della nuova legge elettorale regionale e all'alba di una nuova legge elettorale di cui si sta dotando il Parlamento. Quanto all'articolo 10 (costituzione dei gruppi consiliari), perché - ha chiesto - agganciare la possibilità di costituire un gruppo con due consiglieri solo se appartenenti ad una formazione politica presente in Parlamento? Perché non essere più autonomi?

Per Giancarlo Tonutti (Margh), non si è perso tempo nel preparare il nuovo documento per l'Aula, ovvero un regolamento attraverso il quale il Consiglio legiferi al meglio e dia prodotti all'altezza delle esigenze del tempo, rispettando la rappresentanza dei cittadini. E' vero che il discorso sarà ripreso con la nuova legge elettorale, ma si dovrebbe abbandonare la strada della tattica, così come la troppa forma, a scapito della sostanza. La politica deve tornare al suo ruolo, che è anche quello di prevedere il futuro.

Adriano Ritossa (AN) ha rimarcato la necessità di rafforzare le garanzie per la minoranza, che non si può limitare ad una valutazione degli argomenti da trattare, ma deve avere la possibilità di intervenire in modo qualificato sul procedimento di indirizzo, sul controllo, sull'informazione all'esterno dei lavori del Consiglio. Una Commissione speciale di controllo dell'attività deve esistere, controllo che non può essere solo demagogia. Non dobbiamo rischiare di produrre un nuovo regolamento che, in seguito, dovrà essere rimaneggiato più volte.

Ciò che abbiamo pattuito con la Giunta per il regolamento, noi non lo modificheremo - così il capogruppo di Forza Italia, Isidoro Gottardo. Il nostro resterà un voto favorevole, pur nella consapevolezza che si tratta di un compromesso. Quanto al costo della politica, non siamo dei santi, ma rispetto ad altre Regioni siamo tra i pochi che lo contengono. Il regolamento avrebbe potuto calcare di più sul bipolarismo (ad esempio con il portavoce della minoranza e della maggioranza), ma passare dal diritto individuale al dato della coalizione è già un segnale in tal senso. Necessario, però, è scrivere in modo univoco che i seggi per i due schieramenti sono separati.

(segue)