CR: regolamento interno, dibattito generale (7)
(ACON) Trieste, 03 ott - RC - Maurizio Salvador (Misto) ha
affermato che dopo 41 anni ci sono effettivamente le condizioni
per rivedere il regolamento vigente, ma questo in esame è fatto
in assenza della nuova legge elettorale regionale e all'alba di
una nuova legge elettorale di cui si sta dotando il Parlamento.
Quanto all'articolo 10 (costituzione dei gruppi consiliari),
perché - ha chiesto - agganciare la possibilità di costituire un
gruppo con due consiglieri solo se appartenenti ad una formazione
politica presente in Parlamento? Perché non essere più autonomi?
Per Giancarlo Tonutti (Margh), non si è perso tempo nel preparare
il nuovo documento per l'Aula, ovvero un regolamento attraverso
il quale il Consiglio legiferi al meglio e dia prodotti
all'altezza delle esigenze del tempo, rispettando la
rappresentanza dei cittadini. E' vero che il discorso sarà
ripreso con la nuova legge elettorale, ma si dovrebbe abbandonare
la strada della tattica, così come la troppa forma, a scapito
della sostanza. La politica deve tornare al suo ruolo, che è
anche quello di prevedere il futuro.
Adriano Ritossa (AN) ha rimarcato la necessità di rafforzare le
garanzie per la minoranza, che non si può limitare ad una
valutazione degli argomenti da trattare, ma deve avere la
possibilità di intervenire in modo qualificato sul procedimento
di indirizzo, sul controllo, sull'informazione all'esterno dei
lavori del Consiglio. Una Commissione speciale di controllo
dell'attività deve esistere, controllo che non può essere solo
demagogia. Non dobbiamo rischiare di produrre un nuovo
regolamento che, in seguito, dovrà essere rimaneggiato più volte.
Ciò che abbiamo pattuito con la Giunta per il regolamento, noi
non lo modificheremo - così il capogruppo di Forza Italia,
Isidoro Gottardo. Il nostro resterà un voto favorevole, pur nella
consapevolezza che si tratta di un compromesso. Quanto al costo
della politica, non siamo dei santi, ma rispetto ad altre Regioni
siamo tra i pochi che lo contengono. Il regolamento avrebbe
potuto calcare di più sul bipolarismo (ad esempio con il
portavoce della minoranza e della maggioranza), ma passare dal
diritto individuale al dato della coalizione è già un segnale in
tal senso. Necessario, però, è scrivere in modo univoco che i
seggi per i due schieramenti sono separati.
(segue)