CR: mozione CPTA Gradisca, dibattito (7)
(ACON) Trieste, 05 ott - RC - Adriano Ritossa ha ricordato la
contrarietà di AN ai CPTA sin dall'inizio, diversamente dal
centro-sinistra che ha cambiato rotta, dopo essere stato l'autore
della legge che li ha istituiti, ovvero la Turco-Napolitano.
Siete dei demagoghi di professione - ha accusato i consiglieri
della maggioranza - e io personalmente avviserò la popolazione
chi, in prima battuta, era stato a volere il CPTA.
Mauro Travanut (DS) ha riconosciuto una cerca contraddizione tra
quanto si affermava negli anni '90 e quanto si dice oggi, ma
perché le situazioni sono mutate. Oggi l'Europa - ha detto - è
più ampia e tenta di far intervenire una realtà più asiatica (lo
dimostra l'apertura alla Turchia), quindi se si cambiano gli
spazi non è possibile non cambiare le politiche. La nostra realtà
è particolare e una di quelle strutture non può essere costruita
in Friuli Venezia Giulia.
Isidoro Gottardo (FI) ha riconosciuto la coerenza del PRC
nell'essere sempre stato contrario a tutte le politiche prese nei
confronti degli immigrati, anche alla Turco-Napolitan e ai
trattati europei, ma la sinistra nel suo insieme non è
altrettanto coerente e Forza Italia non prenderà parte al voto
perché non intende sottostare alla sceneggiata che serve alla
maggioranza per far quadrare un cerchio. L'assessore Antonaz - ha
ricordato Gottardo - ha detto che i CPTA sono lager, il
presidente Illy (che ora è assente) lo ha smentito dicendo che
non lo sono e comunque sono previsti dal trattato di Schengen
firmato dall'Italia, perciò li dobbiamo accettare.
Maurizio Paselli (Citt) ha affermato che l'emergenza immigrazione
clandestina è mutata negli ultimi anni e il confine si è spostato
a Est. Si è poi chiesto quanti dei consiglieri abbiano
effettivamente visto com'è fatto un CPTA, se debba
necessariamente esserci un muraglione come in un carcere, con tre
pattuglie che effettuano controlli 24 ore su 24. Inoltre,
Gradisca è una cittadina che non ha le capacità sociali di
rispondere a un impatto del genere. Il problema non può essere
risolto con la politica del filo spinato e del calcestruzzo, o
con una politica di polizia.
Scelte gravi, per Fulvio Follegot (LN), quelle del
centro-sinistra perché non si può far finta che gli immigrati
clandestini non siano quelli che causano più del 40% dei reati
sul nostro territorio e in Italia, e il motivo è semplice: in
qualche modo devono trovare le risorse per sopravvivere. I Centri
di accoglienza vanno migliorati, resi meno pesati, ma per gli
immigrati di cui non si riesce neppure a conoscere l'identità
qualcosa va fatta. Le regole devono essere rispettate, nessuno va
contro l'immigrazione tout court.
Franco Brussa (Margh) non ha negato che la legge di partenza era
della sinistra, ma accettare i CPTA è stata una mossa
obbligatoria per poter far parte di Schengen, che li prevede.
Inoltre - ha sottolineato - quelle strutture sono state
trasformate dal centro-destra in luoghi dove la violenza è di
casa. Il concetto di CPTA è stato svilito e sono diventati luoghi
invivibili, contrari alla cultura dell'accoglienza tipica della
nostra regione, ed è a questo che diciamo no.
Alessandra Battellino crede che la questione non possa essere
affrontata solo da un punto di vista territoriale. Ai CPTA come
lager - ha spiegato - IpR non é d'accordo, anche se ritiene che
la clandestinità non possa essere favorita. No alle maglie
larghe, ma non si può accettare l'assioma clandestino uguale
delinquente. I CPT non hanno oggi alternative immediate. La
mozione può avere il significato di dire che la Regione è accanto
alla gente di Gradisca, ma non ha i mezzi per impedire che una di
queste strutture possa essere attivata, tanto a Gradisca quanto
altrove.
(segue)